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Atletica, Mondiali 2019: record del mondo per Dalilah Muhammad nei 400 hs, Mutaz Essa Barshim vince l’oro nel salto in alto

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Ottava giornata di gare a Doha (capitale del Qatar), dove si sono assegnati sei titoli ai Mondiali 2019 di atletica leggera. Riflettori puntati soprattutto sui 400 metri maschili, i 400 ostacoli femminili ed il salto in alto maschile, di seguito la cronaca e tutti i risultati delle gare di oggi valide per la rassegna iridata. 

FINALI

SALTO IN ALTO (MASCHILE) – Era la gara più attesa dai padroni di casa, anche perché Mutaz Essa Barshim era considerato il favorito. Nonostante in questa stagione non ci sia stato un vero e proprio dominatore e l’atleta del Qatar fosse reduce da un infortunio, l’intera nazione si è stretta intorno a lui per raggiungere l’impresa. Con un buon 2.37 Mutaz Essa Barshim ha vinto l’oro nella sua Doha. Il pubblico presente allo stadio si è scatenato, accompagnando con forti incitazioni i festeggiamenti del ventottenne. Alle sue spalle Mikhail Akimenko, al quale è stata data la possibilità di prendere parte alla rassegna iridata ovviamente non in rappresentanza della Russia. Perfetto fino al 2.35, non c’è stato nulla da fare per salire al di sopra di 2.37. Situazione analoga per il connazionale Ilya Ivanyuk che, in rappresentanza degli atleti neutrali autorizzati, ha conquistato il bronzo con 2.35. Pesano i due errori alla misura inferiore a 2.33. Il capitano azzurro Gianmarco Tamberi ha chiuso in ottava posizione con 2.27.

400 METRI (MASCHILI) – Il bahamense Steven Gardiner ha dominato la finale dei 400 metri. Il suo 43.48 gli è valso l’oro e il record nazionale. In una gara praticamente senza storia, si è messo in luce il giovanissimo colombiano Anthony José Zambrano, che a soli 21 anni sale sul secondo gradino del podio con 44.15. Beffato al fotofinish lo statunitense Fred Kerley, che ha fermato il cronometro a 44.17.

400 METRI OSTACOLI (FEMMINILE) – Gara di altissimo livello con una stratosferica Dalilah Muhammad, che ha ritoccato il proprio record mondiale fissandolo a 52.16. La statunitense era senza ombra di dubbio la favorita della vigilia e non ha deluso. Dietro di lei la ventenne compagna di squadra Sydney McLaughlin, che ha tirato fuori una prestazione super, un 52.23 che è il suo nuovo record personale. La giamaicana Rushell Clayton ha portato a casa la medaglia di bronzo fermando il cronometro a 53.74, anche in questo caso nuovo record personale. In quarta posizione la Svizzera Lea Sprunger (54.06) che ha fatto registrare il record nazionale, quinta l’esperta ceca Zuzana Hejnova (54.23). 

3000 SIEPI (MASCHILI) – Dopo 3 km e oltre otto minuti di gara è stato necessario il fotofinish per capire chi fosse il nuovo campione del mondo dei 3000 siepi. A spuntarla, per un solo centesimo, è stato il keniano Conseslus Kipruto, che ha chiuso la sua finale in 8:01.35. Beffato negli ultimi metri l’etiope Lemecha Girma, che ha concluso in 8:01.36. Delusione per il marocchino Soufiane El-Bakkali che probabilmente era il favorito numero uno per la vittoria finale ma ha chiuso sul gradino più basso del podio. L’altro etiope Getnet Wale si è classificato in quarta posizione, facendo segnare anche il proprio personale con 8:05.21. Quinto il primo degli europei, il francese Djilali Bedrani, che ha fatto registrare il personale in 8:05.23. 

LANCIO DEL DISCO (FEMMINILE) – Nessuna sorpresa nel lancio del disco femminile, dove la cubana Yaimé Pérez ha trionfato con 69.71. Alle sue spalle la connazionale Denia Caballero, che ha ottenuto un buon 68.44. A chiudere il podio la croata Sandra Perkovic con 66.72. Nulla di non previsto o prevedibile, quindi, con le tre favorite della vigilia che si sono piazzate come ci si poteva attendere.

BATTERIE E SEMIFINALI

1500 METRI (MASCHILI) – Ad aprire il programma della giornata sono state le semifinale dei 1500 metri. Il miglior tempo è stato registrato dal polacco Marcin Lewandowski, con 3:36.50. Alle sue spalle il keniano Ronald Chebolei Kwemoi, che ha chiuso con il tempo di 3:36.53. Stesso tempo, ottenuto nell’altra semifinale, dal compagno di squadra Timothy Cheruiyot.

4×100 FEMMINILE – Fantastica Italia che ha ottenuto l’ultimo tempo utile per la finale della staffetta veloce. Il quartetto composto da Johanelis Herrera Abreu, Gloria Hooper,  Anna Bongiorni e Irene Siragusa ha ottenuto un meraviglioso 42.90 che inizialmente significava nono posto generale e quindi niente finale. Le azzurre si giocheranno la finale, grazie alla squalifica del Brasile, con Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Giamaica, Trinidad e Tobago, Germania e Svizzera.

4×100 MASCHILE – Bravissimi anche i velocisti della 4×100 azzurra che hanno ottenuto il record italiano (38.11) piazzandosi, però, al decimo posto, fuori dalla finale. La speranza per i nostri è legata ad un possibile ricorso per un invasione contro gli Stati Uniti. Nel caso in cui fosse presentato ed accolto, gli States potrebbero essere estromessi dalla competizione e l’Italia entrerebbe in finale. Miglior tempo per la Gran Bretagna (37.56), davanti a Sud Africa (37.65) e Giappone (37.78).

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

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