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Judo, Mondiali 2019: i trionfi di Shohei Ono e di Christa Deguchi a Tokyo, Italia senza medaglie

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Si è da poco conclusa la terza giornata dei Mondiali 2019 di judo. Sul tatami del Nippon Budokan di Tokyo (Giappone) sono stati assegnati i titoli iridati nei -57 kg femminili e nei -73 kg maschili e le emozioni non sono mancate.

Sul versante femminile non ci poteva essere sfida più affascinante per l’oro: la n.1 del ranking (campionessa del mondo a Baku l’anno scorso) Tsukasa Yoshida e la n.2 della classifica mondiale Christa Deguchi, (bronzo iridato l’anno scorso e vincitrice in stagione dei due Grand Slam ad Ekaterinburg e a Parigi, senza considerare anche il successo nel Grand Prix a Montreal). Una sfida di pura tecnica che si è decisa al Golden Score grazie a uno splendido ribaltamento portato al termine da Deguchi che così si è tolta la soddisfazione di battere Yoshida davanti al proprio pubblico. Una vittoria, anche per questo, estremamente significativa. I due bronzi sono stati ad appannaggio della sorprendente polacca Julia Kowalczyk e della campionessa olimpica a Rio 2016 Rafaela Silva. Kowalczyk, vittoriosa del Grand Prix ad Antalya e terza a Montreal in quest’annata, ha stupito tutti per la sua grande dinamicità, ponendo fine alle ostilità contro la bulgara Ivelina Ilieva dopo 3’42” con una grande proiezione, di pura caparbietà. Decisamente più sofferta la vittoria della verdeoro Silva che al cospetto della giovane francese Sarah Leonie Cysique (argento mondiale junior) ha faticato a trovare il ritmo giusto, costretta a difendersi nel corso di quasi tutto il confronto. Poi, però, di grande esperienza la sudamericana ha sorpreso la rivale con un waza-ari dopo 2’18”.

Pronostici, se vogliamo, rispettati anche nei -73 kg maschili. Il giapponese Shohei Ono (campione olimpico a Rio 2016) ha prevalso nella finale per l’oro contro il n.1 del ranking, l’azero Rustam Orujov (argento olimpico a Rio 2016 e mondiale due anni fa). Un incontro dominato dal nipponico (ippon dopo 1’15”) che ha allungato la propria striscia di incontri vinti, centrando il terzo titolo iridato in carriera dopo quello nel 2015 e nel 2013, non avendo preso parte alle ultime due edizioni dei Mondiali. In buona sostanza, quando Ono è in gara vince. Niente da fare per Orujov, che ancora una volta non riesce a ottenere il metallo più pregiato in questa manifestazione. A completare il podio troviamo il russo Denis Iartcev, che ha conquistato la sua prima medaglia mondiale, vittorioso contro il judoka del Tajikistan Behruzi Khojazoda (waza-ari dopo 2’04”). Una vera e propria maratona quella che invece ha premiato l’altro azero Hidayat Heydarov (n.6 del ranking) contro l’altro atleta del Tajikistan Somon Makhmadbekov. Un match durato 11’45” (7’47” di Golden Score) deciso da un waza-ari, con entrambi i contendenti stremati.

Non buone le notizie sul fronte italiano. Fabio Basile e Giovanni Esposito non sono purtroppo entrati in gioco per la top-3. Il 21enne napoletano, alla prima partecipazione in un Mondiale senior dopo essersi laureato campione iridato nella categoria cadetti nel 2015 (bronzo agli Europei junior dell’anno passato), si è arreso nel terzo turno al turco Bilal Ciloglu (n.19 del ranking), mentre il 24enne nativo di Rivoli, dopo aver superato il rappresentante di Gibuti Aden-Alexandre Houssen e l’austriaco Lukas Reiter, è stato fermato negli ottavi di finale dal n.8 del ranking Tohar Butbul, rivale decisamente complicato e vincitore in stagione del Grand Prix a Zagabria. Basile, apparso sottotono dal punto di vista fisico, viene punito da tre shido. L’unica nota positiva, in questo senso, possono essere per lui i 320 punti per avvicinare ulteriormente la qualificazione alle Olimpiadi del 2020.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: EJU

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