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F1, gli aggiornamenti che porterà la Ferrari nel GP di Russia. Piccoli upgrade aerodinamici, ma niente di rivoluzionario

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Verso la Russia (25-27 settembre) con timore? Sì, decisamente. Non ci serve un genio per parlare di Ferrari e di un momento estremamente difficile per il Cavallino Rampante. L’ultimo fine settimana per la Rossa è stato di festa per la ricorrenza dei 1000 GP nel Circus, ma amaro per quanto si è visto al Mugello. La SF1000 ha dato conferme di essere poco performante in ogni aspetto: lenta in rettilineo e instabile in curva. Tradotto: un vero e proprio disastro. Per questo, leggere dell’ottavo posto del monegasco Charles Leclerc e del decimo del tedesco Sebastian Vettel non stupisce perché la monoposto è questa e non c’è molto da fare.

Ci ha provato il 22enne nativo del Principato a metterci del suo, ma quando anche l’AlphaTauri va di più sul dritto… Qualcun’altro avrebbe fatto riferimento a un propulsore da F2, ma in questo caso i due piloti si sono astenuti da commenti in preda alla frustrazione. In Russia quindi? Si è parlato di aggiornamenti, ma niente di rivoluzionario. Gli upgrade, infatti, dovrebbero riguardare accorgimenti aerodinamici funzionali alle caratteristiche del circuito di Sochi, ma niente in grado di cambiare lo spartito. Perché? La criticità è profonda e nel progetto. L’ha detto chiaramente anche il Team Principal Mattia Binotto.

Dunque, nuovo weekend di sofferenza? Evidentemente sì. Il circuito russo, lungo 5853 metri, è composto da ben 12 curve a destra e solo 6 a sinistra. Il primo settore è quello più veloce, mentre, il secondo, e soprattutto il terzo, sono più lenti e tecnici in quanto predominano le curve a 90° da terza marcia con cordoli esterni alti e a scalino che sollecitano molto gomme e le appendici aerodinamiche. Per essere veloci in questi tratti guidati servirà un’ottima stabilità in frenata e tanta trazione. Il circuito richiede, infatti, un alto carico aerodinamico per garantire una frenata stabile e la trazione necessaria nelle numerose curve lente. Tutti aspetti, purtroppo, critici per la Ferrari, che l’anno scorso invece ottenne la pole-position con Leclerc.

C’è quindi una resa? A Maranello ritengono che investire risorse su una macchina del genere sia controproducente, considerando quanto i regolamenti limitino gli interventi quest’anno e il prossimo (motore ed aerodinamica a parte). Stando a quello che filtra dall’ambiente del Cavallino, i tecnici del Cavallino sono al lavoro proprio sul propulsore del 2021, concentrandosi su alcune aree: i radiatori a sandwich, ad esempio, potrebbero infatti essere aboliti dal momento che, nonostante una riduzione degli ingombri, danno riscontri poco efficienti in termini di filtraggio dell’aria. L’intenzione dei motoristi è quella di avere un propulsore dotato di una maggior potenza e nello stesso tempo gestisca al meglio i consumi. Pertanto, il quadro sembrerebbe già abbastanza definito per la Rossa.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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