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Francesco Molinari: “Voglio ispirare le persone a praticare sport, spero di cambiare l’immagine del golf in Italia”

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Francesco Molinari ha concluso una stagione trionfale, la migliore annata della carriera in cui è riuscito a conquistare l’Open Championship (primo italiano capace di imporsi in un Major), ha contributo alla vittoria dell’Europa nella Ryder Cup (cinque punti in altrettanti incontri disputati) e si è laureato miglior golfista d’Europa imponendosi nella Race to Dubai. Il piemontese è ancora incredulo per quanto è riuscito a realizzare e si è raccontato in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “E’ stata una stagione straordinaria, un crescendo di emozioni e soddisfazioni. Ho cominciato a conquistare trofei, la differenza rispetto al passato è questa. Ho raccolto la semina di anni di lavoro. Il picco è la Ryder Cup, un’emozione unica“.

Il 36enne spiega i segreti del suo successo: “Un progetto elaborato con il mio staff, con lo scopo preciso di vincere. Abbiamo messo a fuoco tutti gli aspetti dalla preparazione atletica a quella mentale, dal dosaggio dei viaggi al recupero. Abbiamo usato i dati del passato e cercato di migliorare qualcosa, settore per settore. Non posso dire che eravamo sicuri di centrare l’obiettivo ma eravamo convinti che la pianificazione avrebbe portato buoni risultati. Alla fine siamo andati oltre l’immaginabile. La mia squadra? Dennis Pugh è l’allenatore per il gioco lungo, Dave Alred è il performance coach, Rob Goldup è il preparatore atletico da quasi otto anni, Phil Kenyon è l’allenatore del gioco corto, Pello Iguaran è il caddie e la persona fisicamente più vicina durante le gare, Gorka Guillen è il mio manager“.


Chicco è indubbiamente entrato in una nuova dimensione di popolarità: “Sono una persona riservata, ma non mi dà fastidio. La mia motivazione di partenza non era diventare una star, ma è piacevole vedere come la gente apprezzi il mio lavoro“.

Francesco Molinari potrebbe davvero cambiare l’immagine del golf e dello sport italiano: “Spero di contribuire a cambiare l’immagine stereotipata del golf: da noi si considera uno sport per ricchi e per anziani. Mi piacerebbe che l’Italia cominciasse ad appassionarsi come accade negli USA e nel Regno Unito dove il golf appartiene alla cultura collettiva. Mi piacerebbe ispirare le persone a dedicarsi all’attività fisica, di qualsiasi disciplina. Penso che questo sarebbe un contributo importante. Sarei felice di rendere orgoglioso il nostro popolo nel vedere un italiano che riesce a imporsi nella sua attività. Essere personaggio comporta però anche delle responsabilità: devo proseguire il cammino intrapreso con grande attenzione. Nel nostro contesto, Roma 2022 e l’organizzzazione della Ryder rappresentano una splendida opportunità. Spero che venga sfruttata al meglio“.

I miti del nostro golfista di punta:Winston Churchill, vivendo in Inghilterra ho capito l’importanza di quest’uomo. L’Europa deve molto a lui, ha contribuito a salvare il mondo dall’oscurità. Nello sport Carl Lewis è stato il mio primo mito, Sergey Bubka un talento straordionario conosciuto al Sestriere, Severiano Ballesteros ha aperto una strada al mondo del golf“.

 





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