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Sci alpino, Levi: Vlhova vola in Coppa del Mondo, Gisin possibile outsider. Irene Curtoni “salva” l’Italia in slalom

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Un killer sulla Coppa del Mondo. E’ slovacca, fredda come il ghiaccio e guidata da uno staff impeccabile, a trazione italiana (anzi, bergamasca). C’è poco da dire, anche se siamo solo a inizio stagione: è Petra Vlhova da Liptovský Mikuláš, classe ’95, la favorita per il trofeo di cristallo. Voleva 300 punti in classifica generale tra Levi e Lech, ed è già a quota 200. Giovedì può completare l’hattrick. In slalom domina, in gigante è campionessa del mondo in carica, in parallelo ha già vinto, in combinata no, ma quest’anno non ce ne sarà nemmeno una, e in velocità ormai ha acquisito la fiducia necessaria per puntare alle prime posizioni. Livio Magoni da Selvino, fratello di quella Paoletta oro olimpico a Sarajevo ’84 in slalom (prima italiana a riuscirci), ha costruito una “macchina” perfetta come Tina Maze, forse persino meglio perché secondo noi la slovena partiva da una base di talento superiore. Vlhova si è costruita passo dopo passo, ora ha trovato il modo infallibile di affrontare lo slalom e non molla un punto che è uno: non si affida più solo alla forza, ma sa leggere ogni passaggio con quella intelligenza tecnico-tattica ricevuta in dote dal suo allenatore. Una volta puoi vincere perché ti è riuscito tutto, quando però inizi a inanellare un successo dietro l’altro, significa che hai raggiunto il top anche a livello mentale. E questo non è un particolare da non sottovalutare.

LEVI (GARA2) 
Dopo una prima manche guidata ex aequo con Michelle Gisin (poi seconda, al nono podio in Coppa ancora senza vittorie, ma è campionessa olimpica in carica in combinata), Vlhova ha rifilato 31 centesimi alla fidanzata di De Aliprandini nella manche decisiva, conquistando così la seconda vittoria stagionale in slalom, terza in assoluto a Levi, 16esima in carriera, come Compagnoni e Kronberger. Cinque slalom di fila (considerando anche Zagabria, Flachau e Kranjska Gora nella passata stagione) sono roba per palati fini, leggi Shiffrin, Marlies Schild, Kostelic, Schneider ed Hess. Stop. Nessuna altra atleta c’era riuscita, prima. “Volevo confermarmi dopo la vittoria di sabato e nella seconda manche sono riuscita a esprimermi al massimo. E’ venuto fuori il lavoro svolto col team in queste settimane”. Parole sagge. E sante.

FINLANDIA

La due giorni di Levi ha confermato i pronostici e offerto spunti interessanti. Intanto, complimenti agli organizzatori perché l’evento è stato preparato bene e con un discreto pubblico presente. Dispiace tantissimo per l’assenza delle svedesi, bloccate non dalla FIS, ma dalle leggi finlandesi. Certo, circola voce secondo cui il comportamento potrebbe essere lo stesso in tutte le gare (ovvero: con un solo “positivo” verrebbe escluso tutto il team, anche se negativo) e allora in quel caso si falserebbe oltremodo la Coppa. Al momento, però, il protocollo della Federazione internazionale è chiaro, è stato redatto ad agosto e si affida alle leggi interne di ciascuna nazione. Attendiamo nuove comunicazioni, in merito.

CLASSIFICA GENERALE

Detto ciò, Michelle Gisin ha confermato i progressi della scorsa stagione in slalom, che poi è la sua “prima” specialità, ha ottenuto un quarto, un quinto e un secondo posto nelle prime tre gare stagionali, ha mostrato l’utilità del lavoro con il mental coach (idem la nostra migliore azzurra in Lapponia, Irene Curtoni) e si candida decisamente per una annata da protagonista e per il podio della classifica generale. Se fosse costante come dal 2017 al 2018 in discesa e superG, potrebbe anche lottare per il podio finale. Dare fastidio a Vlhova in questo momento appare però complicato. La slovacca ha aggiunto la forza mentale alle sue altre qualità, adesso sbaglia pochissimo e sarà competitiva anche in velocità. Solo la miglior Shiffrin può pensare di contrastarla, ma l’americana è indietro di condizione e quando la ritroverà potrebbe anche essere troppo tardi per la generale. O forse no. Staremo a vedere.Liensberger ha trovato fiducia e continuità, a oggi sembra una novella… Hansdotter, cioè sempre ben piazzata, poco vincente (ma Frida ha vinto una Coppa di specialità nell’anno dell’infortunio di Shiffrin, 2015-2016 e un oro olimpico battendo Mika sul campo!). Crescono le giovani canadesi, annunciate in gran forma. Attendiamo i recuperi definitivi di Gallhuber, Noens, Meillard, Schmotz. Attenzione alle 17enne finlandese Phjolainen e all’austriaca Egger, nomi da segnare sul taccuino per il futuro.

ITALIA
Bene Irene Curtoni in gara 1 (11a) e gara 2 (8a), mai così avanti a Levi. Il podio nella specialità, motivo per cui ha deciso di rimandare il ritiro, è assolutamente alla sua portata, anche perché fisicamente sta bene e si è allenata al meglio. Discrete Bassino e Brignone, nel senso che possono fare molto meglio, ma necessitano di aumentare sensibilmente il numero di passaggi nella specialità per essere più competitive. Marta forse si sta convincendo che ne vale la pena e intanto ha “regalato” un posto in più all’Italia. Da Semmering (29 dicembre) saranno 8 (2 nominali, Peterlini e Rossetti). Rimandate le giovani: purtroppo Della Mea sembra involuta e non si qualifica più per le seconde manche, un mistero; Rossetti paga uno stato di forma lontano dal top, mentre Peterlini, 20esima in rimonta di nove posizioni in gara 1, non è nemmeno al 50% a causa di una protusione discale alla schiena. Crediamo possa meritare una chance, a breve, Carlotta Saracco, brillante negli slalom FIS di Solda. Certo, deve confermarsi in Coppa Europa, dove però al momento non si gareggia…

CLASSIFICA E FUTURO

Giovedì parallelo a Lech (ore 17.45), mentre in classifica Vlhova è già volata via a quota 260 punti, contro i 175 di Gisin. Un segnale.

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