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Volley, Preolimpico 2019: la Serbia ai raggi X. I grandi rivali dell’Italia che fanno paura. C’è un precedente che fa ancora malissimo…

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Domenica 11 luglio, il giorno di Italia-Serbia: la partita più importante dell’anno, il match decisivo delle qualificazioni alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La battaglia campale in programma al PalaFlorio di Bari che metterà in palio un pass a cinque cerchi, dando per scontato che entrambe le squadre sconfiggano in precedenza Australia e Camerun. La nostra Nazionale di volley maschile insegue l’impresa per emulare quanto fatto dalla squadra femminile, analizziamo ai raggi X la temibile Serbia che spaventa i ragazzi del CT Chicco Blengini.

I balcanici non hanno disputato le Olimpiadi di Rio 2016 ma nella loro storia hanno vinto un oro ai Giochi (a Sydney 2000), ai Mondiali 2018 conclusero al quarto posto mentre agli Europei di due anni fa si dovettero accontentare della terza piazza. La Serbia ha adottato la stessa strategia dell’Italia in occasione dell’ultima Nations League, ha risparmiato tutti i titolari e ha fatto giocare diverse seconde linee fermandosi così all’undicesimo posto. I fuoriclasse sono rientrati solo in occasione del recente Memorial Wagner, un torneo amichevole dove però hanno perso contro Brasile e Polonia palesando un leggero ritardo di condizione che cercheranno di recuperare in questi giorni di avvicinamento al torneo preolimpico.

I ragazzi di Nikola Grbic si distinguono per un gioco molto offensivo e per un’impressionante aggressività sotto rete, a tratti possono soffrire in difesa ma non è un fondamentale debole come non lo è il servizio dove spesso possono fare male. L’uomo simbolo è indubbiamente l’opposto Aleksandar Atanasijevic, fuoriclasse di riferimento a Perugia e che cercherà di trascinare la sua squadra a suon di bordate: il Bata è pronto per un duello pirotecnico con Ivan Zaytsev, suo ex compagno di club quando lo Zar vestiva la casacca dei Block Devils. L’assenza del centrale Marko Podrascanin si farà sentire, l’uomo di Perugia non è riuscito a recuperare dall’operazione e dunque è stato costretto a dare forfait: si dovrà puntare su Srecko Lisinac (spettacolare a Trento) e verosimilmente su Petar Krasmanovic, probabilmente l’unica variazione nel sestetto titolare rispetto a quanto visto l’anno scorso ai Mondiali.

La Serbia può contare su due schiacciatori di lusso come Uros Kovacevic (micidiale a Trento) e Nemanja Petric, che da ottobre tornerà a Modena dopo l’avventura al Belgorod. La regia è nelle mani di Nikola Jovovic, già visto in passato a Monza: non è un fenomeno ma si intende alla perfezione con i suoi attaccanti e attenzione anche al libero Nikola Pekovic, poco appariscente ma estremamente solido.

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Foto: Valerio Origo

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