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MotoGP, GP San Marino 2019: la pista ‘Marco Simoncelli’ di Misano ai raggi X. Un tracciato molto tecnico senza lunghi rettilinei

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Superati due intensi weekend dove il motorsport ha ritrovato la Formula 1 è tempo di risalire in sella alle due ruote e prepararci al secondo appuntamento stagionale del Motomondiale nel nostro paese. La riviera romagnola è infatti pronta per ospitare il GP di Misano 2019 in grande stile, le strade si stanno colorando per l’occasione e in tutta la città tira già una forte aria di festa, ancora più elettrizzante del solito.

Misano significa a tutti gli effetti casa per i numerosissimi piloti romagnoli che corrono nel motomondiale e diventa allo stesso tempo anche il fine settimana più stressante per loro in quanto gli impegni mediatici fuori dalla pista, storicamente mai troppo apprezzati dai piloti, si moltiplicano per ovvi motivi e diventa davvero complicato mantenere energie mentali e fisiche per poter rendere al meglio alla fine della quattro giorni. Dal 2013 il Misano World Circuit è stato intitolato alla memoria del compianto Marco Simoncelli e, di fatto, ogni anno l’affluenza degli spettatori è aumentata incessantemente fino a toccare i 160 mila dell’anno scorso , una marea di appassionati provenienti da una regione dove il motociclismo è a tutti gli effetti una religione.

Il tracciato, che si snoda su 4226 metri, è uno dei più tortuosi e tecnici del calendario, non si raggiungono altissime velocità di punta anche perché il gas qui resta completamente spalancato per davvero poco tempo nell’arco di un intero giro di pista. Una conformazione destrorsa (10 curve a destra e 5 a sinistra) che inizia con una staccata molto forte e particolare verso destra, cambio di direzione con la Variante del Parco per arrivare alla Rio, un’altra doppia curva verso destra che torna indietro, ragion per cui è fondamentale frenare bene in ingresso e tenere una linea perfetta; un rettilineo porta alla famosa Quercia, una staccata in discesa e verso sinistra dove le possibilità di sorpasso sono davvero elevate. Si sale verso il Tramonto, una doppia curva molto stretta verso destra dove è necessario spalancare bene il gas per involarsi verso il Curvone, una delle curve più veloci, pericolose e per questo affascinanti del mondiale. Il giro si chiude poi con la sequenza di curve del Carro, dove trovare i riferimenti in staccata non è mai facile e ci possono essere anche degli errori nelle fasi calde della corsa, e con l’ultima secca verso sinistra, la Misano 2.

E’ dunque fondamentale una grande esperienza per andare forte qui, serve capacità di adattamento e un buon fiuto per trovare sempre il miglior compromesso tra l’ingresso e l’uscita di curva, molto più che in altri tracciati. La moto ideale per girare qui deve essere certamente gentile e maneggevole, in grado di sviluppare una buona percorrenza e di saper scaricare a terra i cavalli in maniera corretta e senza troppe sbavature in fase di accelerazione.

 

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Foto: Valerio Origo

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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