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Giro d’Italia 2020: 8 corse in contemporanea! Corsa Rosa sacrificata, ma sarà la festa del ciclismo

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La Corsa della Rinascita. Possiamo tranquillamente ribattezzare in questo modo il Giro d’Italia 2020, una vera e propria festa del ciclismo che andrà in scena dal 3 al 25 ottobre. Il Bel Paese, come il resto del mondo, ha vissuto tre mesi abbondanti in trincea, ha combattuto in prima linea contro un male invisibile che ha portato via oltre 34000 connazionali e che ha messo tutti quanti a durissima prova. Barricati in casa, privati di qualsiasi socialità, depauperati di ogni contatto fisico, poveri senza un timido abbraccio e senza la possibilità di con-vivere. Una Nazione intera si è dovuta nascondere nelle proprie abitazioni per tutta la primavera, pronta a fronteggiare un’emergenza sanitaria senza precedenti e che ci ha messo in ginocchio. Abbiamo dovuto fare a meno dello sport, non ci siamo potuti nutrire di una linfa vitale fondamentale come lo sono cultura, teatri, musei, cinema, scuole.

Ma ora, dopo aver affrontato il periodo più buio dai tempi della seconda guerra mondiale, siamo pronti a rialzarci, col petto gonfio di orgoglio e con la voglia di riprenderci quanto un subdolo virus ci ha portato via in maniera rumorosamente silenziosa. Il Giro d’Italia è l’emblema della nostra nuova primavera: poco importa se quando il gruppo si metterà in modo inizieranno già a cadere le foglie e magari sulle montagne faranno capolino le prime nevicate, poco importa se al posto delle maniche corte avremo già fatto il cambio d’armadio, poco importa se al posto dei gelati ci faranno compagnia le castagne. La Corsa Rosa sarà sempre lì, pronta a farci compagnia, pronta a esprimere la nostra voglia di vivere, la nostra voglia di sport: dal 3 al 25 ottobre, in una collocazione estremamente diversa da quella consueta di maggio, gioiremo tutti insieme per questa impareggiabile festa del ciclismo.

Sarà uno spettacolo di tre settimane, che percorrerà tutto lo Stivale. Da Sud a Nord. In un abbraccio che unirà 60 milioni di persone, anche di non appassionati di ciclismo. Perché il Giro d’Italia è un evento di costume, fa parte della nostra storia, va oltre i confini dello sport: è arte, geografia, storia, turismo, enogastronomia e tanto altro ancora. C’è la voglia di ripartire e sarà un evento senza eguali, paragonabile per certi versi a quello che fu la Corsa Rosa nel 1946 quando Fausto Coppi e Gino Bartali riunirono il Paese dopo cinque anni trementi, fatti di bombardamenti, immagini spettrali ed eventi che mai vorremmo si ripetessero. Caro, vecchio, amato, unico, inimitabile Giro d’Italia: ti abbiamo aspettato, come la più bella delle spose, sicuri che prima o poi ti avremmo riabbracciato. Lo faremo tra quattro mesi e poco importa se l’UCI ti ha martoriato prevedendo addirittura 8 corse in contemporanea durante quelle tre settimane che hanno una certa sacralità.

Durante la Corsa Rosa si svolgeranno infatti: BinckBank Tour (29 settembre-3 ottobre), Classica di Amburgo (3 ottobre), Liegi-Bastogne-Liegi (4 ottobre), Amstel Gold Race (10 ottobre), Gand-Wevelgem (11 ottobre), Giro delle Fiandre (18 ottobre), De Panne (21 ottobre), Parigi-Roubaix (25 ottobre) e l’inizio della Vuelta di Spagna.. Ben tre Monumento nelle domeniche del Giro, addirittura sette Classiche complessive: ovviamente i tanti uomini delle corse di un giorno opteranno per quel calendario e non si cimenteranno sulle nostre strade. Lo stesso faranno i tantissimi big impegnati al Tour de France (29 agosto-20 settembre), chi andrà alla Grande Boucle resterà lontano dai nostri confini. Una vera abbuffata di corse dopo un digiuno lunghissimo, anche questo farà sicuramente bene a tutti gli appassionati che hanno già cerchiato in rosso il 25 ottobre: ultima tappa del Giro d’Italia, Parigi-Roubaix e tappone col Tourmalet alla Vuelta di Spagna.

La lista dei partenti non sarà delle migliori (anche se la lotta tra Vincenzo Nibali, l’ecuadoriano Richard Carapaz e il belga Remco Evenepoel si preannuncia succulenta) ma il Giro d’Italia è e resterà sempre il Giro d’Italia, la nostra festa autunnale, il nostro grido di rinascita dopo la pandemia, il nostro ruggito vitale, l’essenza del ciclismo che si riprende il suo spazio. Sperando che il pubblico possa tornare a riempire le strade, i villaggi di partenza e di arrivo. Per tornare davvero a respirare vita a pieni polmoni.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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