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Ciclismo

Milano-Sanremo 2020: Vincenzo Nibali protagonista. Attacco sul Poggio, ottimi segnali verso il vero obiettivo: il Giro di Lombardia

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Vincenzo Nibali regala sempre grandi emozioni quando si presenta al via di una corsa, indossare il dorsale non è mai un’operazione banale per lo Squalo e a ogni gara prova sempre a lasciare il segno. Lo ha fatto anche oggi pomeriggio alla Milano-Sanremo, proprio nel punto in cui due anni fa aveva piazzato una micidiale rasoiata involandosi in solitaria verso il traguardo di Via Roma. Il siciliano ha cercato l’attacco sull’amato Poggio, ha provato ad andare via alla sua maniera, ha tentato l’impresa mettendo in strada tutto il suo cuore e ha regalato un lampo di genio a tutti i suoi tifosi. Ha voluto credere in un fantasmagorico bis, ma purtroppo non è riuscito a reggere al contrattacco dello scatenato Julian Alaphilippe: l’accelerazione improvvisa del francese era oggettivamente incontenibile per Vincenzo Nibali, per qualche metro ha tentato di restare in scia ma poi ha dovuto chinare il capo e ha lasciato andare via il transalpino e il belga Wout Van Aert (poi vincitore nella volata a due).

Sull’ultima salita di giornata, dopo quasi 300 km corsi sotto un solo cocente, si è capito che il capitano della Trek-Segafredo è in ottime condizioni e la sua forma fisica è in crescendo: si era già intuito lunedì al Gran Trittico Lombardo quando aveva attaccato sotto la pioggia, poi mercoledì aveva lavorato tantissimo in testa al gruppo per i compagni alla Milano-Torino, oggi ci ha provato con grande temerarietà e coraggio, senza avere paura di nulla. Vincenzo Nibali ha offerto segnali incoraggianti in vista di quello che è il primo vero, grande obiettivo di questo avvio di stagione post-lockdown: il Giro di Lombardia. A Ferragosto andrà a caccia del tris nella Classica Monumento a lui più gradita, la gamba è perfetta per puntare al bersaglio grosso sul traguardo di Como: Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio, San Fermo della Battaglia sono salite (con annesse discese) in cui può assolutamente fare la differenza e mettere in difficoltà i suoi avversari diretti.

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A 35 anni sembra essere ancora un ragazzino: non avrà l’esplosività di qualche stagione fa ma è un fuoriclasse dal talento infinito che può regalarsi ancora grandi gioie, anche in un’annata così particolare. Il suo ottimismo è molto elevato come ha dichiarato dopo l’arrrivo e si può ben sperare per la prossima Monumento. E a ottobre c’è il Giro d’Italia…

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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