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Formula 1

F1, Mondiale 2019: Sebastian Vettel e Ferrari al crocevia di Montreal. Il tedesco interromperà il digiuno?

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Giorni di speranze o di sogni. Da come la si veda, l’avvicinamento al prossimo GP del Canada, settima prova del Mondiale 2019 di F1, ha in sé queste sensazioni. Il campionato, allo stato attuale delle cose, è stato marchiato a fuoco dalla Stella a tre punte. La Mercedes ha dominato, aggiornato le pagine dei record del Circus e con concrete possibilità di ulteriori update. Il 6-0 dei primi sei appuntamenti è paragonabile allo score di un set dominato dallo spagnolo Rafael Nadal al Roland Garros. Game, set and match verrebbe da dire, ma la Ferrari ha il dovere di provarci.

C’è confusione nel team di Maranello. I motivi per cui le cose non stanno andando per il verso giusto ancora non sono del tutto noti, una vettura difficile da mettere a punto e da sviluppare. Le difficoltà nello sfruttamento degli pneumatici e la cronica mancanza di carico aerodinamico sono le due criticità principali della SF90. L’enigma “Rosso”, al momento, non ha quindi soluzione e ai piloti non resta che fare buon viso a cattivo gioco e cercare di tirar fuori il meglio che possono.

Il tedesco Sebastian Vettel, leader designato per riportare l’iride a Maranello, viene dal secondo posto di Monaco, ottenuto anche grazie ad un pizzico di fortuna. Tuttavia, nel Principato, le problematiche della monoposto si sono evidenziate e la distanza dalla Mercedes è sensibile. Si spera quindi in un layout più favorevole. La pista dedicata alla memoria di Gilles Villenueve è completamente diversa da quella monegasca: un tracciato “stop&go”, con tante frenate ed accelerazioni violente, dove il peso specifico della Power Unit conterà assai. Il teutonico spera di aver tra le mani il mezzo per vincere perché ormai sono da 14 corse che è a secco di successi.

Seb è rimasto al trionfo di Spa (Belgio) del 2018. Da quel momento errori e una Ferrari che ha smarrito la strada. Montreal, da questo punto di vista, è il crocevia della stagione perché in caso di risultato pieno del britannico Lewis Hamilton o del finlandese Valtteri Bottas sarebbe meglio concentrarsi con maggior attenzione al progetto 2020. Una vittoria, replicando quanto avvenne l’anno scorso, sarebbe importante non soltanto da un punto di vista aritmetico ma anche psicologico. Il quattro volte iridato, attualmente, dista ben 55 punti dal vetta occupata da Hamilton. Accumulare ulteriore ritardo, su un circuito che dovrebbe essere favorevole alle Rosse, sarebbe un colpo molto pesante e risolutivo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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