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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2021: Davide Formolo fu 2° nel 2019, ma avrà spazio con Pogacar e Hirschi in squadra?

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Davide Formolo ha un rapporto speciale con la Liegi-Bastogne-Liegi. Dapprima fu protagonista nel 2017, quando attaccò nel finale e venne ripreso solo sull’erta di Ans, all’epoca sede d’arrivo della Doyenne. Successivamente, fu settimo nell’edizione del 2018, nella quale giunse al traguardo con il gruppetto di Alaphilippe. Infine, nel 2019, fu l’ultimo a mollare le ruote di uno scatenato Jakob Fuglsang e conquistò un eccellente secondo posto.

Storico alla mano, dunque, Davide Formolo dovrebbe essere uno dei nomi più quotati per la Doyenne 2021 che si terrà questa domenica. In realtà, però, non è così. I motivi per cui il veronese non fa parte del novero dei favoriti sono sostanzialmente due: la concorrenza interna e lo stato di forma. La UAE Team Emirates di Roccia, infatti, alla Liegi schiererà anche il secondo e il terzo classificato della scorsa edizione, vale a dire l’elvetico Marc Hirschi e lo sloveno Tadej Pogacar.

Se, da un lato, Hirschi, ha avuto un avvio di stagione complicato a causa di alcuni problemi fisici che lo hanno costretto a esordire solo a fine marzo, dall’altro Pogacar sta facendo fuoco e fiamme. Il fuoriclasse sloveno ha vinto UAE Tour e Tirreno Adriatico e si è piazzato al terzo posto al recente Giro dei Paesi Baschi. In questa gara, peraltro, si è imposto anche in una frazione con arrivo in salita davanti al connazionale e campione in carica della Doyenne Primoz Roglic.

Dal canto suo, Formolo ha fatto una buona Tirreno-Adriatico correndo in supporto a Pogacar. Al momento, però, è fermo dalla Milano-Sanremo e, chiaramente, è difficile capire come stia realmente. Considerando che Tadej è il capitano e che Hirschi, avendo uno spunto veloce superiore, avrà la precedenza sul veronese nelle gerarchie, per Formolo si prospettano due scenari. Uno prevede che Roccia si cali nel ruolo di gregario duro e puro, l’altro, invece, che Davide, sfruttando le qualità di cui dispone, attacchi da lontano permettendo ai compagni di correre sulle ruote degli avversari.

Foto: Lapresse

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