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Atletica, Michele Antonelli: “La marcia è destinata a scomparire, non solo dalle Olimpiadi”

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Nuovo appuntamento con Athletics2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, dedicato al mondo dell’atletica. In questa puntata si parla di marcia. E, come suo portavoce, ad intervenire ai nostri microfoni è stato Michele Antonelli, uno dei giovani protagonisti della marcia italiana, il quale racconta la difficoltà e il duro lavoro che si nasconde dietro quella che, per molti, sembra solo una “semplice camminata”.

“Sono reduce dal Campionato italiano di Ostia in cui sono arrivato secondo – racconta Michele – condizioni climatiche assurde ma ho comunque ottenuto un buon risultato. Purtroppo la marcia è sempre meno considerata, non essendo spettacolare. Eppure, dietro, c’è un grandissimo lavoro. Non ci saranno i 50 km alle Olimpiadi a Parigi 2024; erano anni che inseguivo questo sogno. Un po’, sinceramente, lo capisco: noi marcisti siamo destinati a scomparire. In una società non più abituata a camminare, l’abitudine degli sport di fatica si va a perdere, soprattutto quando dietro non c’è un riscontro economico o di popolarità”.

Ma in che modo viene preparata una gara di marcia? Dietro quella camminata che molti considerano anche un po’ “buffa”, in realtà c’è un duro allenamento, fatto di tanto esercizio sulle gambe (in modo che in gara si faccia meno fatica e che l’atleta sia “economico” sul risparmiare complessivamente energia), e tanti pesi in palestra. Di questo e molte altre curiosità, Michele parla nella video intervista che vi proponiamo, integralmente, di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A MICHELE ANTONELLI


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