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Judo, Grand Slam Osaka 2019: Giappone pigliatutto con 11 vittorie, buoni riscontri per Basile e Bellandi in vista del Masters

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L’ultimo appuntamento stagionale del Grand Slam è andato in archivio ad Osaka con il dominio incontrastato del Giappone padrone di casa capace di imporsi in 11 categorie su 14 e di occupare 34 gradini del podio sui 56 disponibili nel corso dell’intera manifestazione. Un bilancio eclatante ma tutto sommato in linea con le aspettative considerando la possibilità di schierare ben quattro atleti in ciascun tabellone da parte della fenomenale selezione nipponica, che alla fine ha sostanzialmente eguagliato il mostruoso bottino raccolto nell’edizione del 2018 (un solo terzo posto in meno rispetto all’anno scorso). Da segnalare poi che la battaglia interna alla Nazionale del Sol Levante nelle varie categorie per strappare la convocazione olimpica ha emesso un primo verdetto: Akira Sone difenderà i colori del Giappone a Tokyo nei +78 kg femminili.

Passiamo adesso al capitolo Italia, presente sui tatami di Osaka con cinque judoka a caccia di punti pesanti nel ranking di qualificazione olimpica. Alice Bellandi è stata la migliore della spedizione tricolore raccogliendo un buon settimo posto nei -70 kg impreziosito dalla vittoria agli ottavi di finale contro la brasiliana Maria Portela, n.4 del ranking mondiale due volte sul podio quest’anno a livello di Grand Slam (seconda a Ekaterinburg e terza a Brasilia). La campionessa del mondo juniores del 2018, nonostante le due sconfitte consecutive che l’hanno esclusa dalla corsa per il podio, ha incamerato 260 punti molto pesanti nella graduatoria valevole per la qualificazione a Tokyo 2020 (adesso sarebbe la penultima delle qualificate, a +265 sulla zona rossa).

Primi segnali positivi dopo alcuni mesi estremamente complicati per Fabio Basile, campione olimpico in carica dei -66 passato negli ultimi due anni ai -73 kg, il quale ha portato a casa due incontri (per la prima volta dopo lo scorso Mondiale) abbastanza agevoli per poi cedere il passo contro il temibile giapponese Soichi Hashimoto (n.2 della World Ranking List) agli ottavi di finale. Il piemontese classe 1994 può ritenersi soddisfatto almeno per il momento dei 160 punti raccolti nella sua rincorsa verso la carta olimpica, con la speranza però di cambiare passo e di tornare ai vertici magari già a partire dal Masters di Qingdao in programma dal 12 al 14 dicembre.

Un Masters a cui potranno partecipare solo i primi 36 del ranking mondiale di ogni categoria (+ 2 posti riservati alla Cina) e che quindi dovrebbe vedere al via anche Giovanni Esposito ed Edwige Gwend, reduci da una discreta prestazione messa in mostra ad Osaka con una vittoria a testa. L’unica vera nota dolente della tre giorni nipponica per quanto riguarda l’Italia è legata ad Elios Manzi, eliminato al primo turno nei -60 kg dall’azero Davud Mammadsoy e con un problema alla caviglia da monitorare nei prossimi giorni in vista della prossima stagione (dato che non si è qualificato per il Masters).

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Foto: IJF

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