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MotoGP, GP Gran Bretagna 2019: analisi prove libere. La Yamaha vola, la Honda risponde, la Ducati insegue

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Cosa ci ha lasciato in eredità il venerdì del Gran Premio di Gran Bretagna 2019 di MotoGP? Senza alcun dubbio di non fidarsi troppo delle parole della vigilia di Marc Marquez. Il campione del mondo in carica, infatti, nella conferenza stampa di ieri aveva sottolineato come in questa occasione non partisse tra i favoriti e che altri sarebbero stati i piloti da battere. Come ha risposto in pista, dunque, il portacolori della Honda? Semplicemente andando a far segnare un eccezionale 1:59.476 che impressiona in maniera ancor più notevole per il fatto che il Cabroncito lo ha ottenuto montando doppia gomma hard usata. Spaventoso.

Marquez, che non vince a Silverstone dal 2014, sembra avere dato il via al suo weekend nel Northamptonshire con la chiara intenzione di demolire i rivali dopo la beffa del Red Bull Ring, ma le insidie, come si è visto, non mancheranno. Incominciamo da Fabio Quartararo che, effettivamente, ha chiuso in vetta la prima giornata dedicata alle prove libere con il nuovo record del tracciato di Silverstone. Un 1:59.225 davvero splendido per il portacolori del team Yamaha Petronas che, per l’ennesima volta, ha dimostrato che sul giro secco è veramente formidabile. Sul fronte gara le cose cambiano, ma il ritmo messo in mostra oggi non è così lontano da quello del campione del mondo che, soprattutto nella FP1, ha portato le sue gomme allo sfinimento martellando su crono di tutto rispetto.

Giornata decisamente positiva nel suo complesso in casa Yamaha, con Maverick Vinales terzo a 540 millesimi dal francese, quindi Valentino Rossi quarto a 712 e Franco Morbidelli del team Petronas settimo a 958. Si sapeva che la moto di Iwata poteva mettere sull’asfalto buone credenziali, e le sessioni odierne l’hanno confermato. Il nuovo asfalto garantisce grande grip al posteriore e questo, per la M1, è manna dal cielo. Il gap in fatto di potenza del motore viene compensato da una percorrenza di curva che sta portando la moto nipponica davvero in alto.

Non da sottovalutare anche il lavoro della Ducati. Il team di Borgo Panigale ha una GP19 che si è dimostrata efficace a Silverstone e oggi ha portato Andrea Dovizioso in sesta posizione a 885 millesimi, quindi Jack Miller (team Pramac) in nona a 1.167 e Danilo Petrucci in decima a 1.203. La moto tinta di rosso sembra leggermente indietro rispetto a Honda (che ha anche Cal Crutchlow del team LCR in quinta posizione, va ricordato) e Yamaha, ma non parte certo battuta.

Sorprende, invece, il distacco di Alex Rins e della sua Suzuki dai migliori. Il pilota di Barcellona è solamente 15esimo con un fardello di 1.441 da Quartararo che nessuno poteva prevedere. Buon guizzo, invece, per la KTM con Miguel Oliveira ottavo per il team Red Bull Tech3 a 1.135, mentre i suoi compagni di marchio sono nettamente più staccati con Pol Espargarò e Johann Zarco del team ufficiale rispettivamente 13esimo a 1.366 e 14esimo a 1.439

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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