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Biathlon, Dorothea Wierer è la padrona del Mondiale 2020. Una fuoriclasse che abbatte ogni barriera sportiva

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Anterselva non era ancora sazia e la sua padrona l’ha accontentata. Incontenibile, inimitabile, irraggiungibile. Dorothea Wierer riscrive una volta di più la storia del biathlon trionfando anche nell’individuale dei Mondiali 2020, bissando l’oro già agguantato domenica nell’inseguimento. La ventinovenne azzurra non si ferma più, domina tutte le avversarie tatticamente, mostrando una condizione sugli sci da primissima della classe: mai in carriera è sembrata su questi livelli. Ora nel palmares ci sono, oltre alla sfera di cristallo, gli ori in inseguimento, individuale e mass start, una carriera che sta prendendo connotati incredibili e che a questo punto può e deve spingersi fino alle prossime Olimpiadi per tentare di chiudere definitivamente il cerchio.

Quello odierno è un successo differente da tutti gli altri, compreso quello di due giorni fa, perché è arrivato in rimonta dopo una prima parte di gara difficile quando ormai in pochi credevano potesse ripetersi l’impresa. Ma Wierer è la donna dei miracoli e non ha più tremato, gli ultimi tre giri sono stati davvero perfetti e si è aperta una lunga volata finale a distanza con la tedesca Vanezza Hinz, autrice di un generoso 19/20 che le aveva fatto sognare l’oro iridato per qualche minuto. All’uscita dalla quarta serie infatti tra le due il divario era di un paio di secondi e per tutti i 3 km è rimasto invariato, lasciando col fiato sospeso tutta la Südtirol Arena fino all’ultimissima spinta prima di accasciarsi a terra stremata ma nuovamente vincente.

Se il Mondiale di Wierer assume connotati davvero leggendari, altrettanto rosea sta cominciando a (ri)diventare la situazione in Coppa del Mondo. L’altoatesina ha allungato su tutte, complice una Tiril Eckhoff che pare aver improvvisamente perso quella sicurezza al tiro mostrata tra dicembre e gennaio. Ora il divario sulla norvegese è salito a 94 punti, scarti esclusi, con la svedese Hanna Öberg a 100 e l’altra grande protagonista di questa rassegna Marte Olsbu Røiseland (sempre a medaglia) a 128. Considerando che tutte le avversarie saranno costrette a restare impeccabili da qui a fine marzo mentre Dorothea può ancora giocarsi gli scarti le possibilità cominciano a essere davvero interessanti.

Fa festa anche la Germania che porta a casa la seconda medaglia d’argento consecutiva dopo un avvio di Mondiale un po’ a singhiozzo. Per Vanessa Hinz può invece davvero essere la giornata che svolta una carriera. Buoni segnali c’erano stati già a gennaio e la ventisettenne bavarese ha saputo estrarre oggi dal cilindro una prestazione magica, sporcata da un solo errore che però non può essere motivo di troppo rammarico vista la giornata con vento a raffiche molto difficile da leggere. Si tratta della prima medaglia iridata per Hinz che fortifica una staffetta tedesca che in vista di sabato comincia a scalare le gerarchie e rendersi parecchio interessante.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: F.Angiolini

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