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Australian Open, governo locale inflessibile. Risposta secca a Djokovic, giocatori ‘imprigionati’ in quarantena

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I tennisti sono in quarantena in Australia, in attesa di prendere parte al primo Slam stagionale, ma non per tutti le cose procedono al meglio. Infatti sono tanti i giocatori posti in isolamento allo sbarco nel Paese oceanico dopo le positività registrate sui voli su cui erano presenti.

In pratica i giocatori in quarantena hanno comunque 5 ore d’aria al giorno per potersi allenare, ma non coloro che sono stati posti in isolamento, che non possono proprio uscire dalle loro camere d’albergo. Così questi atleti sono costretti a fare del lavoro individuale in camera per tenersi in allenamento, ma saranno certamente penalizzati.

Alcuni tennisti, invece, tra cui il serbo Novak Djokovic, lo spagnolo Rafael Nadal e l’austriaco Dominic Thiem, ma anche le sorelle Williams e Naomi Osaka, oltre all’azzurrino Jannik Sinner, sono in quarantena ad Adelaide: Proprio il numero 1 del ranking ATP si era fatto portavoce dei disagi dei tennisti, scrivendo una lettera al direttore del torneo, Craig Tiley.

Secondo Puntodebreak.com, le richieste formulate da Djokovic erano state le seguenti:

  • Attrezzature per fitness e allenamento in tutte le camere.
  • Cibo decente, all’altezza del livello del torneo e delle esigenze di atleti d’élite.
  • Riduzione dei giorni di isolamento per i 47 giocatori isolati, effettuando più tamponi che confermino che sono negativi.
  • Autorizzazione a visitare il proprio allenatore o preparatore fisico, purché entrambi abbiano superato i test con risultato negativo.
  • Nel caso in cui la proposta precedente abbia il via libera, che sistemazione del giocatore e del suo allenatore sullo stesso piano dell’hotel
  • Spostare, per quanto possibile, quanti più giocatori possibile in case private dotate di un campo per allenarsi.
  • Gli organizzatori si sono impegnati a dare tutto il sostegno possibile in questa direzione. Ma appare chiaro, vista la posizione delle autorità dello stato di Victoria, che non si andrà oltre la fornitura di macchinari o attrezzi per l’allenamento all’interno delle stanze.

 

Le Autorità locali però hanno risposto picche. Il commissario per la gestione dell’emergenza Covid nello stato di Victoria, Emma Cassar, ha ribadito: “Non metteremo a rischio la sicurezza della comunità. Le regole si applicano agli atleti come a tutti gli altri, non ci sono trattamenti speciali perché il virus non fa differenza“.

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Foto: LaPresse

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