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Larissa Iapichino: “Sono un animale da gara, felicissima della qualificazione: ho perso dieci anni di vita”

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Larissa Iapichino si è qualificata alla finale del salto in lungo agli Europei Indoor 2021 di atletica leggera in corso di svolgimento a Torun (Polonia). L’azzurra era con le spalle al muro dopo i primi due tentativi poco brillanti, doveva tirare fuori un balzo degno di nota e ci è riuscita con grandissima caparbietà: 6.70 al terzo assalto e pass per l’atto conclusivo di domani sera, con la seconda misura del turno eliminatorio. La figlia di Fiona May, forte della miglior prestazione mondiale stagionale (il 6.91 stampato tredici giorni fa ad Ancona), andrà a caccia di una medaglia.

La 18enne toscana ha raccontato le sue sensazioni ai microfoni della Fidal: “Questa pedana mi ha un po’ sconvolta: nei primi due salti non riuscivo a staccare perché ero decisamente troppo ‘sotto’, quindi abbiamo dovuto indietreggiare drasticamente la rincorsa. E così all’ultimo salto, grazie alla mia testa, e con questa novità, siamo riusciti a strappare questa qualificazione, di cui sono felicissima. Non volevo assolutamente che Torun finisse con un’eliminazione. L’ho detto, sono un animale da gara, quando si deve lottare per qualcosa ci si prova e lo si fa con le unghie e con i denti. Anche Mihambo ha sofferto e significa che non è mai scontata la qualificazione, non è facile essere perfetti nel primo turno. Se ha avuto problemi una campionessa mondiale da 7.30, perché non dovrei averli io, bambina di 18 anni con pochissima esperienza? Sono qui per imparare e oggi ho imparato tanto. Dalla Mihambo, dalla Bekh, e da tutte le altre. Domani punto a divertirmi e a trovare una stabilità tecnica che mi faccia volare il più lontano possibile”.

L’azzurra ha proseguito: “Prima dell’ultimo salto ho perso circa dieci anni di vita. Volevo assolutamente ottenere il biglietto per la finale e un po’ d’emozione l’ho sentita. Ma ho sentito anche il calore di capitan Tamberi e dei compagni presenti in tribuna, li ringrazio perché è anche per loro che ce l’ho fatta. Siamo due azzurre in finale ed è un segnale positivo per tutta l’atletica italiana. Ora sentirò mamma Fiona May e sicuramente mi dirà che anche lei ha perso dieci anni di vita. Papà Gianni invece potrebbe essere un po’ più razionale, ma vedremo…”.

Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL

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