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Pallavolo

Volley, uno sport considerato a più alto contagio Covid-19 rispetto al calcio. Discutiamone…

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Parliamone. Chi ha praticato, pratica, è un semplice appassionato, amatore o ha in qualche modo a cuore la pallavolo, non avrà certo sorvolato sulle tabelle apparse in questi giorni su giornali e social che pongono il volley tra gli sport più pericolosi (se non addirittura il più pericoloso) del panorama delle discipline sportive (olimpiche e non) a livello italiano.

Cosa c’è sotto lo scopriremo solo vivendo, anche se la decisione categorica dell’interruzione di tutti i campionati, compresi quelli della massima serie, da parte della Federvolley che ha provocato una rottura più o meno sanguinolenta (che potrebbe anche tradursi in una rottura definitiva) con le Leghe maschile e femminile, a qualcuno ha fatto accendere una lampadina, visto che a compilare il questionario sono stati i funzionari/dirigenti/consiglieri della Fipav stessa che, secondo le malelingue (da quanto si commenta su social e media), in qualche modo doveva giustificare una decisione drastica e presa ancora in una fase in cui la spinta emozionale per la diffusione del virus poteva andare oltre un razionale esame approfondito della situazione che sarebbe potuto scattare, ad esempio, la prossima settimana con un quadro meno drammatico della situazione.

Detto che la Fipav aveva comunque tutte le motivazioni per prendere la decisione di chiudere la stagione e che non è l’unica Federazione (anche a livello internazionale) ad essere andata in quella direzione, quindi si potrà discutere sulla tempistica ma difficilmente sul merito della decisione, resta da capire se il volley è sport così pericoloso (ancora più di rugby o calcio) oppure se qualcuno ha calcato un po’ troppo la mano, esagerando nella pericolosità e nelle precauzioni, in uno sport che è sempre stato visto come “di non contatto”, a tal punto da essere additato come disciplina non adatta (terminologia che un pallavolista avrà sentito almeno cinquanta volte in carriera, spesso in modo scherzoso, quando si confronta con atleti di altre discipline) a “uomini veri”, in cerca di scontro fisico ed emozioni forti.

Vediamoli questi numeri. Secondo la Fipav, la pallavolo esprime il massimo della pericolosità di contagio (in una valutazione che va da 4 a 0) quindi valore 4 negli ambiti. Sito sportivo: vicinanza-contatto atleti, spogliatoi e servizi: numero, dimensioni e bagni, ambiente chiuso, dispositivi di protezione (possibilità utilizzo), digitalizzazione: telemedicina, telecoaching, spettatori.

Sito di allenamento: vicinanza-contatto atleti, ambiente chiuso, dispositivi di protezione (possibilità utilizzo), digitalizzazione: telemedicina, telecoaching, spettatori.

Sito di gara/evento: vicinanza-contatto atleti, vicinanza contatto pubblico/accompagnatore/genitori, spogliatoi e servizi: numero, dimensioni e bagni, ambiente chiuso, dispositivi di protezione (possibilità utilizzo), Digitalizzazione: telemedicina, telecoaching, spettatori.

Evento/pubblico: vicinanza-contatto atleti, vicinanza contatto pubblico/accompagnatore/genitori, spogliatoi e servizi: numero, dimensioni e bagni, ambiente chiuso, dispositivi di protezione (possibilità utilizzo), Digitalizzazione: telemedicina, telecoaching, spettatori.

Il valore 3 è stato assegnato invece negli ambiti. Sito sportivo: vicinanza contatto pubblico/accompagnatore/genitori, numerosità atleti in azione, personale di supporto: giudici, cronometristi, raccattapalle, ecc.

Sito di allenamento: vicinanza contatto pubblico/accompagnatore/genitori, vicinanza-contatto tecnici, numerosità atleti in azione, personale di supporto: giudici, cronometristi, raccattapalle, ecc.

Sito di gara/evento: vicinanza-contatto tecnici, personale di supporto: giudici, cronometristi, raccattapalle, ecc.

Evento/pubblico: vicinanza-contatto tecnici, personale di supporto: giudici, cronometristi, raccattapalle, ecc.

Un solo ambito di valore 2 nel Sito sportivo per la vicinanza-contatto tecnici.

Insomma una disciplina dalla pericolosità di contagio elevatissima, così come si evince anche dalla ricerca fatta (questa volta sì, con parametri che dovrebbero essere uguali per tutte le otto discipline prese in considerazione) dal Politecnico di Torino e commissionata dal Ministero con Delega allo Sport proprio per la valutazione della ripresa delle varie discipline. Secondo questo studio (utilizzati gli stessi criteri numerici di valutazione da 0 a 4) le uniche due voci in cui non c’è valutazione 4 sono Contatto tecnici e personale di supporto: giudici, cronometristi, raccattapalle, ecc. dove la valutazione è 3. 

Mettersi a discutere e a fare confronti risulterebbe lungo e noioso ma ogni lettore, a questo punto, ha le giuste conoscenze per fare le proprie valutazioni. Quello che è certo è che siamo di fronte a una stortura, analizzando anche solo un dato di questa ricerca su cui poi, si spera, chi dovrà decidere sulla ripartenza delle diverse discipline, farà la giusta tara. Non può esistere che il volley nella voce vicinanza-contatto atleti sia valutato con maggiore pericolosità di contagio rispetto a calcio e rugby. Tutto il resto viene di conseguenza.

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