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Sci alpino, Coppa del Mondo 2019: Italia anziana nelle discipline veloci, servono volti nuovi. Buzzi il più atteso, ultima chiamata per Casse

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Esordio stagionale per la velocità nella Coppa del Mondo maschile di sci alpino. Questo fine settimana il Circo Bianco si è trasferito in Nord America e per la precisione in Canada a Lake Louise, dove sono in programma una discesa ed un superG. Grande attesa per la squadra azzurra, anche perchè su questa pista gli italiani hanno spesso raccolto ottimi risultati e dunque vogliono ottenere il primo podio dell’anno.

Sarà la solita Italia nelle prove veloci con i grandi veterani pronti ad essere protagonisti e con la speranza di vedere qualche giovane poter finalmente esplodere. Purtroppo questo è un problema che racchiude tutto il settore maschile, perchè anche nella velocità, come nelle discipline tecniche, il ricambio generazionale non c’è stato o comunque sta avvenendo troppo lentamente rispetto alle altre nazioni.

Dominik Paris, Christof Innerhofer e Peter Fill sono un terzetto comunque super competitivo e tutti e tre possono puntare alla vittoria o al podio in ogni gara. Ovviamente la carta d’identità comincia a presentare il conto e non si può programmare il futuro su di loro. Non si ritireranno certamente alla fine della stagione e dunque l’Italia avrà ancora un ruolo di vertice nella velocità, ma nello stesso tempo i loro risultati non possono nascondere la mancanza di un gruppo di giovani alle loro spalle.

 

Ci si aspetta una crescita sicura da parte di Emanuele Buzzi, reduce da una seconda parte dell’ultima stagione davvero ottima. L’altoatesino ha centrato il suo miglior risultato in carriera a Garmisch (decimo), ha sfiorato la top ten sulla Streif a Kitzbuhel, è stato convocato per le Olimpiadi Invernali (ventiduesimo a PyeongChang) e nelle finali di Are solo una caduta sull’ultimo salto gli ha tolto la gioia del primo podio. L’obiettivo di Buzzi è quello di fare un definitivo salto di qualità e di raggiungere una continuità importante di risultati.

Nella squadra di velocità c’è anche Mattia Casse e questa stagione diventa davvero l’ultima chiamata per lo sciatore piemontese. Il nativo di Moncalieri è sempre stato considerato un grandissimo talento, ma non è mai sbocciato ed il rischio è proprio quello che rimanga uno dei tanti incompiuti dello sci azzurro. Eppure tre anni fa a Beaver Creek, Casse chiuse al quarto posto in superG e sembrava davvero la svolta della sua carriera. Da quel momento, invece, è arrivato solo un ulteriore piazzamento tra i primi dieci (settimo a Kitzbuhel) nella stessa stagione. Purtroppo poi ci si è messo di mezzo anche qualche infortunio, che ha rallentato la crescita del piemontese. Adesso Casse è davanti ad un bivio fondamentale per la sua carriera e già da Lake Louise spera di prendere la strada giusta.

 





 

 

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Foto: Cristiano Barni / Shutterstock.com

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