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Nuoto, Margherita Panziera: “Sono più convinta di me stessa. Ai Mondiali? Voglio divertirmi e competere ad alto livello”

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Le lancette dell’orologio viaggiano molto velocemente e a partire dall’11 dicembre, ad Hangzhou (Cina), il mondo del nuoto si esibirà nella rassegna iridata in vasca corta a chiosa del 2018. La Nazionale italiana si presenta ai nastri di partenza con diverse ambizioni. Gli Europei a Glasgow hanno messo in mostra una squadra che è andata oltre le sue solite punte di diamante. Giovani e seconde linee si sono prese la scena. Tra di loro, Margherita Panziera nei 200 dorso ha posto il suo primo sigillo, con un tempo da medaglia olimpica.

Dopo quelle magnifiche quattro vasche scozzesi, è venuto il momento della conferma e il processo di avvicinamento all’evento asiatico è stato “discreto”. La veneta infatti, negli ultimi Assoluti a Riccione, ha migliorato sensibilmente il primato italiano della distanza citata, che già le apparteneva. 2’01″56 il crono di Margherita che ha tolto quasi 1″ al suo limite. Una condotta di gara spettacolare, leggiadra sull’acqua e con uno stile impeccabile.

Ne è passata di acqua sotto i ponti ripensando al 2016: “Che anno orribile: sono stata male senza neanche saperlo. Mononucleosi e citomegalovirus nella stagione dell’Olimpiade di Rio, ma me ne sono accorta dopo. E poi quel problema all’Europeo di Londra nei 200 dorso. Mi sono distratta e non ho visto le bandierine della virata. Ma non ho sbattuto la testa al bordo eh…all’ultimo momento mi sono ripresa. Ma la gara ormai era compromessa“, ricorda Margherita, intervistata dal Corriere dello Sport, che aggiunge: “Ero come bloccata ma non solo in gara: soffrivo tantissimo anche gli allenamenti, mi saliva l’ansia di lavorare male e gareggiare. Ho deciso di farmi aiutare dal nostro mental coach e poi credo di essere maturata anche io. Sono cresciuta e cambiata: l’aiuto esterno è importante ma qualsiasi cosa deve nascere da te“.

Una ragazze che è sbocciata con quell’oro menzionato, frutto di un cambio di mentalità: “La cosa migliore è sempre fissare un obiettivo personale, legato al tempo che penso e voglio fare: il piazzamento diventa una conseguenza. Se io vado bene e qualcuna è più brava di me le farò i complimenti e la mia coscienza è a posto“, sottolinea la nostra portacolori che pensa anche ai Giochi Olimpici ovviamente: “Con la testa di oggi, vorrei farne due: Tokyo 2020 e Parigi 2024. Ho 23 anni e posso arrivarci. Intanto sto imparando a conoscermi“. E per la prossima rassegna iridata, le idee sono molto chiare: Divertirmi, migliorare, gareggiare ad alto livello e godermi la competizione. Come ho imparato a fare negli ultimi tempi“.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: OASport

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