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F1, GP Belgio 2020. Ferrari, la peggiore gara degli ultimi 30 anni. L’analisi di un disastro

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Per la Ferrari il Gran Premio del Belgio 2020 si è risolto in un autentico disastro. Il Cavallino Rampante ha concluso in tredicesima posizione con Sebastian Vettel e in quattordicesima con Charles Leclerc. Le monoposto di Maranello si sono rivelate più competitive solamente delle Haas e delle Williams, risultando battute persino dalle Alfa Romeo a parità di motore. Un tracollo in piena regola, peraltro ampiamente annunciato dalle performance delle prove libere e delle qualifiche.

Francamente, si fatica a ricordare una prestazione del genere da parte delle Rosse. Certamente è capitato di vedere risultati peggiori, ma sempre a causa di circostanze sfavorevoli (contatti, incidenti, problemi tecnici). Osservare due Ferrari piazzarsi tredicesima e quattordicesima (su diciassette vetture al traguardo) senza subire alcun inconveniente, semplicemente in virtù del valore espresso dalla monoposto in pista è un fatto inaudito.

Viene da chiedersi con che coraggio Mattia Binotto riesca a dire che non si deve parlare di crisi. È già successo di trovare la Scuderia di Maranello a centro gruppo, ma quasi mai la si era “ammirata” in coda al plotone. Spa-Francorchamps 2020 passerà alla storia come un Gran Premio dove la Ferrari ha recitato il ruolo di team di terza fascia, prendendo la paga persino da chi di solito si trova a galleggiare a centro classifica. Attenzione, oggi nulla può essere imputato ai piloti. Ci hanno provato entrambi, in particolare Leclerc con una partenza al fulmicotone, ma non c’è stato niente da fare. La ragione della disfatta è semplicissima: la SF1000 è una monoposto che fa acqua da tutte le parti.

Sì, perché vedere l’Alfa Romeo di Kimi Räikkönen sorpassare Vettel senza neppure utilizzare il DRS è un’umiliazione in piena regola. Al tempo stesso, nei giri conclusivi, Leclerc ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della Haas di Romain Grosjean. Parliamo di vetture dotate dello stesso motore, ma realizzate con budget infinitamente inferiori rispetto a quello a disposizione del Cavallino Rampante. Pertanto non solo la power unit è spompata, ma se si prova a colmare il deficit di potenza vengono fuori enormi lacune anche dal punto di vista aerodinamico. La monoposto genera un drag mostruoso sui rettilinei e al tempo stesso nei tratti guidati non sta in strada, faticando per di più a mandare in temperature le gomme. Una catastrofe!

Chissà cosa avrebbe detto Alain Prost, che definì “un camion” la sua 643 F1 nei curvoni di Suzuka dopo essere arrivato quarto a un minuto dalle McLaren, se si fosse trovato a guidare una SF1000. Viene da chiedersi come sia possibile che a Maranello si sia riusciti a sbagliare così clamorosamente il progetto. Neanche volendo si sarebbe stati in grado di “bucare” ogni singolo aspetto della vettura. Eppure, è successo. Questa è la realtà dei fatti. Tuttavia, a sconcertare maggiormente non è tanto l’errore totale in fase di creazione, quanto l’assoluta incapacità a reagire. Possibile che in due mesi non si sia stati in grado di colmare in alcun modo le gargantuesche mancanze di quest’auto? Tutte le novità apportate non hanno generato alcun genere di progresso, anzi, il “pacchetto aerodinamico a basso carico” studiato per il trittico italo-belga si è rivelato un buco nell’acqua, almeno nelle Ardenne.

Insomma, nel Gran Premio del Belgio la Ferrari è colata a picco. “L’Università della Formula Uno” ha messo in luce tutti i difetti di una monoposto lunatica, incomprensibile persino per piloti e ingegneri, che non riescono in alcun modo a trovare il bandolo della matassa. Sembra che non solo ci siano mille problemi, ma al tempo stesso non vi sia idea di dove iniziare per provare a risolverli. Spa-Francorchamps 2020 rappresenta uno dei punti più bassi nella gloriosa storia del Cavallino Rampante. A questo punto la speranza è che lo resti ancora a lungo e non si faccia ancora peggio nelle prossime settimane, perché non solo non si vede la luce in fondo al tunnel, ma l’impressione è che la galleria stia ancora venendo scavata…

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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