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Scacchi, Mondiale 2018: la spettacolare sesta partita del match Caruana-Carlsen e quel matto in 30 mosse che solo i computer vedono

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Ieri sera, a Londra, gli scacchi hanno vissuto uno dei momenti più alti della storia recente, e forse anche dell’intera storia dei match validi per il titolo mondiale. Magnus Carlsen e Fabiano Caruana, nella giornata di ieri, hanno lottato in maniera forsennata per ottanta mosse prima di dividersi equamente il punto ed andare al terzo giorno di riposo sul punteggio complessivo di 3-3.

Questa partita merita di essere rivista per intero, includendo anche il punto che, col passare delle ore, sta diventando sempre più celebre: un matto in 30 mosse annunciato dal supermotore scacchistico Sesse che, appunto, è visibile soltanto da un motore, e non da un essere umano (che, a seguire quel piano, rischia pure di perdere).

1. e4 e5 2. Cf3 Cf6

Ph. Federico Rossini

Questa breve sequenza di mosse è caratteristica della Difesa Russa, o Petrov, un’apertura che fino agli Anni ’70 era abbastanza disprezzata ed è stata rivalutata anche con l’uso frequente che ne ha fatto Anatoly Karpov nella sua carriera. Caruana la utilizza molto spesso, ed è uno dei suoi impianti preferiti, se non il suo preferito, con il Nero.

3. Cxe5 d6

Da notare che l’istintiva Cxe4 è concettualmente sbagliata per il Nero, perché il Bianco, nel giro di poche mosse, guadagna materiale o più semplicemente ottiene un vantaggio posizionale quasi sempre decisivo.

4. Cd3 Cxe4

Al di là della comune mossa del Nero, qui la principale del Bianco è Cf3. Il tratto in questione, però, ha guadagnato più di un estimatore di recente.

5. De2 De7 6. Cf4 Cc6

Fino a 6. Cf4 i database indicano la presenza di due sole partite di alto livello con questa sequenza di mosse, e nessuna fra giocatori di ELO superiore a 2700.

7. Cd5 Cd4 8. Cxe7 Cxe2

Velocissima scomparsa delle donne dalla partita.

9. Cd5 Cd4 10. Ca3 Ce6 (la posizione sotto illustrata è precedente a 10… Ce6)

Ph. Federico Rossini

A questo punto ci si può chiedere perché il Bianco non ha catturato in c7, eseguendo una forchetta di cavallo contro re e torre e catturando quest’ultima. La risposta è che, subito dopo, il Nero fa la stessa cosa e oltretutto ci guadagna a livello posizionale, dato che il Bianco deve mettersi a difendere il debole pedone f2 e anche una situazione generale traballante.

11. f3 C4c5 12. d4 Cd7 13. c3 c6 14. Cf4 Cb6 15. Ad3 d5

Ph. Federico Rossini

A questo punto si può notare la disposizione simmetrica dei pedoni sull’ala di re, un tema tattico non infrequente a qualsiasi livello e che, in più di un caso, ha delle applicazioni anche nei finali.

16. Cc2 Ad6 17. Cxe6 Axe6 18. Tf2 h5 19. h4 Cc8 20. Ae3 Ae7 21. g3 c5 22. Ac2 O-O (la posizione qui sotto è relativa a 22. Ac2 senza l’arrocco corto)

Ph. Federico Rossini

La mossa di Carlsen è passiva: lascia il tempo a Caruana di organizzarsi per mettere pressione al suo avversario, cosa che viene preparata dall’arrocco corto. In linea generale, comunque, il Nero già era messo meglio per dinamicità della posizione. Il norvegese ha ammesso più tardi che 22. Cg2 (effettuata un paio di tratti dopo) sarebbe stata più appropriata.

23. Td1 Tfd8 24. Cg2 cxd4 25. cxd4 Tac8 26. Ab3 Cc6 27. Af4 Ca5

Ph. Federico Rossini

Molto interessante. Caruana restringe lo spazio vitale dell’alfiere bianco in b3, che oltretutto blocca il pedone b2.

28. Tdc1 Ab4 29. Ad1 Cc4 30. b3 Ca3

Ph. Federico Rossini

Sempre col preciso scopo di mostrare le debolezze del Bianco, in questo caso i due pedoni a e b.

31. Txc8 Txc8 32. Tc1 Cb5 33. Txc8 Axc8 34. Ce3 Cc3 35. Ac2 Aa3

Ph. Federico Rossini

L’alfiere nero previene l’avanzata del pedone a, che prima o poi è destinato a cadere.

36. Ab8 a6 37. f4 Ad7 38. 38. f5 Ac6 39. Ad1 Ab2

A questo punto la scelta di Caruana diventa una: catturare in a2 o giocare per lo scacco al re in e4?

40. Axh5 Ce4+

L’italoamericano sceglie la seconda via. La prima avrebbe rappresentato un tentativo di crearsi un pedone passato lontano, ma si parla di due mosse ugualmente giocabili, non ce n’è una giusta e una sbagliata in questo caso.

41. Rg2 Axd4 42. Af4 Ac5

Ph. Federico Rossini

Posizione chiave della partita. Caruana, com’è facile intuire, finora è stato estremamente restio a scambiare qualsiasi cosa, consapevole del suo vantaggio: sa bene che ogni semplificazione di materiale, di solito, tende a favorire chi sta peggio. Il tempo delle scelte è giunto, e Carlsen ne compie una che lo farà soffrire parecchio.

43. Af3 Cd2 44. Axd5 Axe3 45. Axc6 Axf4 46. Axb7 Ad6 47. Axa6 Ce4 48. g4 Aa3

Ph. Federico Rossini

Carlsen decide di entrare in un finale posizionalmente inferiore, sebbene di materiale pari, con alfiere e cinque pedoni contro alfiere, cavallo e due pedoni. Il problema è che, con Aa3, Caruana gli ha bloccato l’ala di donna, perciò almeno uno dei due pedoni non durerà a lungo.

49. Ac4 Rf8 50. g5 Cc3 51. b4 Axb4

Carlsen sacrifica il pedone b, preferendo tenersi quello più lontano.

52. Rf3 Ca4 53. Ab5 Cc5 54. a4 f6 55. Rg4 Ce4

Il Nero preme sul pedone g5

56. Rh5 Ae1

Adesso il re bianco non si può più muovere, perché se lo facesse il pedone h sarebbe perduto. Tuttavia, Carlsen ha in serbo una sorpresa.

57. Ad3 Cd6 58 a5 Axa5 (la posizione qui sotto è successiva alla mossa del Bianco)

Ph. Federico Rossini

Purissima deviazione. Il Bianco escogita il solo sistema che ha per mettere al sicuro sia il re che il pedone h: portare lontano l’alfiere nero.

59. gxf6 gxf6 60. Rg6 Ad8 61. Rh7 Cf7 62. Ac4 Ce5 63. Ad5 Aa5 64. h5 Ad2 65. Aa2 Cf3 66. Ad5 Cd4 67. Rg6

Ph. Federico Rossini

La posizione critica sulla quale il supermotore Sesse annuncia matto in una trentina di mosse. Ora, bisogna fare delle considerazioni: l’errore in questo caso è molto relativo, perché qui l’idea di Carlsen è molto più semplicemente quella di creare un collegamento tra re e pedoni, con l’alfiere libero di muoversi. In una simile situazione è difficilissimo trovare il piano suggerito dal supermotore, se non altro perché gli umani a una profondità di valutazione di trenta mosse e oltre non ci arrivano.

67… Ag5 68. Ac4 Cf3

Riprendendo il discorso precedente, sarebbe, d’altro canto, disumano chiedere loro quella profondità di calcolo. Vale per tutti un tweet di Garry Kasparov, tredicesimo Campione del Mondo nonché tra i più grandi, se non il più grande, scacchista di tutti i tempi:

Tradotto: “Il computer dice che qui il Nero vince con 68… Ah4 qui. Ma se Caruana avesse giocato l’incredibile 69. Ad5 Ce2 70. Af3 Cg1!! sarebbe stato da chiedere subito l’uso dei metal detector! Nessun umano può volontariamente intrappolare il proprio cavallo in quel modo“.

69. Rh7 Ce5 70. Aa3 Cg4 71. Ac4 Ce3 72. Ad3 Cg4 73. Ac4 Ch6 74. Rg6 Re7 75. Ab3 Rd6 76. Ac2 Re5 77. Ad3 Rf4 78. Ac2 Cg4 79. Ab3 Ce3

Ph. Federico Rossini

A questo punto Caruana, semplicemente, dopo aver tentato anche di andare a prendere il pedone f con il re, non ce la fa più. Ora la posizione è di nuovo patta.

80. h6 Ax6 patta.

Ph. Federico Rossini

Una partita da lasciare ai posteri per l’insana volontà di Caruana di attaccare la posizione di Carlsen e per l’ancora più insana tenacia del norvegese nel difendersi in una situazione disperata. Sei ore e mezza di scacchi al più alto livello possibile.





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