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Pattinaggio Artistico

‘Ambesi winter corner’: “Bentornati sul Pianeta Hanyu! Yuzuru ristabilisce le gerarchie”

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Nuovo capitolo di Ambesi Winter Corner, la rubrica tenuta in collaborazione con Massimiliano Ambesi, storica voce e opinionista di Eurosport. Come d’abitudine in questa sede verranno offerte analisi e trattate le tematiche d’attualità legate alle discipline olimpiche invernali.

La terza puntata è focalizzata principalmente sul pattinaggio di figura, con riflessioni legate agli interessanti temi lanciati da Skate Canada. Inoltre si parlerà anche di sci alpino e di short track, la cui Coppa del Mondo prenderà il via nel weekend da Salt Lake City.

Massimiliano qual è il tuo pensiero d’insieme su Skate Canada? Rispetto alla prima tappa disputata negli Stati Uniti si è vista qualche sorpresa in più, indice di livello più alto o più basso?
“Nelle gare in singolo i pronostici per il successo sono stati ampiamente rispettati con tanto di prestazioni a cinque stelle per entrambi i vincitori, mentre nella prova riservata alle coppie di artistico l’incertezza che regnava sovrana alla vigilia è stata spezzata dal dominio assoluto dei giovani russi Boikova/Kozlovskii, che hanno spazzato via i più titolati connazionali Tarasova/Morozov, non andati oltre la terza moneta. La grande sorpresa è arrivata dalla danza ed è stata confezionata dai padroni di casa Piper Gilles e Paul Poirier, che, con ampio merito, hanno avuto la meglio sugli statunitensi Hubbell/Donhoue, sulla carta qualcosa in più di semplici favoriti.
Riguardo il livello dell’evento, è sufficiente rimarcare come, a eccezion della rhythm dance e del punteggio complessivo della danza, siano caduti tutti i primati stagionali. E’ anche vero che con il passare delle settimane la condizione dei protagonisti è destinata a crescere con le ovvie conseguenze del caso”.

II protagonista principale della tappa è stato Yuzuru Hanyu, il quale ormai ha raggiunto un livello di popolarità enorme. Cosa ci puoi dire in merito alla sua performance di Skate Canada?
“Ovunque si gareggi, che vinca o che perda, sarà sempre l’atleta più celebrato in quanto figura ormai iconica. Il pubblico di Kelowna ha avuto l’onore di ammirare dal vivo la migliore versione di Yuzuru Hanyu dal World Team Trophy del 2017 in avanti, Giochi Olimpici compresi. Mai in dieci anni di onorata carriera in categoria maggiore si era espresso su questi livelli nel mese di ottobre. Considerando anche le sessioni di allenamento e il gala, ha dispensato quattro giorni di lezioni di pattinaggio abbinando l’onnipotenza tecnica all’eccellenza artistica come solo lui è in grado di fare. La perla delle perle è stato il primo run-through del programma corto (allenamento ufficiale con musica, nda), pattinato con una disarmante perfezione. Al termine della gara, ha trovato le risposte che cercava dopo i tanti dubbi generati dal secondo posto ottenuto nei Mondiali di casa di Saitama. Nello specifico, ha capito di potersi ancora spingere ampiamente oltre i 330 punti complessivi senza fare ricorso al quadruplo lutz o al quadruplo axel e, soprattutto, portando avanti la sua idea di pattinaggio. Non a caso, in questo momento, un programma corto senza sbavature di alcun tipo può valere 115 punti, mentre nel programma libero c’è spazio per andare oltre 220. L’obiettivo in vista del secondo impegno nel Grand Prix sarà principalmente quello di evitare infortuni, a differenza di quanto avvenuto nel 2017 e nel 2018. Per il resto, uno Yuzuru Hanyu in salute avrà ancora tempo e modo di scrivere pagine indelebili nella storia della disciplina. A suo dire, il programma libero “Origin” è stato pattinato tra il 20% e il 30% dell’effettivo potenziale. Cos’altro si può aggiungere?”

In campo femminile la protagonista assoluta è stata la debuttante russa Alexandra Trusova. Quali sono le tue riflessioni su di lei?
“Siamo al cospetto di un’agonista con pochi eguali, una forza della natura capace di reagire a qualsiasi avversità. Staccata di sette punti dalla vetta dopo il programma corto e spalle al muro per via della caduta sul primo salto eseguito nel programma libero (quadruplo salchow), anziché alzare bandiera bianca ha risposto da fuoriclasse completando uno dopo l’altro tre salti quadrupli, cinque tripli e un doppio axel.
Grazie a un contenuto tecnico da fantascienza, ha celebrato la prima apparizione nel Grand Prix con una vittoria per dispersione diventando la prima pattinatrice nella storia a infrangere la barriera dei 100 punti sul riscontro tecnico del segmento più lungo di gara. Ha stabilito anche il primato di punti all-time in un programma libero e il nuovo record complessivo nel quadriennio olimpico in corso spingendosi oltre la soglia dei 240 punti.
Non paga, sta lavorando alacremente per riuscire ad aggiungere anche il triplo axel al già ricco arsenale di salti.
Di fatto, il suo contenuto tecnico è superiore a quello di quasi tutti gli uomini  come testimoniato dal fatto che sia a Skate Canada che a Skate America avrebbe chiuso la gara maschile in seconda posizione pur non potendo presentare salti quadrupli nel programma corto per via del regolamento. Con la fattorizzazione delle componenti del programma utilizzata in campo maschile avrebbe, infatti, ottenuto più di 266 punti”.

Possiamo dire che per analisi più approfondite rimandiamo al podcast?
“Certo, stasera a partire dalle ore 20.45 durante la seconda puntata di Kiss&Cry reloaded parleremo diffusamente, assieme ad Angelo Dolfini, di Hanyu, Trusova e tutti gli altri personaggi di spicco dell’ultima tappa del Grand Prix, dichiarazioni post-gara comprese. Sarà possibile effettuare domande in diretta tramite la chat di Spreaker, dopodiché ogni puntata potrà essere ascoltata on-demand o scaricata direttamente dalla pagina Spreaker della trasmissione, oltre che da Apple Podcast e Spotify”.

Però di carne al fuoco ce n’è tanta. Io vorrei un tuo commento sulla gara femminile di Skate Canada, perché l’impressione è che abbia rappresentato un punto di svolta per la disciplina.
“Mi spingerei anche oltre. La gara è entrata a pieno titolo nella storia del pattinaggio di figura in quanto è avvenuto un fatto senza precedenti.
Per la prima volta ciascuna pattinatrice salita sul podio ha realizzato almeno un triplo axel o un salto quadruplo. Tutto questo, anche alla luce di quanto emerso a Skate America pochi giorni prima, rappresenta una chiara indicazione della piega ormai presa dalla disciplina.
Tuttavia, nonostante le avvisaglie in tal senso non mancassero, la federazione internazionale, dispiace rimarcarlo, non si è fatta trovare pronta all’appuntamento”.

Cosa intendi?
“Probabilmente, chi di dovere non ha avuto una precisa percezione di quanto sarebbe accaduto dal primo luglio del 2019 in avanti. Quindi, possiamo affermare che si sia trattato di una situazione di “negligenza o non curanza” perché all’ipotesi dell’incompetenza non voglio proprio pensare. Sta di fatto che, in questo momento, il regolamento vigente non garantisce nelle gare in singolo alcun equilibro tra la parte tecnica e le cosiddette componenti del programma”.

Puoi fornire un esempio pratico per spiegare la situazione?
“Credo che sia doveroso visto che i numeri parlano in maniera incontrovertibile.
Nel programma libero di Kelowna, la russa Alexandra Trusova ha raccolto poco meno dell’80% dei punti a disposizione per il contenuto tecnico da lei pianificato ottenendo un TES di 100.20.
Il PCS, valutato poco meno dell’85% dei punteggio massimo a disposizione, le ha portato, invece, in dote 67.4 punti.
Tutto questo evidenzia come l’incidenza del punteggio tecnico sia ormai esponenzialmente superiore rispetto al peso delle componenti del programma. Il semplice valore base del programma libero di Trusova ammonta a 89.4 punti, che è comunque ben superiore al massimo di 80 raggiungibile ottenendo la valutazione più alta su ciascuna voce delle componenti del programma.
In sostanza, se Trusova avesse pattinato il libero perfetto avrebbe ottenuto 126.60 punti sul fronte tecnico e 80 nella somma delle componenti del programma.
Una sproporzione di questo tipo obbliga chiaramente le pattinatrici a concentrare le attenzioni sulla parte tecnica arricchendo il programma di elementi di salto di enorme difficoltà e valore lasciando in secondo piano il resto”.

Questo è indubbiamente un problema. Hai idee su come provare a risolverlo per ristabilire un equilibrio?
“Al momento, l’unica soluzione possibile è quella di intervenire sulla cosiddetta “fattorizzazione delle componenti del programma” perché lo sviluppo tecnico della disciplina non può e non deve essere arrestato.
Qualcuno propone di abbassare percentualmente il valore base di ciascun elemento di salto dal toeloop singolo fino al quadruplo axel (non ancora visto in gara), ma, secondo me, il discorso non reggerebbe perché il livello di sproporzione tra componenti del programma e punteggio tecnico che intercorre nel settore maschile è, al momento, differente da quello del settore femminile, nonostante gli indiscutibili progressi effettuati dalle ragazze negli ultimi due anni.
La fattorizzazione delle componenti del programma va tarata prendendo come riferimento il massimo punteggio tecnico raggiungibile per gli standard del momento. Il punto di arrivo è chiaro: l’eccellenza sulle componenti del programma deve sempre e comunque garantire un punteggio in linea con quello dell’eccellenza tecnica.
Facciamo un esempio concreto. Se nel programma corto femminile il massimo punteggio tecnico raggiungibile ammonta a poco meno di 55, il valore massimo delle cinque componenti del programma deve essere moltiplicato per un coefficiente numerico che consenta di raggiungere una cifra analoga (quindi 50×1,1=55). In questo momento, invece, ottenendo la valutazione più alta a disposizione su ciascuna voce delle componenti del programma, si arriva a 40 (quindi 50×0,8). Mancano all’appello 15 punti che possono fare tutta la differenza del mondo”.

Archiviamo la parentesi regolamentare per tornare sulla gara femminile di Skate Canada. Sbaglio se dico che ha già sancito verdetti importanti?
“Non sbagli. Innanzitutto, Rika Kihira ha dimostrato di essere l’unica pattinatrice con le carte in regola per affrontare ad armi pari o quasi le quattro allieve russe di Eteri Tutberidze (Kostornaia, Shcherbakova, Trusova, Zagitova). Meno errori rispetto al passato, più lucidità nella lettura della gara, maggiore consistenza, più convinzione nei propri mezzi. Gli ingredienti mi sembrano quelli giusti per provarci quando più conterà. A Kelowna, ha alzato bandiera bianca solamente di fronte all’impressionante arsenale di quadrupli di Alexandra Trusova, ma è stata capace di non farsi condizionare in alcun modo dall’avversaria limitando al minimo le sbavature. Considerando che da tempo è alle prese con problemi fisici che non le consentono di allenare il triplo lutz, l’impressione è che strada facendo possa solo salire di colpi.
Poi, merita una menzione anche la curiosa parabola della debuttante Young You, che, nel giro di poche ore, da ospite per caso a Skate Canada si è trasformata in una legittima pretendente alla finale. La quindicenne coreana, inizialmente iscritta solamente alla tappa canadese, ha avuto il merito di pattinare due programmi di alto profilo, venendo ripagata in prima battuta con un brillante terzo posto e a distanza di un giorno con un insperato invito alla Coppa di Cina della prossima settimana”.

Al tempo stesso ci sono nomi pesanti che hanno già detto addio alla finale o quasi…
“In primis, Evgenia Medvedeva non andata oltre un quinto posto. Sorvolando sul programma corto completamente bucato, in cui però per l’ennesima volta la folle scelta di preferire il triplo lutz al triplo rittberger non ha pagato i dividendi, quello che deve realmente preoccupare è l’andamento del programma libero in cui, nonostante una prova senza grosse sbavature, ha preso la paga da Trusova e Kihira. Alla luce della situazione attuale, anche una vittoria nella Rostelecom Cup, peraltro tutt’altro che probabile, non dovrebbe bastare per raggiungere la finale, a meno di infortuni in serie di altre atlete.
La situazione si è complicata oltremodo anche per Bradie Tennell, rimasta ai piedi del podio. A questo punto, il movimento statunitense, per tornare ad avere una rappresentante in finale a quattro anni dall’ultima apparizione, dovrà sperare che né You né Tukamysheva concludano la Coppa di Cina nelle prime due posizioni e, a seconda delle combinazioni, non è detto che possa bastare perché un eventuale posto d’onore di Miyahara potrebbe rivelarsi ugualmente letale. Le combinazioni sono comunque molteplici, ma per lo più negative”.

Dispiace dirlo, ma tra le delusioni della tappa c’è anche Matteo Rizzo, espressosi al di sotto del potenziale. Cos’è accaduto?
“A questi livelli senza elementi con quattro rotazioni è molto complicato eccellere e nei due programmi di Kelowna è, purtroppo, mancato all’appello il quadruplo toeloop. Altri incidenti di percorso, come in particolare la caduta sul triplo lutz del programma corto, sono stati invece episodici e difficilmente si ripeteranno. Sta di fatto che, con il sesto posto di Skate Canada, sono svanite le speranze di qualificarsi per la finale di Torino, nonostante nell’imminente Coppa di Cina il migliore Matteo Rizzo possa giocarsi anche qualcosa in più del podio. A questo punto, l’appuntamento asiatico potrà essere affrontato senza particolari pressioni e sarà utile per proseguire quel lungo lavoro che, nelle intenzioni dello staff tecnico, dovrebbe consentirgli di padroneggiare al meglio due salti quadrupli diversi, toeloop e rittberger, in occasione dei Campionati ISU del 2020. Ammetto che, in virtù di quanto mostrato nelle gare di avvicinamento a Skate Canada e degli avversari “pescati”, ritenevo l’ingresso in finale una quasi formalità, ma alla fine nulla può essere dato per scontato in una disciplina complessa come il pattinaggio di figura”.

Ti ripropongo la domanda fatta settimana scorsa, ma stavolta guardando a Skate Canada. Quale elemento ti ha colpito maggiormente e perché?
“Se parliamo di perfezione, il triplo axel eseguito da Yuzuru Hanyu nel programma corto, salto preceduto da twizzle in entrata e in uscita. Faccio fatica a ricordare tripli axel meglio realizzati e, comunque, se ce ne sono stati. sempre da lui sono stati eseguiti seppure con ingresso diverso (luna e controvenda esterna indietro).
Se parliamo di innovazione, la scelta ricade sulla combinazione quadruplo toeloop+euler+triplo flip, realizzata con qualità dal solito noto nel programma libero. Nessuno prima di lui era stato capace di completare il difficile elemento.
Ad oggi, Yuzuru Hanyu è il primo uomo ad avere realizzato la combinazione triplo axel+euler+triplo salchow (3A+euler+3S), il quadruplo rittberger (4Lo), la sequenza quadruplo toeloop+triplo axel (4T+3A+SEQ.) e la combinazione quadruplo toeloop+euler+triplo flip (4T+euler+3F)”.

Ultima domanda di pattinaggio artistico. Cosa di dobbiamo aspettare dagli Internationaux de France, che apriranno i battenti venerdì?
“Per farla in breve, un dominio incontrastato di Papadakis/Cizeron nella danza, l’intrigante sfida tra Zagitova e Kostornaia in campo femminile, l’esplosione della giovane coppia di artistico russa Mishina/Galliamov al debutto nel Grand Prix e, infine, nel settore maschile il tentativo di risposta da parte di Nathan Chen a Yuzuru Hanyu con Shoma Uno che dovrà dimostrare di poter tenere la scia dello statunitense.
Per quanto riguarda l’Italia, a Grenoble dovrebbe arrivare il primo podio della stagione 2020-2021 nelle discipline olimpiche invernali. La coppia di danza azzurra composta da Charlene Guignard e Marco Fabbri si giocherà, infatti, il posto d’onore con gli statunitensi Chock/Bates. Precedere i nordamericani potrebbe rappresentare un primo fondamentale passo verso la finale di Torino, calendario alla mano non semplice da raggiungere. In caso di sconfitta e quindi di terza posizione, gli allievi di Barbara Fusar Poli si giocheranno tutto nell’ultima tappa di Sapporo, dove dovranno precedere i russi Stepanova/Bukin sperando in un tie-breaking favorevole”.

Restiamo sul ghiaccio, ma cambiamo disciplina. Nel weekend a Salt Lake City prenderà il via la Coppa del Mondo di short track. Quali sono i temi forti e le prospettive in casa Italia?
“Stagione con ritiri di peso, Samuel Girard su tutti, rientri importanti dopo anno sabbatico, Arianna Fontana in primis ma non solo, e ritorni in pista dopo infortuni, Liu Shoang in particolare.
In campo maschile, i coreani sembrerebbero avere margine, nonostante sui 500 metri la concorrenza sia ostica con i vari Wu e fratelli Liu pronti a dire loro. Nel settore femminile, c’è grande attesa per la sfida tra la coreana Choi, che dovrebbe avere archiviato tutte le noie di carattere fisico, e l’olandese Schulting, dominatrice della passata stagione.
Per quanto riguarda l’ambiziosa Italia, Martina Valcepina, sempre più conscia del suo potenziale, sarà l’atleta da battere sulla breve distanza. Da Arianna Fontana, fuoriclasse abituata a farsi trovare pronta quando conta, ci si attende una crescita progressiva tappa dopo tappa che le consenta di arrivare ai Campionati ISU del 2020 in buone condizioni di forma. Alla luce degli attuali valori in campo, non mancano i presupposti per ottenere risultati di peso nelle staffette, compresa la mista entrata in calendario a inizio del quadriennio olimpico. A bocce ferme, la doppia cifra di podi nel circuito di Coppa del Mondo sembra un obiettivo alla portata.
La grande novità della stagione è rappresentata dalla nascita dei Campionati dei Quattro Continenti, evento mutuato dal pattinaggio di figura che affiancherà i Campionati europei. La prima edizione si terrà a Montreal in Canada”.

Chiudiamo spostandoci sulla neve. Quali sono i tuoi pensieri in merito all’esito dell’opening della Coppa del Mondo di sci alpino di Sölden? Ti lancio una provocazione, ci aspetta un inverno senza pathos con Mikaela Shiffrin e Alexis Pinturault a cavalcare trionfalmente verso la Sfera di cristallo senza reali avversari?
“Il fatto che un atleta possa essere dominante, almeno per quanto mi riguarda, non priva le gare del giusto pathos.  L’impressione destata sul Rettenbach è stato oltremodo positiva per entrambi, nonostante Shiffrin sia stata battuta per un’incollatura dalla teen-ager neozelandese Robinson, non proprio l’ultima arrivata.
Se però il percorso della statunitense appare agevole, considerando che potrà raccogliere punti pesanti ovunque, il discorso si annuncia differente per Pinturault, chiamato a fare il pieno in slalom gigante per rintuzzare eventuali attacchi di altri.
I temi di interessi comunque non mancheranno anche qualora il discorso sfera di cristallo si chiuda in anticipo. Per Shiffrin ci sarà da inseguire l’ambizioso obiettivo di vincere tutte le coppe di specialità, fatto non banale, mentre per Pinturault un traguardo non secondario è quello di diventare il primo sciatore francese a conquistare 30 successi in Coppa del Mondo, soglia superata solamente da nove uomini nel passato e tutti con nomi da brividi.
Riguardo il gigante di Sölden, mi ha colpito la lucidità con cui Pinturault ha gestito entrambe le manche, esprimendosi probabilmente all’80% del potenziale. Se è vero che le gare si vincono innanzitutto con la testa, il francese ha dimostrato di essere in possesso del piglio giusto e di avere coscienza dell’attuale superiorità. Resto curioso di vedere il suo rendimento in slalom anche in virtù dei progressi evidenziati nella scorsa stagione”.

PUNTATE PRECEDENTI
Ambesi Winter Corner 1: “Da Yuzuru Hanyu ad Alena Kostornaia, tanti buoni motivi per seguire il Grand Prix”
Ambesi Winter Corner 2: “Skate Canada crocevia per Hanyu e Rizzo. Shiffrin batterà presto Vonn”

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Foto: Massimiliano Ambesi

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