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Ciclismo, Mondiali 2019: la grande sfida Alaphilippe-Van der Poel. Ma occhio a Sagan e alla corazzata belga

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Ci siamo, finalmente è giunto il momento della corsa più attesa dell’anno: i Campionati Mondiali di ciclismo su strada 2019 categoria uomini elite. Il circuito dello Yorkshire, come abbiamo visto in questi giorni, ricorda un po’ il percorso di alcune classiche come l’Amstel Gold Race o la Freccia del Brabante. Proprio per questo la sfida più attesa è quella tra il neerlandese Mathieu Van der Poel, già iridato, quest’anno, nel ciclocross, e il francese Julian Alaphilippe.

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Corridori molto diversi, ma accomunati dall’essere cresciuti ciclisticamente sui prati fangosi del ciclocross. I due, per la verità, non si sono mai incrociati in gara, dato che una volta passato professionista, al termine del 2013, Julian ha deciso di dire basta col cross, proprio nel momento in cui Mathieu arrivava nella categoria U23 dopo due anni da junior ricchi di soddisfazioni. Le prospettive che aveva su strada il francese, d’altronde, erano di tutt’altro livello. Al contrario, il neerlandese, che proprio in quella stagione vinse il titolo iridato di categoria in entrambe le discipline, ha deciso di dedicarsi prima di tutto al fango, diventando ben presto il numero uno al mondo e probabilmente anche il più forte di sempre. Abbiamo dovuto aspettare il 2019 per vederli l’uno contro l’altro, prima alla Freccia del Brabante e, poi, all’Amstel Gold Race. Risultato 2-0 Mathieu, in motivo in più per credere che oggi Julian sarà disposto a tutto pur di prendersi la sua rivincita.

Proprio questo passato comune, ad ogni modo, li rende particolarmente adatti al percorso che affronteranno oggi. Le strade dello Yorkshire, e in particolare quelle del circuito di Harrogate, un continuo di strappi, discese e curve, senza mezzo rettilineo, sono perfette per atleti provenienti dal ciclocross, i quali sono abituati ai continui rilanci e cambi di ritmo che richiede il percorso in questione. Non a caso troviamo un crossista sia nel podio della prova juniores, vale a dire Magnus Sheffield, che in quello degli U23, in questo caso Tom Pidcock.

I due, però, non saranno da soli e dovranno guardarsi le spalle da diversi rivali. Primo fra tutti quel Peter Sagan che di Mondiali ne ha vinti tre uno in fila all’altro. Lo slovacco, in questo 2019, non ha mai trovato la gamba dei giorni migliori e ha sempre faticato molto contro Van der Poel e Alaphilippe, però, si sa, lui durante la rassegna iridata si esalta. Certo, c’è da dire che il suo grande difetto, in questa stagione, è stato uno scarso recupero nel breve periodo, per cui se la gara dovesse incendiarsi presto, Peter rischierebbe di soffrire molto.

E, poi, c’è la corazzata belga, la quale ha dalla sua la superiorità numerica. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, quando puoi schierare due come Philippe Gilbert e Greg Van Avermaet, entrambi in grande forma, oltretutto. Certo, c’è da vedere, però, se il vallone e il fiammingo riusciranno a mettere da parte quelle divergenze che erano venute a crearsi quando correvano insieme in BMC. Inoltre, il Belgio ha anche un asso nella manica: Remco Evenepoel. Il 19enne della Quick-Step è in formissima, come dimostra il secondo posto nel Mondiale a crono, e su un circuito in cui abbiamo visto con Annemiek Van Vleuten e Quinn Simmons che attaccare da lontano conviene, il suo modo di correre potrebbe pagare dividendi importanti.

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Foto: Valerio Origo

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