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Sci di fondo, Federico Pellegrino: “Obiettivo Mondiali di Seefeld, ma penso già a Pechino 2022. Klaebo un grande stimolo”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Si dice che intorno ai 28 anni un atleta raggiunga l’apice psico-fisico della carriera. Federico Pellegrino arriva all’età della piena maturità con un palmares impressionante, che sin da ora lo colloca nell’empireo dei più grandi fondisti italiani di tutti i tempi. Nella bacheca del classe 1990 di Nus figurano una Coppa del Mondo sprint, 11 vittorie nel circuito maggiore (record assoluto per il Bel Paese in campo maschile), un oro mondiale individuale (oltre che un secondo ed un terzo posto nella team-sprint) ed un argento olimpico. L’inizio del nuovo quadriennio che porterà alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 coincide con la pianificazione di nuovi ed intriganti traguardi. Perché un campione si nutre di stimoli e insegue incessantemente quell’inebriante sapore della vittoria di cui non sa più fare a meno.

Come ti presenti all’inizio non solo di una nuova stagione, ma anche del quadriennio che condurrà alle Olimpiadi del 2022?
Con la solita voglia di fare e di vincere. In questi anni gli obiettivi prefissati e poi raggiunti sono stati sempre più ambiziosi. Dopo 4 anni in cui ho tirato tanto la corda, ora c’è da fare un reset e ripartire. Sono fiducioso perché il calendario mi sembra favorevole e potrebbe darmi diverse possibilità di mettermi in mostra. Aspetto che siano le prime gare a darmi le indicazioni giuste. I Mondiali sono l’appuntamento clou della stagione, ma anche la tappa di Coppa del Mondo a Cogne che si svolgerà solo pochi giorni prima davanti ai miei tifosi. Quella sarà la mia settimana e voglio arrivarci al massimo della forma“.

Dopo aver vinto la sfera di cristallo ed i Mondiali, ti resta un pizzico di amaro in bocca per non aver agguantato anche l’oro olimpico?
Quello che ho ottenuto alle Olimpiadi è un obiettivo raggiunto, la medaglia. So che l’oro vale di più, ma chi mi ha preceduto nella sprint era superiore a me in quel momento. Non ho nulla da recriminare. Certo, senza Klaebo forse ora avrei un oro olimpico ed una Coppa del Mondo in più, ma questo è lo sport. Io sono soddisfatto, perché comunque il Mondiale l’ho vinto e a Lahti Klaebo non solo era presente, ma era già molto forte. Nella passata stagione sono stato l’unico in grado di batterlo nelle sprint a skating. E’ un talento esagerato e sarà una bella sfida. Di sicuro per me è un grande stimolo”.

Ritieni di potertela giocare sempre alla pari con Klaebo in qualsiasi gara sprint a tecnica libera?
Se pensassi di perdere, non partirei neanche. Ogni gara punto a fare il massimo possibile. Essere arrivato spesso davanti a Klaebo mi rende consapevole che posso batterlo. Non vale il curriculum, ogni gara va costruita passo dopo passo, un turno per volta. Io ho 6 anni di esperienza di più da sfruttare rispetto a lui e questo in passato mi ha aiutato“.

Ti piace la pista dei Mondiali di Seefeld?
La pista me la devo far piacere, l’anno scorso è stata l’unica tappa di Coppa del Mondo dove non sono andato sul podio a skating. La salita è molto dura, ma è posta troppo lontano dal traguardo. Però la realtà è questa e quindi bisogna organizzarsi di conseguenza. A Seefeld comunque non sarà solo Pellegrino-Klaebo, ma saranno della partita anche i russi Ustiugov e Bolshunov, il francese Chavanat che cresce di anno in anno, gli svedesi che stanno riemergendo, oltre alla solita armata norvegese. Io comunque sono tranquillo“.

Inevitabilmente farai un pensierino anche alla Coppa del Mondo sprint.
A me serve andare forte sin da subito per arrivare pronto a metà febbraio. Ho bisogno di avere dei riscontri sulla mia condizione sin da dicembre per poterla gestire al meglio fino ai Mondiali. Per me fare top10 a Kuusamo sarebbe già importante, così come arrivare in semifinale o finale a Lillehammer. Dopo arrivano le mie tappe sulle Alpi in tutte località dove ho già vinto. A fine dicembre inizieremo a fare i conti per la classifica di Coppa“.

In questa stagione verrà incrementata la tua presenza nelle prove di lunga distanza?
Io farò tutte le gare in programma nei primi due week-end. Dopo farò un punto della situazione. Al momento il primo obiettivo è fare bene nelle sprint, poi nelle team-sprint e infine in staffetta. Sull’uomo sono migliorato molto. Devo studiarmi il calendario e in base a sensazioni deciderò a quali gare prendere parte“.

La sprint resta la tua gara principale, anche perché alle Olimpiadi di Pechino 2022 si disputerà a skating…
E’ vero. Il norvegese Ola Vigen Hattestad ha vinto i Giochi a Sochi 2014 alla stessa età che avrei io a Pechino (31 anni, ndr). Dunque perché non sognare“.

Qualora venissero assegnate le Olimpiadi Invernali all’Italia, per te sarebbe uno stimolo a proseguire fino al 2026?
Ragionare su #MontagnaItalia2026 per me è un fantasticare, perché io così tanto avanti col pensiero non ci vado. Io penso alle Olimpiadi del 2022. Sicuramente, se continuerà a piacermi questa vita, potrebbe essere una cosa bella essere ai Giochi del 2026. A prescindere se sarò ancora un atleta o meno, sarebbe una grande opportunità per l’Italia. E’ già stimolante il solo pensarci“.

C’è fermento nel settore giovanile italiano. Diversi giovani interessanti come Hellweger, Gabrielli, Zelger, Daprà e Del Fabbro in rampa di lancio. Come valuti l’ascesa di questi ragazzi?
Secondo me ci vogliono ancora un paio di passaggi. Per prima cosa questi giovani devono iniziare a vincere in Coppa Europa, dove per ora i padroni sono i francesi. Inoltre devono iniziare ad andare a punti in Coppa del Mondo. Io mi auguro che accada. La squadra B ha tanti atleti e ottime dinamiche di allenamento. Un po’ di manforte dai giovani non sarebbe male, però non bisogna bruciarli, serve farli crescere per gradi. Mandarli in Coppa del Mondo per arrivare 60mi è la cosa peggiore da fare, riduce anche la loro autostima. Io credo che un ragazzo debba andare in Coppa del Mondo solo quando è davvero pronto e può provare ad arrivare in zona punti. Le Olimpiadi sono fra 4 anni e non c’è fretta, devono avere calma. Al momento ho visto atleti interessanti e che hanno fatto intravedere buone cose, ma non ancora abbastanza da poter dire che sono il ricambio generazionale“.

Cosa ti aspetti invece dai tuoi compagni di squadra in Nazionale A?
Da loro pretendo molto. Mi auguro che sappiano esprimere il loro valore che è alto. In allenamento ci scanniamo da aprile a novembre e so quanto valgono, di sicuro molto di più di quanto fatto in questi anni. Spero continuino a crescere. Il fatto di aver cambiato allenatore è stato uno stimolo per tutti. Credo si possano vedere dei bei miglioramenti tra questa stagione e la prossima“.

federico.militello@oasport.it





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Foto: Pier Colombo

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