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Nuoto, Assoluti invernali 2020: Pilato e Martinenghi due siluri a rana, bene Pellegrini e Paltrinieri. Si rivede Magnini nei 100 sl

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Cala il sipario sulla seconda giornata dei Campionati Italiani invernali di nuoto a Riccione, validi per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021. Ebbene, dopo i fuochi d’artificio ieri in vasca, anche oggi qualcosa da annotare c’è pur in specialità che non saranno a Cinque Cerchi.

Il riferimento è ai 50 rana femminili e maschili, motivo di spettacolo e di record. I primattori in vasca sono stati la ormai vedette Benedetta Pilato e Nicolò Martinenghi. La vicecampionessa iridata di Gwangju 2019 – tesserata per CC Aniene ed allenata da Vito D’Onghia – ha concesso il bis dopo il primato nazionale dei 100 rana di ieri (1’06″02, con annesso pass olimpico), dominando letteralmente la prova in 29″61 e migliorando il suo limite nazionale di 29″85 che aveva ottenuto nel Trofeo Settecolli 2020. Una prestazione che rappresenta la terza all-time in Europa, quarta mondiale all-time, a 21 centesimi dal record del mondo (29″40) dell’americana Lilly King. Sul podio, insieme alla ragazzina pugliese, Martina Carraro (Fiamme Azzurre/NC Azzurra 91) in 30”44 e Arianna Castiglioni (Fiamme Gialle/Team Insubrika) in 31”05.

Benny batte un colpo e “Tete” risponde.  Il 21enne di Varese – tesserato per Fiamme Oro ed NC Brebbia – ha assunto i connotati di un motoscafo e nei 50 rana si è imposto in 26”56, cancellando il 26”70 di Fabio Scozzoli (record italiano stabilito nei Mondiali in Corea del Sud, a Gwangju, il 23 luglio 2019) e diventando il terzo performer europeo nonché sesto mondiale all-time. Alle sue spalle troviamo Simone Cerasuolo (Imolanuoto) con il personale in 27”50 e Andrea Castello (Imolanuoto) in 27”70.

Riordinando le idee, il titolo dei 100 farfalla femminili è stato ad appannaggio di Ilaria Bianchi (58″26), distante però dal pass per Tokyo di 57″1. La 30enne di Castel San Pietro Terme – tesserata per Fiamme Azzurre ed NC Azzurra, ha preceduto la primatista italiana (57”04) Elena Di Liddo (Carabinieri/CC Aniene) in 58”60 e la ligure Claudia Tarzia (Esercito/Genova Nuoto My Sport) terza in 59”16.

Nei 200 farfalla orfani di Nicolò Burdisso (già qualificato per Tokyo e cimentatosi in questi campionati su altre distanze), il palcoscenico è stato tutto per Alberto Razzetti che ha nuotato in 1’56”51, eguagliando il primato personale, ma non arrivando al limite richiesto (1’54″3). Una prestazione solida per lui che gli ha permesso di imporsi davanti a un ritrovato Giacomo Carini (Fiamme Gialle/Can. Vittorino da Feltre) in 1’58”05 e a Filippo Berlincioni (CC Aniene) in 1’58”55. Niente pass olimpico anche per Silvia Scalia nei 100 dorso, privi della primatista italiana (58”92) Margherita Panziera. L’allieva del tecnico federale Gianni Leoni ha toccato la piastra con il tempo di 1’00”89 (tempo limite olimpico 59”0) che le ha permesso di centrare il titolo e di precedere Carlotta Zofkova (Carabinieri/Imolanuoto) in 1’01”58 e la giovane romana Giulia D’Innoncenzo (Carabinieri/CC Aniene) in 1’01”78.

Colpo gobbo di Michele Lamberti nei 50 dorso uomini. Il figlio del grande Giorgio ha avuto la meglio con il tempo di 24″90, stabilendo il nuovo personale (prec. 25″25) e mettendosi alle spalle Simone Sabbioni (Esercito/Vis Sauro Nuoto Team) in 25”20 e Lorenzo Mora (Fiamme Rosse/Amici Nuoto VVFF Modena) 25”62.

Lontana dai suoi migliori riscontri Ilaria Cusinato e ancor di più dal tempo olimpico dei 400 misti donne (4’36”). La veneta si è aggiudicata la prova in 4’41”83, risentendo della mancanza di allenamento in vasca da 50 metri . Con lei sul podio Sara Franceschi (Fiamme Gialle/Team Acqua Sport) in 4’46”42 e Luisa Trombetti (Fiamme Oro/RN Torino) in 4’48”75. Nella prova maschile è stato Pier Andrea Matteazzi – tesserato per Esercito ed In Sport Rane, allenato da Federico Benda – a fare la voce grossa in 4’16”59, distante quattro secondi però dal limite olimpico, precedendo Federico Turrini (Esercito/Team Acqua Sport) 4’19”01 e il gigliato Lorenzo Tarocchi (CC Aniene) in 4’20”64. ”

E sono 21. Federica Pellegrini si è aggiudicata un altro titolo nei 100 stile libero, nuotando in scioltezza in 54″56 e prevalendo nel confronto con Silvia Di Pietro (Carabinieri/CC Aniene) in 55”05. Terza piazza per la diciassettenne Chiara Tarantino (Gestisport Coop) in 55”68. “Era normale che venissi a Riccione senza grosse aspettative – sottolinea la 32enne di Spinea (fonte: FIN) – Non sono assolutamente preoccupata per i tempi, con Matteo abbiamo già programmato la preparazione da gennaio a marzo“.

Un po’ di delusione c’è nella gara regina al maschile, dove l’obiettivo pass olimpico (47″9) era stato dichiarato da Alessandro Miressi. Ebbene, il primatista italiano (47″92), campione europeo a Glasgow nel 2018, ha concluso la sua prova in 48”22 (23”15 ai 50 metri), toccando la piastra prima di un super convincente Thomas Ceccon che, dopo il record italiano con biglietto per Tokyo nei 100 dorso (52”84), ha toccato con il personale in 48”65 (prec. 48”87). A chiudere il cerchio sul podio Lorenzo Zazzeri (Esercito/RN Florentia) in 48”81. Nono tempo per Filippo Magnini (Nuotatori Milanesi), al rientro dopo tre anni di stop, in 49”94. Una prestazione onorevole quella di “Re Magno” che a 38 anni suonati ha deciso di rimettersi in gioco e di viversi un sogno che vorrebbe fosse a Cinque Cerchi.

A chiosa, gli 800 stile libero sono stati vinti dai favoriti della vigilia, Martina Caramignoli e Gregorio Paltrinieri. La 29enne di Rieti, già con il titolo dei 1500 in tasca, ha ottenuto il successo in 8’27”68, battendo Giorgia Romei (Marina Militare/In Sport Rane Rosse) in 8’33”81 e Giulia Salin (Fiamme Oro/Nuoto Venezia) in 8’34”39. Il pluricampione mondiale e campione olimpico, pur non eccellendo in termini di condizione, ha fatto sua la gara in 7’46”49, a precedere il compagno di allenamenti Domenico Acerenza (Fiamme Oro/CC Napoli) in 7’56”22 e Ivan Giovannoni (Aurelia Nuoto) in 8’01”93.

Domani si torna in acqua per l’ultima giornata con le serie veloci dalle 16.00 e ci si augura di annotare nuovi crono interessanti. 

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Foto: LaPresse

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