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Ciclismo, Marianne Vos: “Nel 2020 punto a Olimpiade e Mondiali. Molestie nel ciclismo femminile? Non mi sorprende”

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La Cannibale Marianne Vos è probabilmente la più grande atleta ammirata nel mondo del pedale nel nuovo millennio. A maggio compirà 33 anni, ma, nonostante ciò, è ancora una delle migliori al mondo, come dimostrano i 19 successi, tra cui quattro tappe al Giro Rosa e La Course, ottenuti nel 2019. Intervistata da Cyclingnews, ha parlato di quelli che saranno i suoi obiettivi per quanto riguarda la stagione che sta per cominciare, queste le sue parole: “Il 2020 è anno olimpico, dunque cercherò di guadagnarmi un posto nella spedizione neerlandese e di conquistare un altro oro dopo quello del 2012. Inoltre, darò la caccia anche alla quarta maglia iridata“.

Vos, 12 titoli Mondiali tra strada, pista e ciclocross, e due ori olimpici uno su strada e uno nella corsa a punti, ha, inoltre, parlato del movimento Me Too nel ciclismo femminile: “Io non ho mai subito molestie, ma questo, devo ammettere, non è propriamente l’ambiente lavorativo più professionale del mondo, per cui, ahimé, non mi sorprende che ci siano state atlete vittime di abusi. Io sono stata fortunata a correre nelle squadre giuste con persone di correttezza esemplare, ma so che per tutti non è così. Purtroppo ci sono sempre dirigenti che cercano di sfruttare la loro posizione per tornaconto personale e questo non dovrebbe accadere a nessun livello, dal ciclismo giovanile alle Elite“.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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