Seguici su

MotoGP

MotoGP, Mondiale 2020: Andrea Dovizioso e il sogno-titolo che svanisce nel modo peggiore

Pubblicato

il

Negli ultimi anni Andrea Dovizioso chiudeva la stagione deluso, ovviamente, per non aver vinto il titolo iridato nel Mondiale MotoGP, ma con la consapevolezza di aver perso contro un fuoriclasse assoluto come Marc Marquez e che lui ed il suo team avessero fatto il massimo o, quantomeno, qualcosa di molto simile. Tre campionati conclusi alle spalle di un pilota che entrerà nella leggenda delle due ruote, nei quali il romagnolo e la scuderia di Borgo Panigale avevano dimostrato il proprio valore.

Il 2020 prendeva il via, più o meno, con le medesime aspettative. Sfidare il Cabroncito e provare l’assalto al tanto agognato sogno iridato. L’esordio di Jerez ha, sostanzialmente, estromesso dalla corsa il nemico pubblico numero uno. Da li in avanti, però, anche Andrea Dovizioso e la Ducati sono spariti dalla rincorsa al trono della MotoGP. Fino a poche gare fa, tuttavia, “Desmo Dovi” era ancora ampiamente in corsa a livello di punti in classifica generale, nonostante troppi problemi a livello di moto. Le due gare di Aragon, altamente deludenti, hanno dichiarato la parola “fine” ai sogni di titolo del forlivese.

A tre appuntamenti dalla fine (doppietta di Valencia e Portimao) il ducatista è scivolato in quinta posizione nella graduatoria con un distacco di 28 punti nei confronti di Joan Mir, con Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Franco Morbidelli tra sé e la vetta. Con 75 punti ancora a disposizione, quindi, se non si tratta di una impresa epocale, poco ci manca.

Il modo peggiore di chiudere una stagione e, non dimentichiamolo, anche la sua avventura in quel di Borgo Panigale. Il divorzio tra le parti è già stato ampiamente sancito, e anche questa situazione non ha certo aiutato la possibile rincorsa di Dovizioso verso il titolo. Quando un team scarica il proprio pilota qualcosa si rompe com’è inevitabile e non si può più estrarre il 100% dal pacchetto, come si è ampiamente visto in questo 2020.

La GP20, già di suo, è sembrata un vero e proprio rompicapo per il pilota romagnolo. Sin dai test pre-stagionali, infatti, Dovizioso lamentava diversi problemi che, sostanzialmente, sono arrivati a fine ottobre senza essere risolti. Dalla mancanza di grip, alla percorrenza di curva, passando per la frenata o il comportamento delle gomme. Tante criticità che hanno reso impossibile il sogno del romagnolo.

Un vero peccato, in una annata che, senza Marc Marquez, poteva e doveva essere ben differente. Il bottino, invece, è assai magro: una vittoria nel feudo Red Bull Ring, un altro terzo posto a Jerez 1 (soprattutto per guai altrui) e ben pochi sorrisi. L’amaro in bocca per il classe 1986 è sicuramente immenso. Per quel che poteva essere e non è stato. Per un rapporto che si è interrotto nel peggiore dei modi e per un finale di stagione che, se possibile, ha ulteriormente acuito il malumore del romagnolo. Un conto è perdere a testa alta contro un pilota che sta riscrivendo i libri dei record della classe regina. Un altro è quello che sta avvenendo in questa annata. 

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NEWS SUL MOTOMONDIALE

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto:  Hazrin CRIC / Shutterstock.com

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *