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F1, perché la Ferrari si è ripresa nei giri finali. Spiegazione tecnica, oppure illusione?

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Il secondo posto di Charles Leclerc è stato clamoroso per il modo in cui è arrivato. Al di là dei due sorpassi realizzati dal monegasco, quello che ha colpito maggiormente è stata l’improvvisa competitività della Ferrari nei giri finali. Come è stato possibile che la SF1000, dopo aver sofferto per tutta la gara, sia stata in grado di regalare un paio di lampi del genere, quantomeno nelle mani del monegasco? Proviamo a dare una spiegazione in merito.

Innanzitutto va sottolineato come la Scuderia di Maranello abbia fatto un piccolo, ma importante, passo avanti rispetto alle qualifiche, perché in gara ha dimostrato di essere alla pari di Racing Point e McLaren, mentre sabato era leggermente dietro anche a questi due team. Leclerc ha infatti sottolineato come sia stato effettuato un buon lavoro sull’assetto, che ha sicuramente permesso al monegasco di fare un leggero step verso l’alto, grazie al quale ha avuto più chance nel corpo a corpo con i vari Sainz, Norris e Perez.

Inoltre va rimarcato come nel finale Leclerc avesse montato gomme medie. Forse la combinazione compound C3-serbatoio vuoto ha giovato alle Rosse, perché Vettel, che invece montava le soft, non si è dimostrato altrettanto incisivo. Non bisogna dimenticare come non sia mai capitato durante l’intero weekend di vedere a confronto diretto monoposto scariche di benzina con mescola media. È quindi possibile che la SF1000 si sia ritrovata ad avere una competitività migliore, soprattutto rispetto alle McLaren, con poco carburante a bordo e con quel tipo di pneumatici. Invece il sorpasso ai danni di Perez è stato figlio soprattutto del fatto che il messicano montasse gomme usurate, mentre quelle del monegasco erano decisamente più fresche.

Proprio questo fatto, induce a effettuare una riflessione. In tutta sincerità, viene da pensare che il miglioramento alla voce passo sia stato minimo e soprattutto illusorio. Nel finale le Mercedes giravano con mescola dura, le Red Bull erano uscite di scena, la Racing Point di Perez aveva pneumatici alla frutta e i piloti McLaren, dopo essere stati uccellati da Leclerc, si sono fatti la guerra, con inevitabili ripercussioni sul loro ritmo. Dopodiché, quando Norris ha potuto spingere, ha stampato il giro veloce. Insomma, se miglioramento c’è stato, è probabilmente stato minimo, verosimilmente dovuto alla  combinazione medie-serbatoio vuoto. Alla fine, negli ultimi giri quello che ha fatto la differenza è stata la capacità di Leclerc di sfruttare le occasioni propizie.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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