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Motomondiale, Celestino Vietti: “Dovevo essere più costante. Sensazioni positive per il salto in Moto2”

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Celestino Vietti è uno di quei piloti che appaiono sempre fuori dagli schemi. Precoce, anzi precosissimo, dopotutto il nativo di Ciriè ha esordito nel Mondiale di Moto3 ad appena 16 anni e, dopo il quinto posto complessivo di questa annata, è già pronto per compiere il salto in avanti nella classe mediana. Sempre legato a doppio filo con lo Sky Racing team VR46, il piemontese vuole dimostrarsi pronto per la sfida, mettendo in mostra il suo talento e la sua voglia di emergere. Dopo aver centrato in questo 2020 la sua prima vittoria nella classe più leggera in Austria (facendo poi il bis a Le Mans) Celestino Vietti è un pilota che è cresciuto moltissimo e, anche se non è stato in grado di lottare per il titolo fino all’ultima curva, sa di avere compiuto i passi giusti in questi mesi. Andiamo, quindi, a parlare con il classe 2001 su quel che è stato questo campionato e, soprattutto, quali saranno i suoi propositi per la stagione in arrivo.

Celestino, si è conclusa una annata davvero particolare, con un calendario rivoluzionato e compresso. Com’è stato vivere una stagione simile?

“Devo ammette che il 2020 si è rivelato davvero complicato sia dal punto di vista fisico sia mentale. Dal punto di vista mentale, per esempio, era fondamentale provare a rimanere concentrati in maniera totale giorno dopo giorno, dato che avevamo gare quasi ogni weekend per colpa del calendario compresso. In questo modo avevamo pochissimo tempo da dedicare a noi, per metabolizzare tutto, anche gli errori che si commettevano”

Chiudi la tua seconda stagione “piena” nella classe più leggera con quinto posto a 28 punti dal titolo. Che giudizio dai?

“Assolutamente positivo, sia dal mio punto di vista, sia per tutto lo Sky Racing Team VR46. Ho centrato due vittorie e tanti piazzamenti. Ad essere onesti, mi abbasso solamente il voto complessivo per gli errori che ho commesso nel finale di stagione. Oggettivamente avrei voluto essere più costante”.

Fino alla doppietta di Valencia eri in piena lotta per il titolo, cosa ti è mancato nel finale per provare a insidiare Albert Arenas e company?

“Forse solamente un pizzico di freddezza in più. In quel modo avrei potuto evitare quegli errori, perchè sono stati due, a Valencia. Io ci ho provato, come sempre, ho dato tutto e ho anche sbagliato, certo. Sono comunque sicuro che ho dato tutto quello che avevo e questo è più importante”. 

Su quali aspetti pensi di essere maggiormente cresciuto in questo 2020?

“Direi che, insieme allo Sky Racing Team VR46, ho imparato a gestire in maniera migliore i miei punti deboli: il comportamento nel corso delle qualifiche, per esempio, quindi la costanza di rendimento e la velocità”.

Al Red Bull Ring è arrivata la tua prima vittoria in carriera nel Motomondiale. Che emozione è stata? 

“Beh, il successo in Austria è stato incredibile: non mi sarei mai aspettato di vivere un momento simile. Ho provato tanta gioia, specialmente con mio padre in pista. Sono veramente contento per aver raggiunto questo risultato con il mio team. Non posso che ringraziarli, perchè hanno davvero svolto un grandissimo lavoro”. 

Nel 2021 ti aspetta una nuova sfida davvero stimolante. Arrivi in Moto2 a soli 19 anni. Un passo importante da affrontare in quale modo?

“Sono molto contento di compiere questo salto in avanti assieme allo Sky Racing Team VR46 e di dividere il box con un compagno come Marco Bezzecchi. La moto va davvero forte, per cui dovrò compiere uno step a livello di guida, ma le sensazioni sono super positive”.

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Foto: Origo Valerio

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