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Rugby, Inghilterra: la crisi colpisce la Federazione, oltre 100 licenziamenti

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L’emergenza Covid-19 ha fermato lo sport per mesi e le conseguenze si vedranno ancora a lungo. Anche nel rugby, dove dopo l’interruzione del Guinness Sei Nazioni quasi tutti i campionati nazionali si sono fermati. Sono saltati i test match di luglio e anche la finestra internazionale di novembre è a rischio. Si tornerà in campo? E se sì, che partite si disputeranno? E saranno a porte aperte o chiuse? Interrogativi senza risposta, mentre le casse delle varie Federazioni piangono.

Come quelle inglesi, con il presidente Bill Sweeney che ha parlato di una probabile perdita, nel breve termine, di ben 107 milioni di sterline. Un’enormità per il rugby inglese che deve, dunque, fare i conti con una inaspettata spending review. E quando si parla di tagli, purtroppo, i primi a pagarne le spese sono i dipendenti. Che per l’RFU sono diventati in molti casi “ridondanti”, quindi inutili.

“Dobbiamo prendere decisioni difficili su cosa possiamo fare per continuare a investire e quali siano le dimensioni e la forma giuste della nostra attività per il futuro. Per garantire una RFU sostenibile, abbiamo annunciato ai colleghi che verrà proposto di ridurre il numero totale di ruoli all’interno dell’organizzazione di 139 unità”. Sweeney ha aggiunto: “Sarà un processo difficile, ma consulteremo i colleghi in modo equo per rimodellare completamente la nostra attività”.

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duccio.fumero@oasport.it

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Foto: LaPresse

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