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Ciclismo

Ciclocross, Heinrich Haussler: “Sono felice come un bambino poiché prenderò parte ai Mondiali di ciclocross per la prima volta in vita mia”

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Sul finire degli anni 2000 Heinrich Haussler, australiano di origine tedesca, era uno dei corridori in maggiore ascesa per quanto concerne l’universo del ciclismo su strada. Haussler, nel 2005, a ventuno anni, vinse la sua prima tappa in un grande giro, alla Vuelta, sul traguardo di Alcobendas. Quattro anni più tardi, Racing Kangaroo, com’è soprannominato, si consacrava giungendo secondo alla Milano-Sanremo, ove Marc Cavendish lo superò per pochi centimetri, e al Giro delle Fiandre e vincendo, con oltre quattro minuti sul secondo, la frazione di Colmar al Tour de France. Gli anni ’10 dovevano essere il periodo d’oro della carriera di Haussler, ma qualche problema fisico di troppo lo ha costretto ad accontentarsi di alcuni buoni piazzamenti nelle grandi classiche e poco altro. Durante lo scorso inverno, però, un quasi trentaseienne Haussler è rinato con la scoperta del ciclocross.

L’australiano, che attualmente milita in Bahrain Victorius, si è innamorato della disciplina che si snoda tra fango, sabbia e prati e in questo 2021 sarà anche al via della rassegna iridata di Ostenda. In una recente intervista a Het Nieuwsblad, Haussler ha parlato della sua nuova passione e della grande emozione che prova per essere stato convocato per il Mondiale. Queste le parole di Haussler: “Sono felice come un bambino all’idea di partecipare ai Mondiali. Vorrei prendermi a calci per non aver scoperto prima il ciclocross. Non sono un vero professionista di questa disciplina, partecipo alle gare perché mi piace, ma non ho alle spalle né una squadra e nemmeno uno staff che mi segue. Mi pago le trasferte e sono io che mi occupo della manutenzione del materiale che uso. Dopo tanti anni passati a fare il corridore su strada, so arrangiarmi ormai. E poi il cross mi permette di prepararmi al meglio per corse che farò quando tornerò a gareggiare con la Bahrain“.

Haussler, inoltre, ha parlato anche delle due stelle del ciclocross, Mathieu van der Poel e Wout Van Aert, e di ciò che potranno fare su strada: “Il livello nel ciclocross è davvero alto. I migliori hanno un motore decisamente superiore a quello della stragrande maggioranza dei professionisti su strada. Van der Poel e Van Aert, poi, sono due superstar, due autentici gladiatori. Vinceranno tutto anche su strada. Ogni tanto, durante qualche gara, mi fermo per riuscire a vederli mentre fanno una discesa o impostano una curva. Sono dei fenomeni nella guida del mezzo. Se non gareggi con loro, non puoi capire“.

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Foto: Shutterstock

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