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Nuoto, Europei 2019: Martina Caramignoli, il bronzo del riscatto a Glasgow

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In lacrime, commossa, felice, finalmente orgogliosa di se stessa e dei suoi risultati. Si è presentata così Martina Rita Caramignoli che a 28 anni, cifra irrazionale per il mondo del nuoto, è riuscita a ritrovare una medaglia internazionale dopo il bronzo europeo di Berlino 2014 nei 1500 stile libero, questa volta negli 800.

In una gara in cui una fatata Simona Quadarella (8.10.30) si è presa oro e titoli dei principali quotidiani sportivi, Martina è arrivata terza alla piastra in fondo al suo ottocento (8.12.36) e prima alle telecamere in zona mista: aveva un messaggio da lasciare, prima di tributare i giusti onori all’amica romana. La laziale, davanti alle telecamere, ha parlato dei suoi ultimi due anni difficili, con l’ipotesi del ritiro che le era passata per la mente e con un’esperienza tentata nelle acque libere poco fortunata, prima di scoppiare in un pianto liberatorio.

In quel pianto Martina ha dato un segnale forte a tutti coloro, ragazzi o atleti più affermati che siano, che non si vedono riconosciuti in gara, nell’unica giuria inappellabile del mondo del nuoto, gli sforzi fatti in allenamento, i chilometri percorsi, la fatica, i quarti d’ora in più rimasti a provare il fondamentale che proprio non viene come deve. Caramignoli, con quella liberazione sincera e genuina, subito riassorbita in un sorriso della sua solare compostezza, ha dato un segnale di speranza, un qualcosa di importante per tutti coloro che non hanno che potuto fare il tifo per lei, sugli spalti di Glasgow e sui teleschermi di tutta Italia.

A testa alta, col sorriso stampato in volto, alla domanda sugli Europei di Roma 2022 prima, presa dalla razionalità, ha affermato che per quella data i suoi programmi di vita avrebbero probabilmente preso altre strade e poi, questa volta trasportata dal cuore e da quel vortice di emozione ed invincibilità che rende magici questi momenti, ha lasciato una porta aperta, un “In realtà ho ricominciato a divertirmi come cinque anni fa, per cui chissà…”, una speranza, l’ennesimo filo di luce in due minuti di intervista da conservare nel libro delle storie con un finale felice. (Fonte dichiarazioni: Rai Sport)

Un bronzo di estrema speranza per Martina Rita Caramignoli e per tutti coloro che decidono di continuare, anche quando tutto non sembra più andare per il meglio, una medaglia con un peso simbolico, forse, un po’ più importante delle altre.

michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Enrico Spada

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