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Ciclismo

Juan Ayuso, il nuovo crack spagnolo del ciclismo mondiale. 18 anni e già dominante tra gli U23

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Forse è ancora troppo presto per potersi sbilanciare, ma la Spagna potrebbe aver trovato il suo nuovo fenomeno su due ruote per il futuro del ciclismo iberico: Juan Ayuso, recentissimo vincitore, in sole ventiquattro ore, del Trofeo Piva e del Giro del Belvedere.

Portacolori da quest’anno della Continental bergamasca Colpack-Ballan, l’Under 23 spagnolo, classe 2002, in realtà fa già parte del domani della UAE Team Emirates, che lo ha ingaggiato lo scorso anno, per farlo debuttare tra i professionisti dal 2022; anche se potremo già vederlo in azione come stagista nella seconda parte dell’annata in corso.

Vincitore nel 2020 dei due titoli spagnoli Juniores su strada e a cronometro, nonché settimo e quinto nelle rispettive prove del Campionato Europeo, Ayuso è presto balzato agli occhi del team manager della stessa UAE, il connazionale Joxean Matxin, firmando un contratto di ben cinque anni, e venendo definito come “un giovane corridore con il giusto equilibrio tra talento fisico e la cosiddetta ‘testa sulle spalle’ “.

In ogni caso, per non snaturarlo, Juan effettuerà una transizione graduale verso il World Tour, per potergli dare tempo e spazio per crescere. E visto quanto dimostrato in pochissimi mesi assieme alla Colpack-Ballan, possiamo dire che ci sono tutte le carte in regola per un futuro brillante. 

I suoi due trionfi in solitaria al Trofeo Piva e al Giro del Belvedere hanno lasciato agli occhi di tutti un che di spettacolare, dopo quanto di buono aveva già dimostrato alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali. Il tutto per un fine settimana pasquale semplicemente da incorniciare, e una storica doppietta che non si vedeva da ben vent’anni, ossia dal bis di Jaroslav Popovic, che riuscì, anche in quel caso, ad aggiudicarsi entrambe le classiche venete, simbolo assoluto di ogni primavera dilettantistica.

Due corse dure, stremanti, dal grande impatto tecnico, che al suo primo anno tra gli Under, Ayuso ha saputo gestire alla perfezione, con un certo acume, e con delle doti fisiche e mentali che appaiono fuori dal comune, nonché un buon presupposto per il domani. Il giovane iberico è un passista-scalatore, peraltro dotato di un ottimo spunto veloce. Sarà il tempo a dire se sarà un corridore da classiche o da grandi giri. Quel che è certo è che la Spagna, dopo qualche anno di attesa, ha trovato il degno erede di Alberto Contador ed Alejandro Valverde.

Foto: Wikipedia

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