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Golf, Francesco Molinari: “Le buche dell’Arnold Palmer le conoscevo a memoria prima di esserci stato, ci sono affezionato”

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Tra due giorni tornerà in gara al The Players Championship, ma Francesco Molinari si gode ancora in tutta tranquillità il trionfo all’Arnold Palmer Invitational, in cui ha messo a segno una meravigliosa rimonta scalando quasi venti posizioni nell’ultimo giro di domenica scorsa. Massimo Lopes Pegna, per la Gazzetta dello Sport, lo ha raggiunto e ha parlato con “Chicco” sia del recente successo che delle prospettive future.

Sul birdie finale: “Iconico perché questo è un torne con grande tradizione e la domenica, alla 18, mettono la buca sempre nella stessa posizione. Difficile accedere dal fairway, per cui in tanti colpiscono all’incirca da quel punto. Tiger Woods ha spesso imbucato da lì il colpo vincente, Rory McIlroy l’ha fatto l’anno passato“.

L’Arnold Palmer nella personale classifica delle vittorie: “Molto in alto. Ovvio che l’Open Championship è il trofeo più prestigioso. Ma questo è un torneo con 50 anni di storia, legato a una leggenda del nostro sport come Arnold Palmer. E’ quello che da ragazzino mi teneva incollato davanti alla tv: sono buche che conoscevo a memoria senza esserci mai stato“.

Livello di gioco definito decente: “Perché so di poter crescere in alcuni aspetti. In questo torneo ho fatto benissimo con il putt e con il gioco corto, posso però progredire su quello lungo, che questa settimana è stato buono ma non perfetto“.

Il Masters di Augusta da favorito: “Il pronostico lo lascio fare a voi. Ma vincere nel golf, più che in altri sport, non è scontato. Se ci arrivo in buona forma, diciamo che mi metto nel gruppo di quelli che possono farcela“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

 

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