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Sci di fondo

Fulvio Valbusa fa le carte alla stagione femminile di sci di fondo: “Mi aspetto una Therese Johaug in versione cannibale”

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La Coppa del Mondo femminile di sci di fondo, nata nell’inverno 1981-’82, è giunta alla sua XXXIX edizione. Nel fine settimana la stazione sciistica di Ruka, situata vicino alla città finlandese di Kuusamo, terrà a battesimo la nuova stagione. Andiamo dunque ad analizzare quali sono i temi forti della nuova annata agonistica in compagnia di Fulvio “Bubo” Valbusa.

Quella odierna è l’“episodio pilota” della rubrica che il campione olimpico di Torino 2006 terrà su queste pagine durante l’intera stagione.

Bubo, secondo me è brutto iniziare questa conversazione con una domanda retorica, quindi te ne faccio un’altra. Chi è secondo te la più accreditata per arrivare seconda in classifica generale?
“Ah! Questo inizio proprio non me l’aspettavo, mi hai colto di sorpresa! Per il secondo posto può essere una bella lotta, ci sono tante pretendenti alla posizione d’onore della classifica generale”.

Allora anche tu la vedi come me. Quest’anno, se non succedono imprevisti, la Sfera di cristallo femminile è già stata prenotata da Therese Johaug?
“Caro mio, porta pazienza se per una volta ti rispondo con una domanda. Però, secondo te, ci sono dubbi?”

Magari tu sai qualcosa che noi non sappiamo, oppure il tuo occhio clinico da ex atleta ha colto aspetti che sfuggono a noi comuni mortali…
“Guarda, non c’è bisogno di occhi clinici per cogliere quello che è successo l’anno scorso. Se poi ci aggiungiamo l’approccio con cui ha affrontato la preparazione estiva, allora credo proprio che Johaug non avrà avversarie. Addirittura c’è chi si è ritirata pensando al fatto di non poter proprio essere competitiva contro di lei! Theresina è impressionante, fa letteralmente paura!”

Mi stai dicendo che ammazzerà la Coppa del Mondo?
“È probabile, perché credo che non tirerà mai su il piede dall’acceleratore e non lascerà nulla sul piatto. Mi aspetto una stagione da cannibale, in cui cercherà di vincere tutte le gare che possono essere vinte, senza dare neppure un contentino alle avversarie. Questo pronostico stampatelo, mettilo in una busta, chiudila con la ceralacca e poi a marzo la riapriamo”.

Sarà fatto. Però ancora mi devi rispondere alla domanda iniziale. Se si lotta per il secondo posto, chi è la più accreditata per accaparrarselo? Nepryaeva? Nilsson?
“Nilsson punterà a vincere la Coppa sprint, format dove Johaug non esiste. Ecco, qui potrebbe esserci una gran bella lotta. Nilsson e Falla sono ormai abituate a sfidarsi su ogni terreno, quindi sono pronte a scrivere una nuova pagina del loro dualismo. Sono curioso di vedere se qualche giovane svedese, Dahlqvist in testa, potrà inserirsi nella contesa”.

Benissimo, però sei reticente. Dietro a Johaug, chi ci mettiamo?
“I nomi che mi vengono in mente sono tre. Il primo è ovviamente quello di Ingvild Flugstad Østberg, d’altronde nelle ultime quattro stagioni ha sempre chiuso sul podio della classifica generale e, dopotutto, è la detentrice della Coppa del Mondo. È vero, non gareggerà a Kuusamo, ma mi stupirei se non fosse diventasse competitiva strada facendo. Poi c’è Natalia Nepryaeva, perché è un’atleta di grande continuità. Non avrà grandi picchi, perché le manca il quid per emergere in qualche classifica, ma è un martello e si piazza sempre nelle posizioni di vertice. La vedo sul podio della classifica generale a fine inverno. Poi, guai a dimenticarsi di Heidi Weng, perché se dovesse ritrovarsi dopo le difficoltà della scorsa stagione, sarebbe a sua volta anche superiore alle due che ho appena citato. Sono curioso di rivederla in azione, anche perché ha cambiato materiali, e la cosa potrebbe giovarle”.  

Charlotte Kalla? Nessuna chance?
“Sul lungo periodo no. Può però fare dei grandi Tour. La vedo competitiva in questo genere d’appuntamenti, Tour de Ski o Scandinavian Tour. Se focalizzerà la preparazione su di essi, allora lì potrà dare filo da torcere a chiunque. Poi è una delle migliori pattinatrici del circuito, quando è in giornata può battere anche una Johaug al top se si gareggia a skating”.

Mi viene da fare una riflessione amara. Io ho l’impressione che Kalla, nell’arco della sua carriera, pur vincendo tanto, non abbia raccolto quanto avrebbe potuto. Tu cosa ne pensi?
“Forse tutti ci aspettavamo qualcosa in più da Charlotte. Purtroppo non ha mai saputo migliorare davvero le sue criticità. Intendiamoci, è una grande atleta. Splendida pattinatrice, ha una grandissima centralità ed è una delle migliori dal punto di vista tecnico. Però non ha mai convinto in alternato e non so quanto abbia mai lavorato sulla sua velocità. Per carità, avercene di Charlotte Kalla, però questi limiti le hanno impedito di diventare una grandissima in tutti i sensi”.

Kalla ormai è una veterana. Cosa possiamo aspettarci dalle giovani? Mi riferisco a Frida Karlsson e Kristine Skistad. Purtroppo sappiamo che Ebba Andersson ha seri problemi a un ginocchio.
“Un vero peccato quanto accaduto ad Andersson, perché ha già fatto vedere di avere numeri di livello assoluto. Però è giovane e ha tempo per ritrovare la salute. Riguardo le altre due, sicuramente vorranno farsi spazio tra le più grandi e sgomiteranno per riuscirci. Hanno il vantaggio di essere libere di testa, senza velleità di classifica generale. Sono un po’ acerbe sotto tutti i punti di vista, però di talento ne hanno da vendere. Karlsson, nelle giornate di grazia, potrà provare a tenere i ritmi indemoniati dello scricciolo volante Johaug e così facendo potrebbe arrivare davanti alle varie Østberg, Neprayeva, Weng. Per quanto riguarda Skistad, invece, il suo primo obiettivo sarà quello di cercare di emergere nelle sprint, format dove può già essere a ridosso di Nilsson, Falla e Dahlqvist”.

So che hai una passione particolare per Jessica Diggins. Quali sono le sue prospettive?
“Più o meno quelle di Kalla. Jessica potrà essere estremamente competitiva a skating e togliersi importanti soddisfazioni sulla gara secca”.

Quali sono i tuoi pensieri sulla squadra italiana?
“Innanzitutto bisogna fare un’analisi onesta e per svilupparla userei una metafora. Noi in Italia abbiamo per le mani delle belle BMW, che però si devono confrontare contro delle Ferrari! Quello che voglio dire è che non possiamo pretendere di vedere le nostre atlete confrontarsi ad armi pari con Johaug, Neprayeva, Østberg, Nilsson, Falla e compagnia. Sono proprio fondiste di un’altra cilindrata. Bisogna quindi agire in maniera tale da tirare fuori il massimo dal materiale a disposizione. Questa può essere la stagione giusta, perché non essendoci Olimpiadi o Mondiali, le nostre ragazze possono focalizzare a piacere la loro preparazione. Questo significa magari puntare brutalmente su una fase della stagione dove le big tirano un po’ il fiato. In questo modo si possono provare a ottenere risultati pesanti, anche uno o due, ma che possono servire per far crescere un’atleta. Questa potrebbe essere la soluzione ideale per ragazze più navigate, penso a Laurent, Brocard, Scardoni. Invece le più giovani, come Comarella e Ganz, si apprestano a vivere un’annata in cui sarà fondamentale fare esperienza, per capire quali sono i loro limiti, qual è la tecnica dove possono essere più competitive e le piste più congeniali alle loro caratteristiche. Insomma, un inverno che possa servire loro per trovare un’identità agonistica in ottica futura. C’è da lavorare, ma sono fiducioso che si possa crescere rispetto al recente passato”.

Infine ti chiedo chi potrebbe essere la sorpresa della stagione, sempre che ce ne siano.
“Possono essercene sicuramente, d’altronde credo che nessuno si sarebbe aspettato di vedere Frida Karlsson già così competitiva tra le grandi. Personalmente mi aspetto la risposta della Norvegia a tutte queste giovani svedesi che si sono affacciate nel massimo circuito di recente. Quindi dico di tenere d’occhio il vivaio norvegese, perché sicuramente possono tirare fuori qualche coniglio dal cilindro all’improvviso”

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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