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Ciclismo

Si può andare in bicicletta fuori dal paese? Zona rossa e arancione: rischio multe salate

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Il nuovo DPCM, varato martedì 3 novembre ed in vigore da venerdì 6, ha limitato fortemente l’attività sportiva di dilettanti ed amatori, salvaguardando invece professionisti ed atleti che figurano sotto l’egida di CONI e CIP. In queste ore si è acceso un intenso dibattito sui social: non è ben chiaro se sia possibile utilizzare la bicicletta nelle zone rosse, arancioni e gialle, sia come mero mezzo di spostamento sia come strumento di allenamento. Cerchiamo di fare chiarezza.

COME UTILIZZARE LA BICICLETTA IN ZONA GIALLA

  • Si può usare per andare a fare la spesa, a lavoro o in farmacia. In generale per motivi di necessità.
  • Si può utilizzare per fare allenamento, ma solo individualmente e mantenendo sempre una distanza di almeno 2 metri per chi pratica attività sportiva, per la quale non è obbligatorio l’utilizzo della mascherina. E’ possibile anche spostarsi dal proprio Comune di residenza.

COME UTILIZZARE LA BICICLETTA SIA IN ZONA ARANCIONE  SIA IN ZONA ROSSA

  • Si può usare per andare a fare la spesa, a lavoro o in farmacia. In generale per motivi di necessità. Non è possibile invece utilizzarla per andare a passeggio (il Governo parla in questo caso di “attività motoria”), se non nei pressi della propria abitazione.
  • Si può utilizzare per fare allenamento, ma solo individualmente e mantenendo sempre una distanza di almeno 2 metri per chi pratica attività sportiva, per la quale non è obbligatorio l’utilizzo della mascherina. Non è tuttavia possibile recarsi con la bicicletta al di fuori dei confini del proprio Comune di residenza. Ciò è consentito solo per motivi di lavoro, salute o necessità, peraltro esibendo una autocertificazione.

NB: l’art.3, comma E, del nuovo DPCM appare di non semplice interpretazione. Si stabilisce infatti che l’attività motoria sia consentita solo nei pressi della propria abitazione (non specificando una metratura di distanza), con l’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere sempre una distanza interpersonale di almeno 1 metro. Si dispone altresì che sia consentita l’attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale, senza però specificare in questo caso “nei pressi della propria abitazione“. Si presume, dunque, che si possa andare in bicicletta senza indossare la mascherina e rimanendo entro i confini del proprio Comune di residenza.

COSA RICHIA CHI NON RISPETTA LE REGOLE 

Sono previste multe salate per chi contravviene alle direttive del DPCM. Le sanzioni, previste dal Decreto Cura Italia, vanno dai 400 ai 1000 euro. Un ciclista in zona rossa o arancione, dunque, rischia di andare incontro ad amare sorprese qualora venga trovato al di fuori del proprio Comune di residenza. Si tratta in ogni caso di sanzioni amministrative. Si entra invece nel penale qualora ad infrangere la legge sia un soggetto in stato di quarantena, perché affetto da Covid-19: in questo caso è previsto l’arresto fino a 18 mesi, con multa fino a 5000, nonché l’accusa di delitto colposo contro la salute pubblica.

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Foto: Shutterstock.com

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