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Formula 1

F1, la rivincita di Pierre Gasly, scaricato troppo in fretta dalla Red Bull

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Pierre Gasly ha vinto nella giornata di ieri il Gran Premio d’Italia, ottava prova del Mondiale di F1 2020. Il francese ha colto la prima affermazione in carriera al termine di una corsa davvero imprevedibile. Il transalpino, portacolori dell’AlphaTauri (anch’essa a segno per la prima volta nella storia ), ha dato un forte segnale ai vertici della Red Bull che, a metà del 2019, decisero di declassarlo a favore del thailandese Alexander Albon.

Da quel momento in poi la carriera di Gasly sembrava pressoché compromessa. Con lo spostamento a metà campionato in AlphaTauri, la squadra satellite della Red Bull, è difficile che, in seguito alla prestazione di ieri, si decida di concedere una seconda opportunità al francese. Sarebbe infatti ammettere un errore di giudizio nei confronti di Gasly, una situazione che screditerebbe lo stesso Helmut Marko. Il responsabile della formazione austriaca è noto ai cambi di casacca dell’ultimo minuto. Ricordiamo infatti che, prima di Gasly, ci fu il caso di Daniil Kvyat. Il russo, nono nel GP d’Italia 2020, fu declassato come il transalpino dalla Red Bull alla Toro Rosso per favorire il debutto in F1 dell’olandese Max Verstappen.

In ogni caso la considerazione che Red Bull ha avuto nei confronti di Gasly o di Kvyat non è singolare. Il tanto ambito Junior Team, lo stesso che ha dato luce il talento del tedesco Sebastian Vettel, dell’australiano Daniel Ricciardo e di Verstappen, non sempre ha premiato tanti altri piloti promettenti, scartati ad un passo dall’accesso in F1 o dopo una singola stagione. I posti nella massima formula, due in Red Bull e due in AlphaTauri, costringono i responsabili del programma ad eliminare tantissime promesse che, una volta usciti da questa realtà, si ritrovano definitivamente out dalla possibilità di correre all’interno del Circus perché considerati ‘vecchi’ . La situazione attuale di Gasly e Kvyat si può dunque definire ‘privilegiata’, una sorte che non è toccata ad esempio a piloti come il francese Jean-Éric Vergne o il portoghese Antonio Felix Da Costa (campioni in Formula E nelle ultime tre stagioni). Questi sono solo due dei tanti che hanno subito la ‘bocciatura’, in certi casi senza neanche una verifica, da parte di Marko.

Il successo di ieri è dunque un fortissimo segnale che Gasly ha dato alla Red Bull, un grido che forse non verrà accolto. Senza dubbio aspettiamoci dei possibili cambiamenti visto che, al momento, Alexander Albon non sta affrontando una stagione tanto diversa da quella svolta dal transalpino nel 2019. Senza dubbio il confronto con Verstappen è impetuoso, ma questo non giustifica un campionato che fino ad ora lo ha visto quarto in una sola occasione.

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Foto: LaPresse

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