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Ciclismo

Giro d’Italia 1997: Ivan Gotti trionfa e spodesta il campione in carica Tonkov

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Al via del Giro d’Italia 1997 i grandi favoriti sono tre: Marco Pantani, tornato alle gare dopo aver passato ai box l’intera stagione precedente, il campione uscente Pavel Tonkov e il francese ex campione del Mondo e fresco vincitore del Giro del Trentino Luc Leblanc. Ivan Gotti, reduce da un quinto posto al Tour del ’95, nel quale vestì anche la maglia gialla, e da un altro quinto posto nella Corsa Rosa del ’96, nella quale conquistò, inoltre, la frazione di Aprica, parte con il ruolo di outsider.

Tonkov inizia alla grande. Al terzo giorno domina la cronometro di San Marino e si veste di rosa. Gotti è sesto a 55″. Il russo si ripete due tappe più tardi fulminando, allo sprint, Pantani, Leblanc e lo stesso Gotti in vetta al Terminillo. Dopodiché il Giro prosegue senza troppi sussulti fino alle Alpi. Da segnalarsi, prima dell’arrivo delle montagne, solo il ritiro del Pirata durante la nona tappa. Marco, sfortunatissimo, si scontra con un gatto e cade.

La prima frazione alpina è in programma alla quattordicesima frazione: la Racconigi – Breuil Cervinia di 240 km. Sulla penultima erta di giornata, il Col de Saint Pantaleon, Gotti porta il suo attacco e gli risponde solo Garzelli. Tonkov, che ha 1’07” di vantaggio su Ivan in classifica, preferisce rimanere in gruppo, spaventato dal forte vento che sta funestando la gara e da un ipotetico contropiede di Leblanc.

Leblanc sulla salita di Cervinia prova a fare qualche scatto, ma non mette in difficoltà Tonkov. I suoi attacchi, tuttavia, spezzano l’azione del gruppo e favoriscono un Gotti scatenato. Il russo in maglia rosa si muove in prima persona ai -10km dall’arrivo, mandando in crisi il francese. In quel momento si trova a 1’56” dal battistrada. Ivan, tuttavia, perderà appena 10″ dal rivale in quegli ultimi chilometri di corsa.

Gotti conquista un successo bellissimo e veste la maglia rosa con 51″ di margine su Tonkov e oltre 3′ su Leblanc terzo. Nella cronometro di 40 km che giunge a Cavalese, il bergamasco perde appena 14″ dal russo, il quale non sembra avere più la condizione della prima settimana. Nella durissima frazione alpina che da Predazzo va Falzes, nella quale, nell’arco di 222 chilometri, si affrontano Passo di Constalunga, Passo di Pinei, Passo di Sella, Passo Pordoi, Passo di Campolongo, Passo Furcia e Valico di Riomolino, Ivan dà il colpo di grazia a Pavel.

Quel giorno Gotti strappa quasi un minuto al rivale, il quale fu anche vittima di una caduta nella discesa del Campolongo, e lo mette alle corde. Tonkov, ormai rimasto con pochissime chance, prova il tutto per tutto nella penultima tappa, la Malè – Edolo. Su quel Mortirolo ove l’anno prima aveva vinto il Giro d’Italia trovando, tra l’altro, un’allenza proprio con il bergamasco, Pavel attacca Ivan, ma non riesce a staccarlo.

Tonkov si deve accontentare di conquistare il successo parziale, il terzo per lui in quell’edizione della Corsa Rosa. Il trionfo nella classifica generale è di Ivan Gotti. Il russo si dovrà mangiare un po’ le mani per aver sottovalutato il bergamasco quando questi attaccò sul Saint Pantaleon. Tuttavia, Pavel non ha mai dimostrato una netta superiorità sugli altri in salita e dopo la prima settimana non è più riuscito a guadagnare terreno su Ivan.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Wikipedia

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