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Rugby, Sei Nazioni: i precedenti tra Italia e Inghilterra. Solo sconfitte per gli azzurri

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Sabato a Twickenham l’Italia di Franco Smith affronterà l’Inghilterra, uscita ferita dalla sconfitta di sabato scorso contro la Scozia. Quella di Londra sarà la ventottesima sfida tra l’Italia del rugby e i Maestri e i precedenti parlano di 27 vittorie per gli inglesi. Nei precedenti l’Italia ha segnato 324 punti (con 32 mete) subendone 1092 (con 135 mete) dal 1991 a oggi. Ma non tutte le sconfitte sono state uguali.

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La prima volta che le due formazioni si sono affrontate è stato proprio a Twickenham l’8 ottobre 1991 e l’Inghilterra si impose per 36-6. Ben più combattuta fu la seconda partita, che si disputò durante i Mondiali in Sudafrica a Durban. Finì due mete a testa e gli inglesi che soffrirono imponendosi solo 27-20. Nel 2001, invece, la sconfitta più pesante per gli azzurri, quell’80-23 finale con gli inglesi che marcarono addirittura 10 mete.

Come detto, però, ogni sconfitta è diversa. Come quella del 2009, quando Nick Mallett sorprese tutti decidendo di schierare Mauro Bergamasco a mediano di mischia. L’icona azzurra era una terza linea, ma il ct sudafricano decise di spostarlo in regia, convinto che la prestanza fisica di Mauro potesse fare la differenza. Finì 36-11 e Mauro la differenza non la fece. O quella del 2017, sempre a Twickenham, quando un altro tecnico, Conor O’Shea, sorprese tutti, questa volta quasi azzeccando il colpo. Fu la famosa partita della “Fox”, la tattica difensiva usata dagli azzurri che non contestarono per tutto il primo tempo le ruck inglesi, eludendo così con un escamotage la regola del fuorigioco. Per 40 minuti gli inglesi non ci capirono nulla – in campo, in panchina e sugli spalti – e l’Italia fece impazzire Dylan Hartley e compagni. Nella ripresa la musica cambiò e l’Inghilterra vinse 36-15. Ma la stampa di tutto il mondo esaltò gli azzurri.

O come nel 1998, questa volta a Huddersfield. Finì 23-15 per l’Inghilterra, ma il match di preparazione ai Mondiali 1999 verrà ricordato per la meta non data agli azzurri a una manciata di minuti dalla fine. L’Inghilterra è avanti 16-15, ma soffre, soffre maledettamente Massimo Giovannelli e compagni. Al 73’ Alessandro Troncon è palla in mano, si guarda in giro, finta un passaggio, gira attorno alla ruck, si tuffa e sbam, schiaccia oltre la linea di meta. Sorpasso Italia e Inghilterra nel panico. No, perché l’arbitro Mené (e il suo assistente) sono gli unici in tutto lo stadio a non vedere il nostro numero 9 schiacciare. Niente meta dicono. Tutto da rifare. Il colpo è pesante, l’Italia non riesce a reagire e così l’Inghilterra allunga. Immeritatamente.

Negli ultimi anni, infine, sono arrivate sconfitte abbastanza nette per l’Italia. Dal 15-46 a Roma nel 2018 al 5-34 a fine ottobre dell’anno scorso, passando per i 57-14 e 37-0 subiti nel 2019. L’Inghilterra, dunque, resta l’ultimo tabù azzurro nel Sei Nazioni, con l’Italia che ha saputo battere Scozia, Galles, Francia e Irlanda, ma mai ha saputo battere gli inglesi.

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Foto: Luigi Mariani – LPS

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