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Tennis, Luca Nardi: “Vorrei la pesantezza di Sinner e la manualità di Musetti. Nel 2021 giocherò i Challenger”

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Il tennis italiano maschile sta vivendo un momento estremamente positivo: otto giocatori nella top-100 e quattro nella top-40 sono qualcosa che non si vedeva da circa 40 anni. Il duro lavoro paga e l’opera di ristrutturazione portata avanti dal direttore tecnico della Federtennis Filippo Volandri sta dando i suoi frutti. I giocatori e i tecnici, a differenza del passato, non sono lasciati soli al loro destino e c’è una maggior collaborazione tra la FIT e i circoli privati. Un modo di fare sistema che, dopo quella clamorosa semifinale al Roland Garros del 2018 di Marco Cecchinato, ha portato i tennisti del Bel Paese a farsi vedere con una certa insistenza nel circuito internazionale.

Un vero e proprio circolo virtuoso si è creato sia a livello seniores che tra i più giovani. Le prestazioni di Jannik Sinner (attuale n.37 del mondo) parlano chiaro e alle sue spalle spingono anche altri giocatori come Lorenzo Musetti e Luca Nardi. Il 17enne nativo di Pesaro, classe 2003, è tra i prospetti più interessanti del nostro tennis, soprattutto per lo stile di gioco completo che può adattarsi a qualsiasi superficie. La forza di Nardi sta nelle tante variazioni e di questo e di altro il giovane giocatore azzurro ha parlato nell’intervista concessa a OA Sport (in collaborazione con Sport2U), nel corso dell’ultima puntata di Tennis2U condotta da Giandomenico Tiseo.

Ho iniziato quando avevo 7 anni, guardando mio fratello che gioca ancora, anche se in maniera meno intensa rispetto a prima. Da lì in poi ho sempre continuato. Mi piace divertirmi in campo, variare e far tutto perché sento che posso fare certe cose“, le parole di Luca, che poi ha aggiunto: “Devo fare tanti step e il primo è quello di comportarmi da professionista: dall’essere puntuale all’allenamento al non fare qualche cavolata mentre sto in campo. Spero che quando tutte queste cose saranno sistemate saprò essere competitivo come voglio“.

Completezza e fluidità di gioco che fanno pensare che il ragazzino possa essere un “erbivoro”, ma non avendo mai sperimentato quella superficie la preferenza va sul cemento. Sull’hard, tra l’altro, il nostro portacolori ha potuto disputare il primo turno dell’ATP di Anversa (grazie a una wild card), facendo un’ottima figura contro Marcos Giron (attuale n.73 del mondo): “Un’esperienza bellissima e diversa. Sono stato trattato come fossi un principe, peccato in quel match contro Giron perché ero avanti nel punteggio 6-4 4-3, ma comunque ho capito che posso giocarmela. Un match che mi ha dato una spinta in più“.

I prossimo programmi sono quelli quindi di prepararsi per bene in vista di quel che sarà: “Nel 2021 spero di fare qualche Challenger, usufruendo di qualche wild card, ma anche di avere la classifica per poter essere presente in certi tornei senza dover essere invitato. Sicuramente, in questo momento, il tennis italiano sta vivendo un momento felice e questo mi motiva ancor di più nell’avere il giusto atteggiamento. Guardando Sinner e Musetti, ad esempio, vorrei avere la loro pesantezza di palla (nel caso di Jannik, ndr) e la loro intensità e manualità (nel caso di Lorenzo, ndr).

E quindi il sogno? “Mi piacerebbe un giorno giocare a Wimbledon, diventare n.1 del mondo è qualcosa di molto complicato e io credo si debba essere umili. Sono consapevole dei miei limiti, ma nello stesso tempo se si deve sognare non ha senso farlo in piccolo“.

VIDEO-INTERVISTA A LUCA NARDI 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Marta Magni Images / MEF Tennis Events

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