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Rugby, Mondiali 2019. Scozia e Federazione, braccio di ferro: “Il regolamento è ingiusto sulle cancellazioni dei match

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Il tifone Hagabis, classificato di categoria 5 (la più elevata), si sta abbattendo sul Giappone e ha condizionato lo svolgimento degli eventi sportivi previsti nel weekend: le prove libere del Gran Premio di Formula Uno sono state posticipate a domenica mattina prima della gara, due partite del Mondiale di rugby (Italia-Nuova Zelanda e Inghilterra-Francia) sono state cancellate. Raffiche di vento fino a 250 km/h e un acquazzone di dimensioni immani hano impedito il regolare svolgimento di questi eventi, tutto però dovrebbe risolversi entro domenica cioè alla vigilia del match tra Scozia e Giappone.

La compagine europea è costretta a sconfiggere i padroni di casa senza concedere il bonus difensivo se vuole qualificarsi ai quarti di finale, nel caso in cui si dovesse procedere con la cancellazione allora l’incontro si concluderebbe con uno 0-0 a tavolino che premierebbe i nipponici e costringerebbe gli scozzesi a fare le valigie. Il CT Mark Dodson ha parlato in merito a questa ipotesi: “Sappiamo bene di avere accettato un regolamento dove c’è scritto che i match non possono essere spostati di data o sede, ma abbiamo chiesto un parere legale per capire se è possibile contestare. Non vogliamo avviare nessun braccio di ferro legale con World Rugby, ma dal nostro punto di vista se un regolamento ci sembra ingiusto, possiamo pensare che esistano delle altre strade”.

World Rugby è rimasta piccata da queste dichiarazioni:Sono commenti che non hanno attinenza con la realtà, visto che stiamo lavorando tutti per fare in modo che le 4 partite di domenica si giochino come e dove previsto“. Deluso anche Jamie Joseph, CT del Giappone: “Le loro dichiarazioni tendono a svilire quanto fatto dal Giappone in questa Coppa del Mondo. Abbiamo vinto le nostre tre partite e ci siamo guadagnati una posizione di vantaggio. E voglio ricordare a tutti che non si è trattato di fortuna, perché questa squadra solo quest’anno si è allenata insieme per 240 giorni. La mia squadra è pronta a giocare per conquistare qualcosa di grandioso, non certo per evitare un imbarazzo”.

 

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Foto: Marco Iacobucci LPS

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