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Nuoto, Federico Burdisso e il problema del pass olimpico sfumato. L’esperienza in America può complicare il percorso olimpico

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Missione fallita e adesso il cammino verso Tokyo 2020 si complica maledettamente per Federico Burdisso che avrebbe dovuto superarsi ampiamente con tanto di record italiano per staccare anticipatamente il pass per Tokyo 2020 nei 200 farfalla e invece anche lui, come gran suoi compagni, è rimandato a marzo. Il piemontese, infatti, ha vinto i 200 farfalla in 1’55″11, a otto decimi dall’1’54″3 che avrebbe significato qualificazione per Tokyo.

Per lui, però, la strada per la qualificazione olimpica si complica perchè il farfallista piemontese a gennaio lascerà l’Italia per trasferirsi a Chicago, in College, dove proseguirà i suoi studi dopo l’esperienza inglese a Mount Kelly. Guardando i risultati concomitanti con la permanenza in Inghilterra e con gli allenamenti a distanza studiati per lui da Simone Palombi si potrebbe dire che i problemi sono piuttosto limitati ma i ritmi di una scuola superiore britannica non sono gli stessi del college americano e dunque per l’azzurro si preannuncia un periodo complicato.

Il crono fissato come minimo per marzo è ampiamente abbordabile per il Burdisso visto oggi, quello capace di ottenere la migliore prestazione mondiale stagionale che, fatta a metà dicembre, ha una valenza tutto sommato relativa. Bisogna anche dire che Burdisso è l’unico azzurro che ha preparato specificatamente questo appuntamento, rinunciando alla vasca corta, sia sotto forma di ISL, sia sotto forma di Campionato Europeo e proprio per questo l’azzurro, quarto a Gwangju in ambito mondiale, si aspettava quel miglioramento che non è arrivato.

Niente è perduto, sia chiaro, perchè anche oggi il giovane farfallista azzurro ha dimostrato il suo valore ed ha disputato la solita gara gagliarda ma l’intoppo c’è e andrà affrontato con tutte le componenti per riuscire a permettere a Burdisso di preparare al meglio l’appuntamento di marzo prima e, si spera, di Tokyo poi.

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Foto: OA Sport

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