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F1, Charles Leclerc e Sebastian Vettel: nuovo incidente dopo Interlagos 2019. Manca una guida forte

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Era il 17 novembre 2019. Il Gran Premio era quello del Brasile sul circuito intitolato a José Carlos Pace. Ad Interlagos la gara si stava concludendo in maniera abbastanza tranquilla, quando andò in scena il duello tutto in casa Ferrari tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Il tedesco precede il giovane compagno di scuderia che, senza timore reverenziale, lo infila con una staccata perfetta all’imbocco della discesa della “S” di Ayrton Senna. Il quattro volte campione del mondo non ci sta, sfrutta una migliore trazione in uscita dalla chicane e rende pan per focaccia a Leclerc. Gli prende la scia e lo affianca nella Reta Oposta. A quel punto, però, il nativo di Heppenheim quando stava per concludere il sorpasso, invece di proseguire in maniera lineare, inizia a stringere il vicino di box, andando a contatto con la propria gomma posteriore sinistra con l’ala anteriore del monegasco. Risultato: doppio ko e ritiro per entrambi i piloti di Maranello.

Al termine della gara le parole del team principal Mattia Binotto furono pesanti e assicuravano che un evento simile non sarebbe mai più accaduto. Dopo mesi elettrici tra i due piloti (come non ricordarsi gli screzi delle qualifiche di Monza, oppure le questioni legate alle strategie di Singapore e Russia) la rivalità era deflagrata in un contatto che, nel mondo della Formula Uno, non dovrebbe mai succedere tra compagni di squadra. Dal 17 novembre 2019 si può spingere “Fast forward” e passare ad oggi, domenica 12 luglio 2020. Meno di un anno di distanza da San Paolo del Brasile si è passati al Red Bull Ring ed alle montagne della Stiria. Ma il risultato è sempre quello: incidente tra i due piloti della Ferrari e doppio ritiro. Dopo appena tre curve, circa un chilometro.

Un errore, quello di Charles Leclerc, pesantissimo, sotto tutti i punti di vista. Per l’occasione sprecata (anche se bene che potesse andare oggi i ferraristi avrebbero potuto lottare per una quinta, sesta posizione) per il fatto che la casella punti conquistati rimanga amaramente ferma a quota zero, infine per il fatto che le due macchine non abbiano potuto effettuare i 71 giri previsti e, quindi, mettere in cascina chilometri importanti per capire se, finalmente, gli aggiornamenti portati in pista possano condurre la SF1000 verso una condizione più accettabile.

Nulla, ovviamente, a paragone di quel che sta accadendo all’interno del team emiliano. Charles Leclerc e Sebastian Vettel, nonostante le frasi di circostanza, sono ai ferri corti. L’anno scorso il tedesco vedeva come sale sulla ferita la crescita esponenziale del giovane nativo di Montecarlo. Questa volta, invece, le parti si sono invertite. Il numero 16 non ha mandato giù la pessima qualifica di ieri (e la successiva penalizzazione) e ha cercato di risalire più in fretta possibile il gruppo. Quando, poi, ha visto davanti a sé proprio il quattro volte campione del mondo, non c’ha pensato su due volte e lo ha attaccato. Il risultato è stato disastroso. Un nuovo colpo all’immagine di una scuderia che appare davvero senza un timoniere.

La figura di Mattia Binotto, anche in questi aspetti, viene minata volta dopo volta. La sensazione è che i due piloti del Cavallino Rampante non siano gestiti nel migliore dei modi né tantomeno con il pugno duro. Incidenti simili non si verificherebbero mai in Mercedes, laddove Lewis Hamilton e Valtteri Bottas vincono a turni alterni e non si pestano i piedi nel caso, mentre in Ferrari, ogni volta che Leclerc e Vettel si avvicinano, le palpitazioni aumentano. Non c’è un ordine chiaro. I due protagonisti vengono lasciati liberi di correre, con rischi annessi e connessi, come si è visto. Come se il progetto SF1000 non fosse già abbastanza difficile, ora arrivano gli “zero” provocati da incidenti tra compagni di scuderia. Cose che possono accadere, sia ben chiaro, ma non dovrebbero accadere in una scuderia che, almeno sulla carta, vorrebbe puntare al titolo.

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Foto: Lapresse

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