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Ginnastica e cultura fisica

Alessia Maurelli: “La ginnastica ritmica è una forma d’arte. Non vediamo i genitori da Natale. Italia da medaglia a Tokyo”

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Alessia Maurelli è la capitana delle Farfalle, la Nazionale Italiana di ginnastica ritmica, uno dei grandi vanti dello sport azzurro. La 23enne guida un gruppo di ragazze con grandi ambizioni, indubbiamente tra le grandi favorite per la conquista di una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo che sono state rinviate al prossimo anno. L’azzurra ha già assaporato l’esperienza a cinque cerchi a Rio 2016, nell’ultimo quadriennio è stata il faro della compagine di Emanuela Maccarani e ha arricchito il palmares con due ori ai Mondiali (funi/palle a Sofia 2018 e cerchi a Pesaro 2017) oltre ad altre tre medaglie iridate, senza dimenticarsi delle varie gioie tra Europei e Coppa del Mondo. La piemontese, di stanza a Desio insieme alle altre Farfalle, si è raccontata a tutto tondo ad OA Sport, parlando di come ha trascorso la pandemia e dei suoi piani per il futuro.

Come hai passato la quarantena? Sei riuscita a mantenerti un po’ in forma?

La nostra è stata una quarantena particolare. Noi Farfalle siamo rimaste in ritiro in hotel a Cesano Maderno (in provincia di Monza e Brianza e vicinissimo a Desio dove si trova la Casa delle Farfalle, ndr), lontane dalle famiglie. È stata una situazione particolare: fino al 24 marzo avevamo il permesso di allenarci in palestra anche perché si pensava ancora che si potessero fare le Olimpiadi, ma poi col nuovo decreto non abbiamo potuto allenarci e siamo rimaste in albergo dove ci siamo arrangiate. Abbiamo la fortuna di essere in un hotel che ha un parcheggio molto grande: in mattinata facevamo un po’ di palestra, poi nel pomeriggio un po’ di attività all’aperto, lanciandoci qualche attrezzo”.

Siete comunque abituate a vivere insieme e in isolamento, lontane dalle famiglie.

Noi viviamo in un isolamento funzionale, lo facciamo per raggiungere l’obiettivo. Ci è comunque pesato restare in quarantena ma siamo comunque state in famiglia tra noi ragazze, va detto che ci mancano i nostri genitori perché non li vediamo da Natale. A livello emotivo questa situazione ci servirà sicuramente per rafforzare la nostra unione, noi non siamo unite soltanto in pedana ma anche al di fuori”.

Non c’erano ancora state delle gare nel 2020 prima dello stop, come stava procedendo la preparazione verso le Olimpiadi? C’era tanta attesa per vedere i vostri nuovi esercizi.

La nostra preparazione era a un buon punto. Tanti nostri fan aspettavano di vedere i nostri esercizi, noi li esibiamo soltanto in gara proprio per una questione di strategia e per comprendere il punto di vista della giuria, vogliamo capire se siamo competitive e poi comunque aggiustiamo il tiro. Stava andando tutto bene e stavamo bene, stavano per iniziare le gare e questo sarebbe stato uno dei periodi sempre più intensi per noi”.

Le Olimpiadi sono state rinviate al prossimo anno e non è nemmeno sicuro che si riescano a disputare a causa della pandemia. Secondo te quando si tornerà in gara?

Ci siamo svegliate con la notizia delle Olimpiadi 2021 a rischio e senza sole, la giornata è stata grigia. Questa notizia non ci fa piacere, noi ci auguriamo da sportive di riprendere a gareggiare a ottobre. Bisogna capire di settimana in settimana: speriamo di fare gli Europei entro quest’anno per poi fare la Coppa del Mondo il prossimo, poi Olimpiadi e Mondiali che sarebbero una gara in più importante. Vediamo come gestiranno il calendario”.

Secondo te questo slittamento cambierà gli equilibri oppure le favorite saranno sempre le solite con l’Italia pronta a giocarsi una medaglia?

Io credo che stravolgimenti sui valori in campo non ci saranno, il nostro è uno sport in cui arrivi a definire quello che è il livello durante il quadriennio. Russia, Bielorussia, Ucraina, Bulgaria, Giappone e appunto l’Italia sono le Nazioni che sono in lizza per le medaglie. Io in questi giorni ho sentito le capitane delle altre Nazionali, ho fatto un gruppo su Instagram con 20 capitane e lì ci aggiorniamo. Tante nazioni si sono fermate prima di noi, ora sono tutte ferme a parte Uzbekistan e Bielorussia”.

Soltanto cinque ragazze potranno andare alle Olimpiadi. Il gruppo delle Farfalle è già composto o ci potrebbero essere delle novità?

È ancora un po’ presto per parlare di chi ci sarà il prossimo anno ma la nostra allenatrice ci ha anche detto che se davvero inizieranno le gare a ottobre il periodo di gare si allungherebbe. Lei ha visto la possibilità di iniziare l’anno con sei ginnaste e fare gareggiare più persone, poi le Olimpiadi sarebbero con cinque atlete. Gareggiare tutto l’anno con cinque atlete sarebbe comunque rischioso. Eravamo arrivate a un punto della preparazione in cui la squadra si era definita, ora c’è un po’ di sana rivalità tra noi e questo è uno stimolo per tenerci focalizzate su di noi e arrivare a fare bene”.

Spesso l’Italia è stata penalizzata dalle giurie e ci sono state diverse lamentele riguardo ai punteggi, la Russia sembra invece godere di grandi favoritismi.

In realtà è vero che si parla sempre di favoritismi per la Russia ma la cosa che ci penalizza di più è il codice perché premia il livello di difficoltà degli esercizi. È vero che noi agli ultimi Mondiali non abbiamo brillato, la Russia ha portato esercizi che valevano tanto ma a livello artistico peccavano e non hanno fatto qualcosa che ti resta dentro a livello umano. Ora devi sempre fare qualcosa in più per avere un punteggio più alto, magari andando anche contro alla musica: loro stanno facendo forza su questo.

Col nuovo Codice dei Punteggi si dovrebbero valorizzare l’aspetto artistico e l’esecuzione ma non so quanto sia realizzabile perché anche il punteggio dell’artistico è soggettivo e si tornerebbe sempre sull’aspetto dei favoritismi, magari vincerebbe l’esercizio politicamente più forte. Io ho fiducia perché so che ci stanno mettendo l’animo per questo, Watanabe (Presidente della FIG, ndr) ha incontrato la nostra allenatrice per capire quale è il punto debole da migliorare e lei si è trovata a Mosca per capire cosa migliorare”.

Parli del nuovo CdP che entrerà in vigore nel 2022 e sembri molto interessata al futuro: lo fai perché sei un’appassionata di ritmica o lo fai da capitana delle Farfalle che vuole continuare la propria carriera?

Vado avanti dopo Tokyo? Ogni atleta si fa un piano. Il mio ero di fare le Olimpiadi quest’anno e poi vedere. Io sto bene fisicamente ma mentalmente un po’ meno, c’era un po’ l’idea di farmi da parte ma come mi ha insegnato il mio idolo Federica Pellegrini ‘mai dire mai’ ”.

Ti mancano i tuoi genitori? Nella tua vita c’è amore?

Sento i miei genitori tutti i giorni, mi piace chiamarli durante il momento della corsa perché ogni giorno corriamo 40 minuti nel parcheggio e così un po’ mi passa il tempo. Mi mancano loro e mio fratello, anche se cerco di mascherarlo con le ragazze più piccole perché so che è così anche per loro. Passiamo la vita a vederli pochissime volte e sappiamo che possiamo superare questo periodo. L’amore? Siamo dieci Farfalle e solo due hanno il ragazzo, io non ce l’ho: in una situazione normale è difficile trovare qualcuno che capisca il nostro semi-isolamento”.

Cos’è per te la ginnastica ritmica?

La ginnastica ritmica, oltre a essere uno sport, è una forma di arte: racchiude danza, musica, colori. Non è solo un gesto sportivo ma qualcosa di più, è quella forma che più riesce a esprimere meglio me stessa: metto insieme la mia passione per la musica, per il ballo, per l’espressività, per i colori con i body e gli attrezzi. È uno sport completo. Ho iniziato a 8 anni e subito ho iniziato a livello agonistico, non ho mai fatto un corso di ginnastica. È la mia più grande passione”.

Perché la consiglieresti a una ragazzina?

La consiglierei perché prima di tutto riesci ad avere il controllo di te stessa, riesci a studiare elementi con corpo ed attrezzo che ti danno grandissime soddisfazioni. Ti tiene in forma e lo sport è fondamentale. È molto femminile e questo ti rende forte e femminile allo stesso tempo, ti fa capire come riuscire a dare te stessa e sacrificare qualcosa per raggiungere qualcosa di grande”.

L’emozione più grande della carriera?

Dopo le Olimpiadi di Rio 2016, è stata la mia prima gara da capitana: l’esercizio sulle note del Lago dei Cigni ha stravinto tutto ed ero davvero molto commossa”.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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