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MotoGP, Test Losail 2020: la Ducati deve ritrovarsi su una pista amica. Serve comprendere il degrado delle gomme Michelin

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E’ emergenza Ducati? La domanda non è ardita perché a Sepang (Malesia), sede della tre-giorni di test asiatica, la Rossa qualche problemino, volendo usare un eufemismo, l’ha manifestato. Si parla di gomme, in particolare della nuova mescola adottata sul posteriore. La Michelin, infatti, da quest’hanno ha introdotto un nuovo pneumatico che ha un po’ cambiato lo spartito.

Il discorso è stato perfettamente spiegato da Piero Taramasso, responsabile Michelin MotoGP, ai microfoni di Sky Sport: “L’area di contatto con il suolo (il cosiddetto contact patch) risulta più grande. Questo significa che quando i piloti accelerano, nella fase di trazione, avranno un grip maggiore, una motricità superiore rispetto all’anno scorso. I rider dovranno adattare il loro stile di guida alla nuova carcassa. Ma anche il telaio e le sospensioni, in modo da compensare questa aderenza maggiore“. Un mutamento del quadro che, specie nel box Yamaha e Suzuki, è piaciuto parecchio, mentre a Borgo Panigale hanno il broncio. In buona sostanza per le moto che hanno della velocità di percorrenza in curva il fiore all’occhiello questa gomma con maggior grip è ad hoc, mentre per chi nel turning non esprime il meglio ci sono difficoltà nel riuscire a massimizzare la prestazione. Ducati, come si è detto, fa parte del club degli “scontenti” e, per evitare che la sua presenza nei prossimi test di Losail (22-24 febbraio) possa essere da ispirazione per una puntata di “Chi l’ha visto” con Federica Sciarelli, una soluzione andrà trovata.

In Qatar la conformazione della pista dovrebbe sorridere alla Desmosedici. Il super motore, di cui è dotata, potrà rappresentare un bell’aiuto, ma è chiaro che i tecnici dovranno adoperarsi per rendere la versione 2020 più guidabile. Al momento sia Andrea Dovizioso che Danilo Petrucci hanno po’ dovuto fare di necessità virtù, non raggiungendo i riscontri cronometrici dei rivali (Yamaha e Suzuki) in Malesia. Le aspettative sono quelle di una risalita per non avere fin da subito una partenza ad handicap nel Mondiale 2020 di MotoGP che prenderà il via proprio sul tracciato qatariano l’8 marzo.

“Dovi” è determinato e non è solito fasciarsi la testa. Lo certifica anche il cambiamento cromatico sul suo casco, con la rappresentazione del “Cavaliere dello Zodiaco” più coraggioso di tutti.

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Cresciuto a “pane e Pegasus”, il forlivese spera di esprimere il suo fulmine in sella alla moto di Borgo Panigale. Gigi Dall’Igna e i suoi uomini stanno lavorando alacremente per trovare una cura alla “allergia Michelin”, ma solo la pista saprà essere imparziale nel giudizio. In altri lidi i progressi sono stati notevoli e Ducati deve ridestarsi dal proprio torpore per non vivere una stagione di sofferenze.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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