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F1, i precedenti della Ferrari nel GP d’Ungheria: vittorie strappacuore e tre titoli iridati costruttori

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Domenica all’Hungaroring, nei pressi di Budapest, si disputerà il terzo atto del Mondiale di Formula Uno 2020. Andiamo dunque a scoprire quali sono i precedenti della Ferrari nel Gran Premio d’Ungheria, che concluderà il primo trittico di gare di questa stagione dal calendario compresso e anomalo.

Ebbene, in terra magiara il Cavallino Rampante si è tolto svariate soddisfazioni di peso, alcune anche di carattere iridato. In questi lidi la Ferrari avrà anche vinto meno della McLaren (7 successi per la Scuderia di Maranello, 11 per la sua grande rivale di Woking), però diverse affermazioni delle “Rosse” sono state particolarmente significative, oppure oltremodo spettacolari, a cominciare dalla prima.

È il 13 agosto 1989. Le qualifiche hanno detto malissimo al Cavallino Rampante, poiché Gerhard Berger parte sesto e Nigel Mansell addirittura dodicesimo. Teoricamente una sentenza di morte su un toboga come l’Hungaroring. Eppure la domenica tutto cambia, poiché la 640 che tanto aveva patito gli pneumatici da qualifica si adatta a meraviglia a quelli da gara. Mansell scatta a bomba ed è subito ottavo, quindi inizia pazientemente a risalire la china, aspettando sempre il momento giusto per attaccare chi lo precede e recuperando rapidamente terreno quando ha pista libera di fronte a sé. La mescola da lui scelta è quella giusta e regge benissimo la distanza nonostante sia più morbida di quella usata dai piloti McLaren, che invece vedono le loro gomme disfarsi! Il britannico sorpassa e semina Prost, dopodiché si mette a seguire Senna come un’ombra, non lasciandolo respirare. Quando il brasiliano e l’inglese arrivano sulla Onxy di Johansson, che sta procedendo a rilento prima di ritirarsi, Ayrton ha una leggera esitazione. Nigel fiuta l’attimo e lancia il suo attacco, scavalcando in contemporanea due monoposto grazie a uno spettacolare sorpasso a tre! Da lì, per “Il Leone” è una cavalcata trionfale sino al traguardo. Quell’affermazione resta una delle più belle della carriera di Mansell.

Il secondo successo ferrarista arrivò il 16 agosto 1998, anche questo in maniera strappacuore. Michael Schumacher è terzo, dietro alle McLaren di Mika Häkkinen e David Coulthard. Per sparigliare le carte, Ross Brawn al muretto decide di cambiare strategia in corsa, passando da due soste a tre. Dopo il secondo pit-stop, il tedesco si tramuta quindi in una furia e inizia a girare con un ritmo da qualifica, staccando una tornata veloce dopo l’altra e guadagnando sempre più terreno sulle Frecce d’Argento, impotenti di fronte al ritmo forsennato del teutonico. La mossa strategica si rivela vincente e, come se non bastasse, Häkkinen inizia a patire noie al cambio, retrocedendo sino al sesto posto finale. Schumacher invece vince e riapre la corsa al Mondiale.

La terza affermazione del Cavallino Rampante è datata 19 agosto 2001, un giorno trionfale nella storia della Scuderia di Maranello. Quel Gran Premio d’Ungheria viene infatti dominato dalle “Rosse”, poiché Michael Schumacher resta sempre al comando e Rubens Barrichello difende con autorità la seconda posizione dagli attacchi da David Coulthard. Grazie a questo successo, Schumacher conquista matematicamente il suo 4° titolo iridato con quattro gare d’anticipo. In precedenza solo Nigel Mansell, nel 1992, aveva vinto un Mondiale così presto. Contemporaneamente la Ferrari mette le mani anche sull’Iride Costruttori, chiudendo quindi la partita anche nella classifica relativa alle squadre. La classica “ciliegina sulla torta” è rappresentata dal fatto che Schumi arrivi a quota 51 successi in carriera, eguagliando così Alain Prost e diventando il pilota con più affermazioni nella storia della Formula 1.

Il quarto successo arrivò il 18 agosto 2002. Michael Schumacher ha già vinto matematicamente il suo 5° titolo mondiale da quasi un mese, polverizzando qualsiasi record di precocità relativa all’Iride. A Budapest però è Rubens Barrichello a brillare di luce propria. Il brasiliano realizza la pole position, parte meglio del tedesco e resta in testa dall’inizio alla fine. Le F2002 sono assolutamente devastanti e dimostrano di poter tenere un passo di 1” al giro migliore rispetto all’avversaria più vicina. La Ferrari realizza una doppietta e, in questo modo, per il secondo anno di fila arpiona matematicamente il Mondiale Costruttori proprio all’Hungaroring, anche in questo caso con quattro gare d’anticipo.

La quinta vittoria ferrarista è datata 15 agosto 2004, anche stavolta non c’è storia. Michael Schumacher domina dall’inizio alla fine e conquista il dodicesimo successo dell’anno su tredici Gran Premi! Pertanto il tedesco stabilisce il nuovo primato di affermazioni nella stessa stagione, superando il record di 11 che lui stesso aveva firmato nel 2002. Rubens Barrichello conclude secondo e, grazie a questa doppietta, la Ferrari si laurea Campione del Mondo costruttori con ben cinque gare d’anticipo, chiudendo matematicamente la partita in Ungheria per la terza volta nel giro di quattro anni.

Passa più di un decennio prima di assistere al sesto acuto del Cavallino Rampante, giunto il 26 luglio 2015. La stagione sta venendo dominata dalle Mercedes, che infatti monopolizzano la prima fila. Le Ferrari tuttavia scattano a bomba, con Sebastian Vettel a porsi al comando e Kimi Räikkönen a guadagnare la seconda posizione. Mentre Lewis Hamilton vive una giornata nera, commettendo un errore dopo l’altro, e Räikkönen inizia a soffrire di noie alla power unit, Vettel si difende arcignamente dagli attacchi di Rosberg, il quale viene poi messo fuorigioco da un contatto con Daniel Ricciardo. Così Seb ha via libera verso la vittoria, la sua seconda in rosso e la quarantunesima della carriera (un traguardo che gli permette di eguagliare Ayrton Senna).

Infine, la settima e ultima affermazione della Ferrari è quella del 30 luglio 2017. Sebastian Vettel e Lewis Hamilton sono in piena bagarre per il titolo mondiale. La pista dell’Hungaroring però dice benissimo alla SF70H, che infatti monopolizza la prima fila. In gara non dovrebbe esserci storia, ma Vettel inizia a soffrire di un problema allo sterzo. Infatti, per andare dritto in rettilineo, il tedesco deve piegare il volante verso sinistra! Nonostante patisca un evidente handicap, che genera forte sottosterzo nelle pieghe verso destra e viceversa enorme sovrasterzo in quelle verso sinistra, Seb resiste al comando sino alla bandiera a scacchi, conquistando una delle vittorie più belle e sofferte della sua carriera da ferrarista. Räikkönen conclude secondo, completando così la doppietta delle “Rosse”.

I NUMERI DELLA FERRARI NEL GP D’UNGHERIA (34 EDIZIONI)
VITTORIE: 7
3 Michael Schumacher (1998, 2001, 2004)
2 Sebastian Vettel (2015, 2017)
1 Nigel Mansell (1989)
1 Rubens Barrichello (2002)

POLE POSITION: 8
6 Michael Schumacher (1996, 1997, 2000, 2001, 2004, 2005)
1 Rubens Barrichello (2002)
1 Sebastian Vettel (2017)

GIRI PIU’ VELOCI: 9
3 Michael Schumacher (1998, 2002, 2004)
3 Kimi Räikkönen (2007, 2008, 2016)
2 Felipe Massa (2006, 2011)
1 Nigel Mansell (1989)

PODI: 25
1989 Nigel Mansell (1°)
1993 Gerhard Berger (3°)
1995 Gerhard Berger (3°)
1998 Michael Schumacher (1°)
1999 Eddie Irvine (3°)
2000 Michael Schumacher (2°)
2001 Michele Schumacher (1°), Rubens Barrichello (2°)
2002 Rubens Barrichello (1°), Michael Schumacher (2°)
2004 Michael Schumacher (1°), Rubens Barrichello (2°)
2005 Michael Schumacher (2°)
2007 Kimi Räikkönen (2°)
2008 Kimi Räikkönen (3°)
2009 Kimi Räikkönen (2°)
2010 Fernando Alonso (2°)
2011 Fernando Alonso (3°)
2014 Fernando Alonso (2°)
2015 Sebastian Vettel (1°)
2017 Sebastian Vettel (1°), Kimi Räikkönen (2°)
2018 Sebastian Vettel (2°), Kimi Räikkönen (3°)
2019 Sebastian Vettel (3°)

 

I PRECEDENTI DEI PILOTI FERRARI A BUDAPEST
SEBASTIAN VETTEL
2007 (TORO ROSSO) – 16°
2008 (TORO ROSSO) – Ritirato
2009 (RED BULL) – Ritirato
2010 (RED BULL) – 3° [POLE POSITION, GPV]
2011 (RED BULL) – 2° [POLE POSITION]
2012 (RED BULL) – 4° [GPV]
2013 (RED BULL) – 3°
2014 (RED BULL) – 7°
2015 (FERRARI) – 1° [VITTORIA]
2016 (FERRARI) – 4°
2017 (FERRARI) – 1° [VITTORIA, POLE POSITION]
2018 (FERRARI) – 2°
2019 (FERRARI) – 3°

CHARLES LECLERC
2018 (SAUBER) – Ritirato
2019 (FERRARI) – 4°

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Foto: La Presse

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