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Atletica, i record del mondo: Florence Griffith-Joyner e i 200 metri volati in 21″34

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Due record del mondo in due giorni. Florence Griffith-Joyner non ebbe rivali a Seul 1988, prima trionfatrice sui 100 ma senza riuscire a migliorare lo stratosferico record mondiale fato segnare qualche settimana prima ai Trials di Indianapolis e poi padrona assoluta dei 200 con un doppio primato mondiale.

“Flo-Jo”, come era soprannominata Florence Griffith-Joyner, nacque a Los Angeles il 21 dicembre 1959 e sin da piccola manifesta una discreta propensione nel praticare Atletica Leggera. Grazie sia ai suoi successi in pista nella carriera accademica, venne accettata alla California State University di Northridge dove conobbe quello che sarebbe diventato poi il suo allenatore Bob Kersee.

Nel 1984 ai Giochi Olimpici di Los Angeles vince la medaglia d’argento nei 200 metri piani giungendo seconda dietro alla connazionale Valerie Brisco-Hooks, un anno dopo ai Mondiali di atletica disputati allo Stadio Olimpico a Roma nel 1987 è d’oro nella staffetta 4×100 e ancora d’argento nei 200 m dietro alla tedesca orientale Silke Möller.

A Seul è iscritta in quattro discipline: 100, 200, 4×100 e 4×400. Ottiene una medaglia in ognuna di esse: oro nei 100, avvicinando molto il suo record del mondo con il crono di 10”53 (ventoso). Nei 200 è talmente favorita che i bookmaker nemmeno la quotano e lei non si nasconde di certo nei turni preliminari, a tal punto che in semifinale si invola sin dalla fase in curva per non rilassarsi in rettilineo ed andare a demolire il precedente record mondiali con 21”54.

In finale Griffith annulla dopo pochi appoggi il decalage rispetto alla rivale Jackson tanto da presentarsi all’uscita dalla curva già in testa per poi incrementare la propria progressione fino al traguardo dove il margine è talmente ampio che le permette di esultare a braccia alzate fin da 10 metri dal traguardo: il tempo è di 21”34, stratosferico, altro crono da gara maschile.

In seguito ai suoi risultati olimpici, la Griffith attirò presto i sospetti su di sé come “donna più veloce del Mondo” con l’ aiuto di doping; era impensabile secondo gli esperti che “genuinamente” una donna potesse ottenere tali risultati. Venne accusata di fare uso di GH e Bob Kersee venne additato, poiché avrebbe potuto incoraggiare l’uso di steroidi o altri farmaci per farle vincere le medaglie. L’uso di steroidi anabolizzanti non è mai stato però confermato nei test da lei effettuati durante le gare a cui ha partecipato.

Poco dopo la conclusione dei Giochi annuncia il ritiro pur avendo solo 29 anni ed entra nel mondo pubblicitario e della moda. Muore a soli 38 anni a Mission Viejo, in California, soffocata durante una crisi epilettica che la colpisce nel sonno.

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