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Fed Cup 2020, Tathiana Garbin punta su Camila Giorgi ed Elisabetta Cocciaretto per iniziare la risalita dai bassifondi

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Riparte dal Gruppo I della Zona Euro-Africana il percorso dell’Italia in una Fed Cup profondamente cambiata tanto per il tennis tricolore quanto in linea generale (con il primo turno seguito direttamente dalle finali poco oltre metà aprile). Andiamo in questa sede a scoprire quel che attende il quintetto di Tathiana Garbin in una non semplice trasferta a Tallinn, in Estonia.

Si giocherà sui campi del Tallink Tennis Centre, impianto dotato di 14 campi tutti al coperto nella sua conformazione usuale, oltre che di 6 campi outdoor (che, però, in questa fattispecie non vengono utilizzati). Saranno ben sette le squadre impegnate: nel girone A (da tre) ci sono Ucraina, Croazia e Bulgaria, nel girone B ci sono invece, con l’Italia, Estonia, Austria e Grecia. L’altro concentramento si tiene a Esch-sur-Alzette, in Lussemburgo.

L’Italia ricomincia da Jasmine Paolini, Camila Giorgi, Elisabetta Cocciaretto, Giulia Gatto-Monticone e Martina Trevisan per quest’appuntamento che da una parte porta ai playoff per tornare nel World Group (ridiventato a 16 squadre, ma trasformato, come in Coppa Davis, in un prodromo delle finali di aprile), cui si qualificano le due vincitrici degli scontri incrociati del sabato tra prima e seconda dei due gironi, e dall’altra agli spareggi per non scendere nel Gruppo II, riservati alle ultime classificate dei raggruppamenti.

Per vari motivi, è possibile avere una cauta fiducia nel gruppo che va in Estonia. I risultati degli Australian Open, infatti, lasciano delle sensazioni positive. Camila Giorgi è riuscita a difendere il terzo turno, lanciando dei buoni segnali dopo un 2019 che certo non si può definire per lei positivo sul fronte tennistico, ma ancor di più conta che Martina Trevisan ed Elisabetta Cocciaretto arrivino da un momento molto buono. La toscana a Melbourne non ha avuto neanche molta fortuna dopo aver passato le qualificazioni in modo molto convincente, perché al primo turno ha pescato l’americana Sofia Kenin, che si è poi involata verso il primo Slam in carriera. Nemmeno la marchigiana ha avuto una grande mano dalla sorte, con la tedesca Angelique Kerber a fermarne la corsa (prima di fare lo stesso con Giorgi), ma per lei il discorso va legato a un’onda lunga che si trascina dallo scorso giugno, che le ha permesso di scalare oltre 500 posizioni in questo arco di tempo e le ha soprattutto dato una dimensione, in termini di personalità, che ha strappato belle parole anche a chi di Slam vinti (tre) se ne intende.

Un po’ più complicato l’inizio di 2020 di Jasmine Paolini: la numero 1 d’Italia finora ha vinto solo un match, contro Trevisan nelle qualificazioni a Shenzhen, anche se a Melbourne si è giocata le sue carte contro la russa Anna Blinkova, che in passato l’aveva battuta molto più nettamente del 7-5 6-4 dello Slam australiano. Chi, invece, ha rischiato di essere la quarta italiana nel main draw dall’altra parte del mondo è stata Giulia Gatto-Monticone, fermata soltanto al turno decisivo dalla britannica Harriet Dart: la torinese sta vivendo il miglior momento della propria carriera a 32 anni anche grazie a un gioco bello da vedere, che è occasionalmente capace di mandare in tilt i piani di chi cerca soprattutto la potenza.

Delle squadre all’interno del girone, l’Austria sembra quella meno accreditata per un risultato di rilievo. La miglior giocatrice, Barbara Haas, è oggi numero 139 del mondo ed è un talento rimasto ancora inespresso. La numero 2 è Julia Grabher, al 221° posto nel ranking WTA e, come Haas, ventitreenne.

Inevitabilmente, le attenzioni si spostano su Estonia e Grecia. Stante il fatto che, per le padrone di casa, Anett Kontaveit assicura un punto quasi automatico, i problemi nascono dietro di lei: con Kaia Kanepi che di convocazione non vuol più sentir parlare, l’alternativa è la numero 553 Elena Malygina. Va un po’ meglio alla Grecia, che dietro Maria Sakkari schiera Despina Papamichail e Valentini Grammatikopoulou, rispettivamente numero 258 e 301 del mondo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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