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Pallanuoto, Vincenzo Renzuto Iodice: “Quando stiamo insieme 2 mesi, il Settebello è fortissimo. A Tokyo puntiamo ai primi posti”

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Nato e cresciuto nella sua Napoli, nel Posillipo, Vincenzo Renzuto Iodice a 27 anni è ormai tra le stelle della pallanuoto italiana. Il campano ha deciso di volare prima all’estero, nello Jug, per poi trasferirsi nella corazzata Pro Recco. Nel frattempo non sono mancate le esperienze con il Settebello, dove si è messo in luce conquistando il clamoroso trionfo mondiale di Gwangju 2019. L’obiettivo ora è diretto verso Tokyo 2021, per i Giochi del prossimo anno. L’abbiamo ascoltato in esclusiva per OA Sport.

Come hai vissuto la quarantena?

“In Liguria da solo. Ho fatto quello che hanno fatto un po’ tutti, ho imparato a cucinare un po’ meglio, studiare, ho fatto degli esami online e ora me ne manca uno solo alla laurea. In più ho fatto allenamento ogni giorno con il preparatore. Queste erano le nostre giornate. Torneremo ad allenarci sicuramente a giugno, Sandro Campagna l’allenatore delle Nazionale ci ha detto che ha intenzione di organizzare dei raduni con il Settebello nei Centri Federali”. 

Quante possibilità ci sono secondo te di riprendere a giocare nel breve/medio termine?

“La Champions League è ufficialmente conclusa, idem il campionato. Penso sia normale, addirittura il calcio è in dubbio, era veramente difficile pensare di proseguire in estate. Quest’anno è finita così. La speranza è quella di riuscire a sconfiggere o limitare il virus in estate e riprendere il nuovo campionato a settembre”.

Tornando indietro alla magica estate del 2019: quali sono i tuoi ricordi più belli dei Mondiali?

“Non ho un ricordo preciso. È stato un Mondiale incredibile per tanti motivi. Siamo arrivati con l’obiettivo di far bene, ma penso che probabilmente nessuno credesse, a partire dalla squadra, che avremmo potuto conquistare il titolo. È stata un’escalation di emozioni, partita dopo partita, e probabilmente ogni incontro vinto abbiamo iniziato a crederci sempre di più”. 

Come valuti l’esperienza in un campionato diverso come quello croato?

“L’esperienza croata, essendo la prima fuori da casa e fatta direttamente all’estero, mi ha aiutato tantissimo a crescere e ad imparare nuove cose, sia dal punto di vista umano che tecnico. Loro hanno una grandissima tradizione in questo sport. Sono cresciuto sotto tutti i punti di vista e probabilmente è stato il primo anno nel quale ho giocato la Champions League ad alto livello, trovandoci in semifinale dopo aver superato un girone tostissimo. Tutto ciò mi ha aiutato molto”. 

Com’è cambiata a tuo giudizio la pallanuoto con l’inserimento delle nuove regole?

“Secondo me non è cambiata tantissimo. Penso che magari sia diventata un po’ più veloce, senza però cambiare il nostro modo di giocare o di allenarci. Sono piccolezze. Magari un occhio meno esperto guardando una partita di qualche anno fa ed una del momento non si accorge neanche dei cambiamenti”. 

Vedi il Settebello in grado di confermarsi anche a Tokyo 2021?

“Avendo un anno in più verso le Olimpiadi abbiamo la possibilità di migliorare ancora. Siamo una squadra abbastanza giovane, possiamo progredire tantissimo. Il Settebello fa vedere il meglio di sé quando riesce a stare insieme per tanto tempo: come dimostrato ai Mondiali, dopo essere stati per due mesi in collegiale. Al contrario quest’inverno con poca preparazione verso gli Europei è andata peggio. Possiamo arrivare ad un livello altissimo sia fisicamente che tatticamente, ce la giocheremo sicuramente con le più forti: Serbia, Croazia, Ungheria e Spagna. Il nostro obiettivo è quello di arrivare nei primi posti”.

Si parla tanto di un possibile ritorno di Stefano Tempesti in calottina azzurra, con addirittura la possibilità del ruolo di portabandiera. Sarebbe ovviamente ben accetto da tutti voi del Settebello?

“Stefano è una leggenda della pallanuoto, è stato tra i migliori della storia. Ha fatto la storia della Pro Recco e della Nazionale, i più grandi successi sono arrivati soprattutto grazie a lui. Oltre ad essere un gran pallanuotista, è anche una grandissima persona, avendo avuto modo di giocare un anno con lui nel club. Tutti gli vogliamo bene. La decisione spetta a Sandro Campagna, noi abbiamo il nostro secondo portiere Gianmarco Nicosia, che è giovane e sta crescendo anno dopo anno. Per fortuna la decisione non spetta a me e ai miei compagni, ma unicamente a Sandro”. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: katacarix / Shutterstock.com

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